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[Video Intervista] Don Mike: Il potere della confessione – The power of confession

il potere della confessione

Il Potere del Santo Sacramento della Confessione Istituito da Gesù, il Figlio di Dio, nostro Salvatore e Redentore, dopo essere Risorto dalla morte, dato ai suoi Apostoli come Atto di Salvezza per le Anime peccatrici. 
Don Mike, ci invita a non avere paura di confessare i propri peccati ad un Ministro della Chiesa Cattolica, che può esercitare questo Sacramento, perchè con la Santa Confessione si viene Perdonati dal Padre Celeste e si riceve Misericordia (quando ovviamente si è realmente dispiaciuti delle offese fatte a Dio e del male causato agli altri oltre che a noi stessi e non si ha l’intenzione di commettere nuovamente tali errori).

Scopriamo in dettaglio quello che ci dice Don Mike sul Santo Sacramento della Confessione.

Esame di coscienza per prepararsi alla confessione

esame di coscienza per affrontare una confessione serenamente davanti alla misericordia di Dio

Esame di coscienza per prepararsi alla confessione
(utile anche per prepararsi alla confessione generale di tutta la vita o di un periodo)


Nella confessione è necessario enumerare tutti i peccati mortali
che sono certamente mortali,
che sono stati certamente commessi
e di cui non ci si è già accusati in una confessione ben fatta.

Che cos’è il peccato? “Il peccato è un’offesa a Dio” (Cat. Ch. Catt., n. 1850). “Una parola, un atto o un desiderio contrari alla legge eterna” (ibid., n. 1849). Anche le omissioni possono essere peccato, cfr.

“Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli di pregare per me il Signore Dio nostro.”


Che cosa si intende con peccato “mortale”? “È peccato mortale quello che ha per oggetto una materia grave e che, inoltre, viene commesso con piena consapevolezza e deliberato consenso” (ibid., n. 1857).

È bene confessare anche i peccati veniali, soprattutto quelli abituali e di proposito deliberato. Cioè quei peccati che, pur essendo in materia non grave, sono però commessi con piena avvertenza e deliberato consenso e in più lo sono abitualmente. Tali colpe infatti costituiscono la migliore preparazione alla colpa grave.

Quando si commette un peccato “veniale”? “Quando, trattandosi di materia leggera, non si osserva la misura prescritta dalla legge morale, oppure quando si disobbedisce alla legge morale in materia grave, ma senza piena consapevolezza e senza totale consenso” (Cat. Ch. Catt., n. 1862).

In una confessione generale, della vita o di un periodo, si confessano anche i peccati già confessati. Per i peccati veniali ci si limiterà all’essenziale per non dilungarsi troppo.

I peccati vanno confessati indicando – nella misura del possibile – la loro specie (che “tipo” di peccato: bestemmia, furto, ecc.; e le circostanze determinanti: da solo o davanti ad altri, furto di mille lire o di un milione, ecc.) e il loro numero.

L’esame di coscienza non deve ridursi ad un puro esercizio di memoria o di introspezione psicologica perché è una forma di preghiera. Per questo è bene seguire il metodo della preghiera.
Iniziare quindi con la presenza di Dio, l’adorazione e la preghiera preparatoria, che comprenderà anche la richiesta di una grazia speciale: cioè la grazia di vedere le proprie colpe, di condannarle e di correggersi.
Quindi esaminare la propria vita o in ordine cronologico o secondo l’ordine dei comandamenti e chiedere perdono al Signore ogni volta che ci si rende conto di un peccato.
Concludere con un colloquio.

I Dieci Comandamenti

Amerai il Signore Dio tuo
con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima, con tutte le forze

Il primo comandamento: Non avrai altro Dio fuori di me

La Fede

Il primo comandamento ci richiede di nutrire e custodire la nostra fede con prudenza e vigilanza e di respingere tutto ciò che le è contrario (Cat. Ch. Catt., n. 2088).
Ho trascurato o rifiutato di tenere per vero ciò che Dio ha rivelato e che la Chiesa ci propone a credere? Mi sono sforzato di superare con serietà e impegno le obiezioni contro la fede? Ho abbandonato la Chiesa cattolica per aderire ad un altro gruppo religioso? Ho amato e rispettato la santa Chiesa cattolica nostra madre? Ho ascoltato con docilità il suo insegnamento ordinario?


La Speranza

I peccati contro la speranza sono la presunzione e la disperazione.
Ho mancato di fiducia nella bontà di Dio e nella sua provvidenza? Ho pensato che vivere da vero cristiano è impossibile? Credo veramente alle promesse di Dio di aiutare chi lo prega umilmente e confida in lui? In senso inverso: ho peccato di presunzione abusando della bontà di Dio, illudendomi di ricevere il perdono senza convertirmi? Ho confuso Dio “buono” con Dio “bonaccione”?


La Carità

Ho messo Dio al primo posto in tutto? Ho trascorso settimane e mesi senza mai compiere il minimo atto d’amore verso Dio, senza pensare a lui? Ho profanato le cose sante? In particolare: confessioni e comunioni sacrileghe?
L’amore di Dio nel prossimo
Mi sforzo di vedere nel mio prossimo l’immagine e la somiglianza di Dio? Lo amo per amore di Dio e di Gesù? Ho disprezzato, detestato, deriso il prossimo?


La Virtù della religione

Ho pregato? Ho pregato bene? Ho temuto di mostrarmi cristiano per rispetto umano? Ho trascurato di istruirmi sulle verità della religione? Ho letto libri e giornali irreligiosi senza validi motivi? Ho parlato e agito contro la religione? Ho mormorato contro Dio e la sua provvidenza? Sono stato indifferentista, considerando che tutte le religioni sono uguali?. Ateismo. Materialismo. Naturalismo e laicismo (non riconoscere la regalità di Cristo su tutta la creazione e in particolare sulle società umane). Ho aderito a società o a ideologie nemiche della religione (massoneria, comunismo, ecc.)? Sono stato superstizioso? Ho consultato le carte e gli indovini? Ho partecipato a sedute spiritiche e pratiche magiche?

Il secondo comandamento: Non nominare il nome di Dio invano

Il secondo comandamento prescrive di ripettare il nome del Signore. Come il primo comandamento, deriva dalla virtù della religione e regola in particolare il nostro uso della parola a proposito delle cose sante (Cat. Ch. Catt., n. 2142). Ho giurato falsamente o inutilmente? Ho imprecato contro me stesso o contro gli altri? Ho mancato di rispetto al nome di Dio, di Gesù Cristo, della Vergine Maria o dei Santi? Li ho nominati con irriverenza o per gioco? Ho mantenuto le promesse fatte in nome di Dio?

Il terzo comandamento: Ricordati di santificare le feste

Vedi il 1°, il 4° e il 5° precetto della Chiesa.
Ho mancato alla Messa la domenica o nei giorni prescritti per mia colpa? Sono giunto in ritardo? Ho assistito alla Messa senza attenzione e rispetto? Ho rispettato il riposo festivo? Ho profanato le feste con riunioni o divertimenti pericolosi per la fede e i costumi?

“Amerai il prossimo tuo come te stesso”

Il quarto comandamento:Onora il padre e la madre

Il quarto comandamento apre la seconda tavola della Legge. Indica l’ordine della carità. Dio ha voluto che, dopo di lui, onoriamo i nostri genitori ai quali dobbiamo la vita e che ci hanno trasmesso la conoscenza di Dio. Siamo tenuti ad onorare e rispettare tutti coloro che Dio, per il nostro bene, ha rivestito della sua autorità (Cat. Ch. Catt., n. 2197).
Figli
Ho mancato di rispetto ai genitori? Ho disobbedito? Ho causato loro dei dispiaceri? Ho trascurato di assisterli in vita e al momento della loro morte? Ho trascurato di pregare per loro, nelle pene della vita e dopo la loro morte? Ho disprezzato i loro consigli o non ne ho tenuto conto?

Genitori
Mi sono preoccupato dell’educazione dei figli? Li ho evangelizzati? Ho insegnato loro a pregare? Ho fatto sì che si accostassero per tempo e preparati ai sacramenti? Ho vigilato sulla loro educazione scolastica? Sulle loro amicizie? Ho dedicato loro il mio tempo con generosità? Li ho consigliati, ripresi, corretti? Nelle loro scelte, li ho assistiti e consigliati per il loro vero bene? Ho dato loro sempre il buon esempio? Li ho ostacolati indebitamente nella scelta della professione o dello stato di vita?

Sposi
L’amore per il coniuge è veramente paziente, longanime, premuroso, pronto a tutto? Ho criticato il coniuge in presenza dei figli? L’ho maltrattato?

Inferiori (impiegati, operai, soldati, ecc.)
Ho mancato di rispetto e di obbedienza ai superiori? Li ho danneggiati con critiche ingiuste o in altro modo? Ho mancato nell’adempimento dei miei doveri? Ho abusato della loro fiducia?

Superiori (dirigenti, imprenditori, ufficiali, ecc.)
Ho mancato alla giustizia commutativa, non dando ai miei dipendenti il dovuto? Ho mancato alla giustizia sociale (assicurazioni, previdenze, ecc.)? Ho punito ingiustamente? Li ho aiutati nelle necessità? Ho vigilato con cura sulla moralità dell’ambiente di lavoro? Ho favorito il compimento dei doveri religiosi? Ho sempre trattato i dipendenti con bontà, equità, carità?

Cittadini
Ho amato la mia patria? Mi sono preoccupato con serietà della sua vita politica? Promuovendo il suo bene in conformità alla dottrina sociale della Chiesa?

Il quinto comandamento: Non uccidere

Mi sono abbandonato all’ira? Ho avuto desideri di vendetta? Ho desiderato il male del mio prossimo? Ho conservato sentimenti di rancore e di odio? Ho violato la grande legge del perdono? Ho ingiuriato, percosso, ferito? Pratico la pazienza? Ho dato cattivi consigli? Ho scandalizzato con parole o atti? Ho trasgredito gravemente e volontariamente il Codice stradale (anche senza conseguenze)? Sono responsabile di infanticidio, aborto o eutanasia?
“La cooperazione formale a un aborto costituisce una colpa grave. La Chiesa sanziona con una pena canonica di scomunica questo delitto contro la vita umana” (Cat. Ch. Catt., n. 2272).
Ho dato scandalo? Con il mio comportamento, le mie parole o il mio modo di vestire? Ho ecceduto nell’uso di alcool, di tabacco o di medicinali? Ho fatto uso di droghe?

Sesto comandamento: Non commettere atti impuri
Nono comandamento: Non desiderare la donna d’altri

“Ogni battezzato è chiamato alla castità. […] Tutti i credenti in Cristo sono chiamati a condurre una vita casta secondo il loro particolare stato di vita” (Cat. Ch. Catt., n. 2348).
“Le persone sposate sono chiamate a vivere la castità coniugale; le altre praticano la castità nella continenza” (Ibid., n. 2349).
Mi sono soffermato volontariamente in pensieri o desideri contrari alla castità? Sono pronto a fuggire le occasioni di peccato: conversazioni e divertimenti pericolosi, letture e immagini non caste? Ho indossato abiti indecenti? Ho commesso azioni disoneste da solo? Con altri? Mantengo legami o amicizie colpevoli? Ho usato indebitamente del matrimonio, facendone uso soltanto in quei giorni in cui non ci può essere concepimento e seguendo questo modo di agire senza ragioni gravi? Ho preso farmaci per evitare figli? Ho indotto il coniuge o altre persone a prenderli?
“È intrinsecamente cattiva ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione” (Cat. Ch. Catt., n. 2370).
Ho rifiutato senza motivi sufficienti il debito coniugale? Le relazioni sessuali fra uomo e donna al di fuori del matrimonio (fornicazione) è sempre peccato mortale (anche tra fidanzati). Se uno o entrambi sono sposati, al peccato di fornicazione si aggiunge quello di adulterio (semplice o doppio) che deve essere accusato.
Incesto, omosessualità, bestialità.

Settimo comandamento: Non rubare
Decimo comandamento: Non desiderare la roba d’altri

“Il settimo comandamento proibisce di prendere o di tenere ingiustamente i beni del prossimo e di arrecare danno al prossimo nei suoi beni in qualsiasi modo. Esso prescrive la giustizia e la carità nella gestione dei beni materiali e del frutto del lavoro umano. Esige, in vista del bene comune, il rispetto della destinazione universale dei beni e del diritto di proprietà privata” (Cat. Ch. Catt., n. 2401).
Ho desiderato di appropriarmi del bene altrui? Ho commesso o aiutato a commettere ingiustizie, frodi, furti? Ho pagato i debiti? Ho ingannato o danneggiato il prossimo nei suoi beni? L’ho desiderato? Ho commesso abusi nelle vendite, nei contratti, ecc.? Non ho pagato ingiustamente le tasse? Mi sono preoccupato di praticare le opere di misericordia corporale e spirituale?

Ottavo comandamento: Non dire falsa testimonianza

Ho mentito? Ho formulato giudizi temerari? Ho diffamato, calunniato? Ho reso falsa testimonianza? Ho violato segreti (corrispondenza, segreto professionale, ecc.)?

I sette peccati capitali


Superbia
Ho una stima esagerata di me stesso? Agisco per orgoglio? Sciupo soldi nella ricerca del lusso? Disprezzo gli altri? Mi compiaccio in pensieri di vanità? Sono suscettibile? Sono schiavo del “che cosa dirà la gente?” e della moda?

Avarizia
Sono attaccato ai beni terreni? Ho sempre fatto l’elemosina secondo le mie possibilità? Per avere, non ho mai leso le leggi della giustizia? Ho praticato il gioco d’azzardo? Vedi il settimo e decimo comandamento.

Lussuria
Vedi il sesto e nono comandamento.

Invidia
Ho avuto sentimenti di gelosia? Ho cercato di nuocere agli altri per invidia? Mi sono compiaciuto del male, o rattristato del bene altrui?

Gola
Ho ecceduto nel mangiare e nel bere? Mi sono ubriacato?

Ira
Vedi il quindo comandamento.

Pigrizia
Sono pigro nell’alzarmi la mattina? Nello studio e nel lavoro? Nel pregare e nel compiere i doveri religiosi?

 

I doveri di stato

Ho mancato agli obblighi speciali del mio stato? Operaio, studente, medico, professore, medico, avvocato, casalinga, ecc. Preparazione, aggiornamento, disponibilità, ecc.

I precetti della Chiesa
(Cfr. Cat. Ch. Catt., nn. 2041-2043)

1. Parteciperai alla Messa la domenica e le altre feste comandate.
2. Confesserai tutti tuoi peccati almeno una volta all’anno.
3. Riceverai umilmente il tuo Creatore almeno a Pasqua.
4. Santificherai le feste che ti sono comandate.
“La domenica e le altre feste di precetto i fedeli […] si astengano […] da quei lavori e da quegli affari che impediscono di rendere culto a Dio e turbano la letizia propria del giorno del Signore o il dovuto riposo della mente e del corpo” (Codice di Diritto Canonico, can. 1247).
5. Osserverai il digiuno prescritto e parimenti l’astinenza.
“Si osservi l’astinenza dalle carni o da altro cibo, secondo le disposizioni della Conferenza Episcopale, in tutti e singoli i venerdì dell’anno, eccetto che coincidano con un giorno annoverato tra le solennità; l’astinenza e il digiuno, invece, il mercoledì delle Ceneri e il venerdì della Passione e Morte del Signore Nostro Gesù Cristo” (Ibid., can. 1251).
Il digiuno consiste in un solo pasto regolare nel giorno con piccole porzioni di cibo al mattino e alla sera.
I fedeli hanno anche l’obbligo di sovvenire alle necessità materiali della Chiesa, ciascuno in base alle proprie possibilità.

Se la confessione ti costa un pó, recita una preghiera alla Vergine Maria. Il suo aiuto non ti mancherà. Ultimata la preparazione, entra nel confessionale con umiltà e raccoglimento, considerando che il sacerdote occupa il posto di Gesù Cristo nostro Signore, e accusa tutti i peccati con sincerità.