Dagli scritti di Maria Valtorta un grande approfondimento sugli angeli, la lotta tra Bene e Male, e il loro compito nella Creazione Divina.
Maria Valtorta è stata una mistica della Chiesa di Cristo del secolo passato e ha ricevuto molte grazie dal Signore, tra cui quella di poter avere visioni sulla vita di Gesù e Maria Santissima, essere istruita da Dio e dal suo angelo Custode, che si chiama Azaria, tramite locuzioni interiori. Ha anche ricevuto vessazioni da parte del Diavolo che voleva tentarla per rovinare i Piani che Dio aveva sull’umanità tramite lei e ha sofferto molto per essere stata incompresa e derisa dagli uomini e dalle istituzioni Ecclesiali del suo tempo, offrendo tutto a Dio, come anche la malattia che la costringeva a vivere a letto senza potersi alzare.
Cerchiamo di fare luce sulle realtà spirituali a noi ancora per lo più ignote con le rivelazioni che Dio stesso ha affidato a Maria Valtorta per nostra edificazione.
Chi sono gli angeli?
“Gli angeli sono spiriti puri creati da Dio a sua somiglianza spirituale, messi a congiunzione fra l’uomo: perfezione del creato visibile e materiale, e Dio: Perfezione del Cielo e della Terra, Creatore del Regno spirituale e del regno animale.
Nell’uomo anche più santo vi è sempre la carne e il sangue a porre un abisso fra lui e Dio. E l’abisso si sprofonda per il peccato che appesantisce anche ciò che è spirituale nell’uomo. Ecco allora Dio creare gli angeli, creature che toccano il vertice della scala creativa così come i minerali ne segnano la base. (…) ” 266.11
“(Gli angeli) spiriti perfetti ed eterni, sono tratti di luce, inferiore unicamente a quella di Dio Padre, di una forma di bellezza indescrivibile. ” 25/5/44
“Gli angeli sono superiori agli uomini [..] gli esseri così chiamati, composti di materia e di spirito. (…..) Negli angeli, diversi in natura e perfezione a voi, vi è, come in voi, libertà di volere. Dio nulla ha creato di schiavo.” 20-1-46
Che cosa fanno gli angeli?
“(Gli) Angeli: Specchi tersi del Pensiero di Dio, fiamme volenterose operanti per amore, pronti a comprendere, solleciti ad operare, liberi nel volere come noi, ma di un volere tutto santo che ignora le ribellioni e i fomiti del peccato. Questo sono gli angeli adoratori di Dio, suoi messaggeri presso gli uomini, protettori nostri, datori a noi della Luce che li investe e del Fuoco che essi raccolgono adorando.” 266.11
“Adorano…sprigionano armonie.(…) Splendono come acque immobili percosse da vivo sole. Il loro amore è canto.” 25/5/44
“Con splendori di gioia noi, gli angeli di Dio, non facciamo che dirci con gioioso, perpetuo stupore, con riconoscenza senza fine: ‘Ci ha fatto il Signore! Siamo il suo popolo celeste, il gregge da Lui pascolato con Luce e Carità!’ ” Az. 9 – 3.3.46
“Contempliamo insieme la nostra virtù di angeli. Che cosa è ciò che ci fa grandi? La bellezza nostra? La nostra sorte? La nostra origine? No: la nostra prontezza di ubbidienza al suono delle parole di Dio, al balenare del suo SS. Pensiero, perché baleno di luce beatifica è il suono che noi percepiamo, non già voce materiale di ugola. E la nostra luce si accende in giubilo accogliendo quel baleno e più aumenta nell’eseguire il suo comando. Tu sai. Se non ubbidissimo si spegnerebbe la nostra luce, cesserebbe la nostra bellezza, muterebbe la nostra sorte, condanna ci diverrebbe l’origine, come lo fu per Lucifero ed i ribelli. Di nulla ci possiamo gloriare, noi, gli angeli del Signore, non della bellezza, sorte, origine, perché tutto ci viene da Dio S.S. Ma come per le creature del Creatore che sono gli uomini, gloriarci possiamo per il servizio ubbidiente al Signore.” Az. 26 – 24.3.46
“Noi angeli non abbiamo peso di carne e fomite di peccato, non abbiamo quindi che a vegliare per essere umili, ubbidienti e caritativi spiritualmente per servire con perfezione l’Altissimo Signore, Creatore nostro.” Az. 386 – 12.1.47
“Noi angeli ci mostriamo con la concretizzazione che ci dà Dio per renderci sensibili ai vostri sensi pesanti, quando è necessario farlo, ma in linea di massima non è agli occhi che sono nella testa che noi ci presentiamo, ma alla vista spirituale, e parliamo al vostro udito spirituale che ne godono entrambi, vista e udito, con la vivezza che ne avrebbero gli occhi e le orecchie materiali e più ancora, perché mentre lo spirito vede e sente, giubila pure per la pace che seco noi portiamo.” Az. 387 – 12.1.47
Gli angeli di Dio e gli angeli ribelli
“Dio aveva creato gli angeli. Parte di essi, per avere voluto non credere che fosse buono il livello di gloria al quale Dio li aveva destinati, si erano ribellati e con l’animo arso dalla mancanza di fede nel loro Signore avevano tentato di assalire il trono irraggiungibile di Dio. Alle armoniose ragioni degli angeli credenti avevano opposto il loro discorde, ingiusto e pessimistico pensiero, e il pessimismo, che è mancanza di fede, li aveva da spiriti di luce, fatti divenire spiriti ottenebrati.” 244.6
“Non c’è che un Dio. Tutto è a Lui soggetto, anche l’Avversario, che gli si crede simile, è un soggetto e, volendo nuocergli, in realtà lo serve perché aumenta la corte celeste, ossia la gloria di Dio, dei santi, che egli tentò e tormentò e che seppero resistergli ed esercitare le virtù sotto la sferza della persecuzione. ” Az – 28.7.46
“(Lucifero) era il più bello degli arcangeli, godeva di Dio. Avrebbe dovuto essere contento di questo. Invidiò Dio e volle essere lui dio e divenne il demonio, il primo demonio.” 131.2
“Dio come aveva voluto al suo fianco nelle prime operazioni creative, l’arcangelo sublime, e lo volle cognito del futuro della creazione d’amore, così lo volle cognito dell’adorabile e dolorosa necessità che il suo peccato avrebbe imposto a Dio: l’Incarnazione e Morte di un Dio per controbilanciare la rovina del Peccato che si sarebbe creato se Lucifero non avesse vinto la superbia in se stesso.” 20-1-46
“Lucifero, nelle sue manifestazioni, ha sempre cercato di imitare Iddio. Così come Dio ha dato ad ogni Nazione il suo angelo tutelare, Lucifero ha dato il suo demone. Ma come i diversi angeli delle Nazioni ubbidiscono ad un unico Dio, così i diversi demoni delle Nazioni ubbidiscono ad un unico Lucifero. L’ordine dato da Lucifero nella presente vicenda ai diversi demoni non è diverso a seconda degli Stati. E’ un ordine unico per tutti. Donde si comprende che il regno di Satana non è diviso e perciò dura. Questo ordine può essere enunciato così: ‘Seminate orrore, disperazione, errori, perché i popoli si stacchino, maledicendo Dio’. I demoni ubbidiscono e seminano orrore e disperazione, spengono la fede, strozzano la speranza, distruggono la carità. Sulle rovine seminano odio, lussuria, ateismo. Seminano l’inferno. E riescono perché trovano già il terreno propizio. Anche i miei angeli lottano a difesa del Paese che ho loro assegnato. Ma i miei angeli non trovano terreno propizio. Onde rimangono soccombenti rispetto ai nemici infernali. Per vincere, i miei angeli dovrebbero essere aiutati da animi viventi nel e per il Bene. Viventi in Me. Ne trovano, ma sono troppo pochi rispetto a quelli che non credono, non amano, non perdonano, non sanno soffrire.” 19-6-43
“Gli angeli rimasti fedeli anche durante la ribellione di Lucifero e dei suoi seguaci, non possono patire tentazione essendo stati dopo la prova elevati all’ordine soprannaturale, alla contemplazione e lode di Dio.” 18-2-47
“Quando il peccato di Lucifero sconvolse l’ordine del Paradiso e travolse nel disordine gli spiriti meno fedeli, un grande orrore ci sconvolse tutti, quasi che qualcosa si fosse lacerato, si fosse distrutto e senza speranza di vederlo risorgere più. In realtà ciò era. Si era distrutta quella completa carità che prima era sola esistente lassù ed era crollata in una voragine dalla quale uscivano fetori d’Inferno.
Si era distrutta l’assoluta Carità degli angeli ed era sorto l’Odio. Sbigottiti, come lo si può essere in Cielo, noi, i fedeli al Signore, piangemmo per il dolore di Dio e per il corruccio suo. Piangemmo sulla manomessa pace del Paradiso, sull’ordine violato, sulla fragilità degli spiriti. Non ci sentimmo più sicuri di essere impeccabili, perché fatti di puro spirito. Lucifero e i suoi uguali ci avevano provato che anche l’angelo può peccare e divenire demonio. Sentimmo che la superbia poteva – era latente – e poteva svilupparsi in noi. Tememmo che nessuno, fuorchè Dio potesse resistere ad essa se Lucifero aveva ad essa ceduto. Tremammo per queste forze oscure che non pensavamo potessero invaderci, che potrei dire: ignoravamo che esistessero, e che brutalmente ci si disvelavano. Abbattuti ci chiedevamo, con palpiti di luce: ‘Ma dunque l’esser così puri non serve? Chi mai darà allora a Dio l’amore che Egli esige e merita, se anche noi siamo soggetti a peccare?’.
Ecco allora che, alzando il nostro contemplare dall’abisso e dalla desolazione alla Divinità e fissando il suo Splendore, con un timore fino allora ignorato, contemplammo la seconda Rivelazione del Pensiero Eterno. E se per la conoscenza della prima venne il Disordine creato dai superbi che non vollero adorare la Parola Divina, per la conoscenza della seconda tornò in noi la pace che si era turbata.
Vedemmo Maria nel Pensiero eterno. Vederla e possedere quella sapienza che è conforto, sicurezza e pace, fu una sola cosa. Salutammo la futura nostra Regina con il canto della nostra Luce e la contemplammo nelle sue perfezioni gratuite e volontarie. Oh! bellezza di quell’attimo in cui a conforto dei suoi angeli l’Eterno presentò ad essi la gemma del suo Amore e della sua Potenza! E la vedemmo umile tanto da riparare da sé sola ogni superbia di creatura.
Ci fu maestra da allora nel non fare dei doni uno strumento di rovina. Non la sua corporea effige, ma la sua spiritualità ci parlò senza parola, e da ogni pensiero di superbia fummo preservati per avere contemplata per un attimo, nel Pensiero di Dio, l’Umilissima. Per secoli e secoli operammo nella soavità di quella fulgida rivelazione. Per secoli e secoli, per l’eternità gioimmo e gioiamo e gioiremo del possedere Colei che avevamo spiritualmente contemplata. La gioia di Dio è la nostra gioia e noi ci teniamo nella sua Luce per essere da essa compenetrati e per dare gioia e gloria a Colui che ci ha creati.” Az.337 – 8.12.46
“Il ministero angelico istruisce e conduce gli spiriti con parole di luce. Il ministero satanico istruisce e istiga gli spiriti con parole di tenebre. E’ una lotta che non ha mai fine.(…)
Però fra i due che battagliano (…) vi è l’uomo per cui i due battagliano. L’uomo libero di seguire la sua volontà e dotato d’intelligenza e ragione, munito della forza incalcolabile della Grazia che il Battesimo gli ha reso e che i sacramenti gli mantengono e aumentano.” 19/9/44
“L’uomo è tanto debole che non basta la sua volontà a fare resistenza contro la forza del Male. (…) E’ per questo che gli angeli pregano con gli uomini buoni. ” Az – 12.5.46
“I tre Arcangeli: Gabriele, Michele, Raffaele. Sono tre bellissimi giovani...” 21-12-45
“L’Arcangelo Michele era presente alla mia morte in Croce. I sette grandi arcangeli che stanno in perenne davanti al trono di Dio, erano tutti presenti al mio Sacrificio. (…)
Gabriele e i suoi celesti compagni curvi sul dolore di Gesù e di Maria, impossibilitati a sollevarlo, perché era l’ora della Giustizia, ma non assenti da esso, hanno raccolto nel loro intelletto di luce, tutti i particolari di quell’ora, tutti, per illustrarli, quando il tempo non sarà più, alla vista dei risorti: gaudio dei beati e condanna prima dei reprobi.” 13.9.43
“L’Arcangelo di tutti gli annunzi. Puoi dire: è quello. Perché la forza di Dio (Gabriele) fu sempre il vittorioso che portò lo squillo di gioia ai santi e ai profeti, l’indomabile sul quale la pur grande forza di Satana si spezzò come stelo di musco disseccato, l’intelligente che stornò con la buona e lucida intelligenza le insidie dell’altro intelligente ma malvagio, rendendo con prontezza eseguito il comando di Dio.
In un grido di giubilo egli, l’Annunziatore che già conosceva le vie della terra per essere sceso a parlare ai Profeti, raccolse dal Fuoco Divino l’immacolata scintilla che era l’anima dell’Eterna Fanciulla e, serrandola in un cerchio di fiamme angeliche: quelle del suo spirituale amore, la portò sulla terra, in una casa, in un seno.” 136.6
“L’Arcangelo Gabriele è il Confortatore del Getsemani, l’Angelo delle Settanta Settimane, L’Arcangelo della gioia, dei felici annunci, dei sublimi conforti.” 27 Az – 24.3.46
“Gli Angeli hanno tremato davanti allo sconosciuto aspetto della divinità per la prima volta immisericorde (quando Gesù prova l’abbandono del Padre) ed hanno pianto, meditando e comprendendo in pieno quale abisso di peccato avesse commesso Lucifero e gli altri ribelli, instaurando il Male e provocando le sofferenze conseguenti, culminate in quelle della Grande Vittima. Hanno superadorato il Verbo ubbidientissimo e mitissimo, confrontandolo con tutto ciò che era, è e sarà creato; e persino nel regno delle Tenebre quel grido ha prodotto un fremito e ucciso l’ultimo tenace pensiero di poter essere un giorno perdonati.” 142 Az – 2.6.46