Le Profezie di Papa Giovanni XXIII sulla Chiesa e i Papi fino alla fine del mondo

Pubblicate in un libro nel 1976, queste profezie parlano anche di Papa Benedetto e Papa Francesco e dello stato della Chiesa, fino alla fine del mondo.

Furono trovate nella scrivania di Papa Giovanni XXIII dopo la sua morte e poi, non si sa per quale giro, pubblicate nel 1976, nel libro ” Le profezie di papa Giovanni (XXIII). La storia dell’umanità dal 1935 al 2033″, Edizioni Mediterranee, dallo scrittore Pier Carpi, per quanto credo, non essendo Cattolico pensò tutto ciò si trattasse di esoterismo. Quello che a noi importa non è quello che ha scritto questo scrittore nel suo libro, ma le profezie stesse che non erano di certo sue e a quanto riferito sono state trovate nella scrivania di Papa Giovanni XXIII, profezie che parlando di Papi antecedenti al suo Pontificato come Pio XII e Pio XI, dello stesso Papa Giovanni XXIII e dei suoi successori, come anche Papa Benedetto XVI e Papa Francesco e altri ancora sconosciuti che verranno… Non potevano di certo essere state scritte in quel momento, ma anzi prima del 1935, per poi essere state lasciate li da qualcuno, come il Papa Giovanni XXIII o di molto vicino al Papa (che non è detto fosse colui che ebbe queste Rivelazioni ma un suo ambasciatore, cioè uno che le ha semplicemente consegnate).

Oggi, confrontando le Rivelazioni private avute durante gli esorcismi pubblicati su “Avvisi dell’altro mondo” di Bonaventura Meyer, ad esempio, e mai smentiti o bloccati dalla Chiesa (vedi qui), si evince che non fosse Giovanni XXIII, come ipotizzato dallo scrittore Pier Carpi, ad essere il “profeta” che ha scritto tali profezie, perché altrimenti non avrebbe permesso gli errori che si sono avuti durante il Concilio (vedi qui la rivelazione tratta dall’esorcismo) e molto probabilmente non lo avrebbe convocato affatto sapendone quello che poi è accaduto (infiltrazione Massonica e parziale protestantizzazione della Chiesa nella riforma liturgica).

Passiamo adesso alla pubblicazione di queste profezie che ci portano a valutare i segni dei tempi in cui viviamo e a pregare maggiormente lo Spirito Santo per la Chiesa e il Papa, nella speranza che il Buon Dio accelleri il tempo della Sua ultima Venuta (da notare la similitudine tra le ultime profezie riportate qui sotto e quelle lasciate da Gesù a Santa Faustina Kowalska sulla Croce che illuminerà il mondo poco prima della fine). Verranno lasciate solo poche indicazioni prima di ogni profezie, lasciando agli studiosi e ai fedeli interessati la loro interpretazione, certi che, da questa lettura, la cosa più importante non sarà scoprire il futuro della Chiesa o dei Successori di Pietro, ma rispondere energicamente a questi richiami Divini (perché solo Dio conosce il futuro e solo Lui è padrone del futuro e se si realizzano queste profezie allora vengono necessariamente da Dio), con la volontà personale di convertirci al Signore e credere al Vangelo e alla Tradizione della Chiesa che affronta la Sua Battaglia più grande in questi oscuri Tempi, la Battaglia della Fede.

 

PRIMA PROFEZIA

Questa profezia parla di Papa Pio XI

Padre esitante dopo il Santo che già cammina agli alti altari, il Padre della Madre avanza il braccio e si aprirà al mondo.
La Madre per lui sarà grande quando sarà piccola uscirà dallo stagno accettando una breve catena. Fiori avrà d’innanzi alla sua croce, un ombra rossa sulle spalle curve.
I suoi figli piangeranno, ma alla destra avrà due mani. Ferme e ricche di coraggio nel dire, nel comandare, nell’obbedire. Santa sarà la sua mano destra, gli darà inchiostro per condannare i chiodi in marcia i gigli a calpestare.
Ma la catena sarà più grande e la lotta più grande ma da una parte.
Il figli del Padre e della Madre saranno protetti ma soffriranno. E luci avranno acceso nella notte, nell’abbraccio della piazza. I cavalli arrivano, di fango.
Fermi alle fontane.

 

SECONDA PROFEZIA

Questa profezia parla di Pio XII

Tra le nubi, le più tristi, si alzerà la colomba eletta, il dodicesimo pio dal profilo di metallo.
Sola pace nella guerra, sola preghiera tra le grida.
Sette volte incontrerà il visitatore e ne vedrà il viso prima della morte. E sette volte ne porterà la rosea corona.
Nel sangue anche i poveri saranno Cristo e le stigmate sanguineranno nel dolore, sangue per il sangue. La Madre raccoglierà i greggi e non saprà difendere gli altri ovili, chiusi nei recinti, divorati dai lupi della croce usurpata.
Diffidare e combattere sempre chi usa la croce e non è figlio della Madre del Padre.
Combattere e attendere, perché sulla falsa croce l’usurpatore si crocifiggerà da solo. Solo allora sarà pace.
La Madre faticherà ad essere viva, ma vincerà le tentazioni, l’orgoglio della terrena vittoria. Combatterà il Padre e rossa sarà la sua veste bianca, fratello tra i fratelli.
Povera apparirà la Vergine Maria ai semplici e non le crederanno. Al posto dei templi allora saranno tombe.
Luce di Newa dall’Oriente, ma la Luce e sempre d’Occidente. A metà la statua.

 

TERZA PROFEZIA

Questa profezia parla ancora di Pio XII

Ingiuste accuse avrà il vicario, per la sua dignità di tacere, per il su coraggio alla prudenza che salvò il mondo. Ma il mondo volle fiori di carne, fiori dai vistosi colori, non guardò fiori di campo, silenziosi e puri. Ne mai li guarderà nel loro splendore, se mai alla fine della fine.
Il male aveva tre teste, cadde la prima.
Venne la seconda e il Padre la colpì con la Parola, più forte della spada.
La terza era nel seno della Madre da sempre, nemica della Madre e del Padre.
Le lettere di Barcellona diranno un giorno di un silenzio carico di azione e il dodicesimo sarà santo e santi più di lui mai ne verranno.
Sarà il giorno della morte del conte che fù re a Barcellona.
I gigli cadranno, rossi di sangue. Ma non saranno i garofani a immacolarsi. Triste giorno quando il pazzo sarà santo. Errore nei secoli, segreto. Il Padre della Madre sarà solo e avrà le spine.
Il figlio della terza testa se ne andrà da roma nelle nebbie. Ma tornerà a dividere.
I veri santi sono giovani, nascono a Milano.

 

QUARTA PROFEZIA

Questa profezia parla del periodo dopo Guerra, nel Pontificato di Pio XII, della carenza di Vocazioni, dello stato della Chiesa di allora, delle lotte interne…  dell’URSS e del Dittatore sovietico Stalin.

La Colomba non chiamerà nuovi figli e la Madre ne perderà e anche figlie. Non potranno parlare e non saranno capiti i figli di San Giuseppe lavoratore. E’ presto per il loro tempo altri ne verranno e dovranno tacere.
Chi crede dovrà andarsene e il Padre della Madre non saprà tutto.
Su finte croci e in finte chiese molti parleranno per meschino potere. A Roma correranno i cani e la Madre sarà legata alle crociate. Chi non si armerà dovrà nascondersi. E i falsi figli ruberanno dal gregge.
Le guerre lontane le grida di paura. La paura sarà alibi dei lupi. E i greggi saranno più che mai greggi.
Non sempre paura della guerra.
Il male rosso colpito ancora dal Padre con la Parola. La Parola sarà più forte delle armi e morirà chi si crede immortale.
Il male rosso confonderà le genti che hanno sete e credono poi sono schiave del padrone del deserto figlio del male.
Ma Roma eterna non avrà mai colori.

 

QUINTA PROFEZIA

Questa profezia parla di un santo sconosciuto che non salirà mai sugli onori degli Altari perché ha agito nell’umiltà e nascondimento e che conosceremo solo in Paradiso.

Oggi è la morte del santo. Non conoscerà altari, perché santo tra i santi è chi in umiltà agisce, in silenzio prega.
O Assisi cara che ne hai visto il passato, e tu Emilia che lo hai cullato e tu Israel che gli hai dato rifugio.
Sette Rosari stanotte. Il convento sarà distrutto e fiori rossi sulle tombe scoperchiate.
Di lui il mondo tacerà sempre.
La Madre dimentica il suo cuore  Latino, il suo cuore d’Oriente. E’ sangue nelle prigioni per chi crede.
Madre perché stai in silenzio?

 

QUINTA PROFEZIA

Questa profezia parla di Papa Giovanni XXIII e Papa Paolo VI

Poi sarà Padre l’inatteso, figlio dei campi e delle acque.
Io non lo vedo. Temo per lui. Per il suo tempo. Per la Madre. Camminerà tra genti divise, decise a mettere e a strappare la tunica al Redentore.
Griderà molto nel suo cuore, parlerà dolce. Gli crederanno. Dura sarà la lotta.
E nelle carte del Padre morto troverà il disegno per chiamare a raccolta i pastori e parlare al gregge. Oserà l’inosato. Sbaglierà ma sarà un bene.
Vorrà conoscere il mondo e far conoscere il mondo con i suoi occhi ai semplici. Scandalo ne verrà ma tutti capiranno.
Le sue lettere resteranno.
Morirà allontanati i pastori prima di richiamarli.
Le sue carte saranno nascoste. Le sue carte saranno rubate. Di lui poco sarà detto.
Ma il giorno in cui il Padre che verrà dopo di lui dalle nebbie sarà colpito, anche la sua voce si udrà dalla tomba. Il Padre morto aprirà il settimo sigillo. Per lui chiedo perdono.

 

SESTA PROFEZIA

Questa profezia parla presumibilmente di Papa Paolo VI. I riferimenti ai cambiamenti liturgici della Parola e della Eucaristia, dovuti al Concilio Vaticano II e al dopo Concilio, sono evidenti, come anche l’esorcismo a San Michele Arcangelo tolto alla fine della Santa Messa…

O tormentato eletto nei tormenti, Padre vedovo di cui Maria sà il segreto. Tacerà per fede.
Ancora paghi il soldo di Parigi. Non accettare la tentazione del Panteon, dei suoi morti e dei suoi vivi.
Viaggiando lascerai te stesso in trono. Non potrai più alzarti, affronterai le genti. Non ti capiranno, esse ti affronteranno. E tu tacerai. Pascoli interi sono riarsi, taci se uccidono i tuoi pastori.
Babilonia ha troppe lingue. Hai spezzato la catena, lo sai, lo saprai sino alla morte. Lingue diverse per il sacramento, lingue diverse per la Parola.
Oggi è smarrita.
Hai tolto l’esorcismo al sacramento e di satana hai visto il volto. Parlare non basta.
Tu che vieni dalle nebbie sarai colpito.
Non hai saputo scegliere, ammonire, osare, pregare. Hai visto troppo, non l’hai voluto raccontare.
La chiesa trema e le tue lettere la scuotono inutilmente.
I figli migliori se ne vanno si  fanno servi del male che chiamano bene e quanti si stringono a te sono dimenticati.
Avrai un giorno di pace, uno solo. Poi dovrai consegnarti al patto. Le nebbie.

 

SETTIMA PROFEZIA

Questa profezia parla di Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. E’ quella che attualmente può autenticare queste profezie, in quanto non solo rivela che la Chiesa avrebbe avuto 2 Papi un giorno (“E ti farai scalzo, e camminerai con il santo scalzo.”), ricordo che queste profezie sono state pubblicate in un libro nel 1976, ma anche che uno sarebbe stato chiamato Benedetto e sarebbe stato il sedicesimo in linea temporale (“Sedici ti conteranno”) e si sarebbe fatto scalzo (Papa Benedetto dopo la rinuncia è andato a vivere nel Monastero delle Carmelitane scalze) e precisione assoluta, rivelando che avrebbe avuto un Francescano al suo fianco  (“camminerai con il santo scalzo” in riferimento a San Francesco, santo che ha abbracciato la povertà Evangelica e materiale e camminava scalzo) che lo avrebbe portato con se nei suoi viaggi, ricordando spesso ai fedeli e di pregare per lui. Inoltre questa profezia afferma chiaramente la sfida di Papa Benedetto di gridare al mondo le verità millenarie della Chiesa anche a costo di persecuzioni (fisiche o spirituali) e dire al mondo intero ciò che il mondo e il suo Principe non vuol sentire, cioè la verità da sempre difesa nella Santa Chiesa. Ancora una volta il richiamo alla figura che avrebbe avuto questo Papa Benedetto, Benedetto non solo di nome ma dalla Vergine Maria, sopratutto per il suo coraggio e ferma Fede, questo “Angelo” non di nome ma di pensiero, di studio e Dottrina, questo teologo che molto ha in comune con il Dottor Angelico e che ha lasciato nella Chiesa numerosi scritti per l’edificazione dei suoi fedeli in tanti anni di fedele Apostolato e Servizio, anche sotto il Pontificato del Suo Santo predecessore Papa Giovanni Paolo II.

Benedetto, benedetto, benedetto. Saranno i giovani ad acclamarti, nuovo Padre di una Madre che sorride. I figli dei santi di Milano. Sedici ti conteranno. Ti terranno alte le mani. Vergine Maria vicina. Vergine Maria che fù sacrificata. Nelle sue parole troverai la strada, benedetto, benedetto, benedetto. Sarai Padre di tutti.
Sarà difficile l’inizio della strada, camminare  per Roma in giorni di sangue. Diradare le nebbie e i loro sepolcri.
Dare nome sacro alle cose sacre, dare nome profano alle profane. Nella tua casa riceverai un santo a piedi nudi. E farai attendere i potenti, le mani disarmate a pregarti.
Il santo parlerà anche per te in ogni contrada e dal mondo ecco i bianchi fiori ti avvolgeranno.
Tuo sarà il viaggio del coraggio, la grande sfida al mondo e all’immondo principe del mondo.
A chi ti manderà soldati, opporrai legioni. E mai ritornerai sulla parola.
E ti farai scalzo, e camminerai con il santo scalzo.
Quando di Maria Santissima divulgherai la parola si chiuderà la tua unica ferita. La Madre della Chiesa sarà Madre del mondo. Angelo sarai detto, benedetto.

 

OTTAVA PROFEZIA

Questa profezia ci sta’ dinnanzi, parla un po misteriosamente, come se ci saranno due Papi in una Chiesa divisa da uno scisma e che nessuno dei due sarà vero Successore di Pietro (mi fa pensare alle Rivelazioni della Beata Caterina Emmerich tutto questo), però ancora una volta parla anche dello “scalzo”, cioè di Papa Benedetto XVI e del “santo scalzo” cioè di Papa Francesco (o per ipotesi molto remota di un suo successore che prenda il nome di Francesco II). Quindi in teoria, considerando quanto espresso, ci dice che morirà prima Papa Benedetto XVI e che Papa Francesco (o un nuovo Papa francescano), venendo dalla tomba del Santo Padre dirà qualcosa a tutta la Chiesa che la scuoterà molto e che dobbiamo ascoltare con attenzione. 

Due fratelli e nessuno sarà Padre vero. La Madre sarà vedova.
I fratelli d’Oriente e d’Occidente si uccideranno e nell’assalto uccideranno i loro figli.
Allora scenderà dal monte il santo scalzo e scuoterà il regno, d’innanzi alla tomba dello scalzo, benedetto dalla Vergine Santissima.
Ascoltate le sue parole.
Maria Santissima, figlia e madre di Dio, Signora del tempo futuro, chiama a raccolta i tuoi figli dalle campagne, affinchè abbattano le due Babilonie.
Che una sia la Madre come una sei tu.
La terra distruggerà il cemento e di terra sarà, regina, la tua nuova chiesa. E sulla terra, il grano, per la fame dei tuoi popoli, fiore sul suo nuovo altare. Amen.

 

NONA PROFEZIA

Questa profezia ci sta’ dinnanzi, parla di un Pontefice che verrà nella Chiesa, che regnerà per poco tempo e molto probabilmente in un altra sede, quindi lontano da Roma, forse per una momentanea situazione di pericolo che imporrà al Santo Padre di lasciare Roma per qualche anno. Verrà sepolto lontano da Roma e prima che possa ritornare nella Città Santa ci sarà un altro Papa che dovrà succedergli e morire, ucciso violentemente dai Nemici della Chiesa i quali lui stesso cercherà di convertire. Si parla inoltre, dopo le sue Parole di vera scienza, di un era di Pace dovuta al “segreto dell’arma che distrugge le armi”Questo “Alberto“, questo Papa che morirà vivendo in una Chiesa travagliata e in un periodo difficile, potrebbe essere stato detto così dal profeta non per via del nome ma della santità (come richiamo ad Alberto Magno di Bollstädt, O.P., detto Doctor Universalis, conosciuto anche come Alberto il Grande o Alberto di Colonia, Lauingen, 1206 Colonia, 15 novembre 1280, vescovo cattolico, scrittore e filosofo tedesco appartenente all’ordine domenicano).

Sarà grande e breve il tuo regno, Padre, sarà breve ma ti porterà lontano nella lontana terra dove sei nato e dove sarai sepolto. A Roma non ti vorranno dare.
E ci sarà un altro Padre prima della tua sepoltura, a pregare lontano per te, per le ferite della Madre.
Mikail e Giovanni scenderanno in terra.
Le urne aperte nelle segrete sotto il tesoro e si scopriranno i passi del primo uomo.
Il grande fratello d’Oriente farà tremare il mondo dalla croce capovolta senza gigli.
Il nuovo Padre gli andrà incontro ma lascerà orfana la Madre.
Ma prima delle sue Parole di vera scienza il segreto dell’arma che distrugge le armi.
Tempo di pace, allora, e sulla lapide alto sarà il nome di Alberto.

 

DECIMA PROFEZIA

Questa profezia ci sta’ dinnanzi, profetizza quello che accadrà nella Chiesa e nel mondo dopo il Periodo, o Era, di Pace. Si parla ancora una volta, tristemente, di una grande guerra nella Chiesa e fuori dalla Chiesa, tra Cristiani, Mussulmani ed Ebrei, di un Papa ucciso e infine di un Segno, forse il Segno della Croce, Segno di Salvezza in questa situazione terribile in cui verserà il mondo alla Fine dei Tempi. 

La lunga pace farà dimenticare i passati errori.
Farà dimenticare il grande fratello crocifisso capovolto. E nella Madre sarà la guerra e le greggi si disperderanno. Allora qualcuno griderà sangue e sarà ascoltato. Triste chi avrà gridato, il primo sangue a scorrere sarà il suo.
Si scontreranno mezza luna, stella e croce. Qualcuno terrà alta la croce nera. Dalla valle del principe verranno i cavalieri ciechi.
Dietro di loro i corvi della fame, della carestia, della pestilenza.
Dove credete di fuggire ora che avete distrutto le chiese e ucciso l’ultimo Padre?
Attendete il segno di Giovanni. L’Agnello è pronto. Segnatevi sette volte con la mano stanca e aspettate. La Luce viene ancora da Occidente.

UNDICESIMA PROFEZIA

Questa profezia ci sta’ dinnanzi, nel tempo che intercorrerà tra l’ultima luce e quella eterna, dal Segno di Giovanni al Giudizio Universale.

Prima dell’ultima Luce, i pastori avranno riconosciuto il segno. E tanti Padri avrà la Madre, tutti fratelli.
Dalle zolle e dall’acqua sbocceranno cattedrali e templi per santi antichi e santi nuovi, dal nome eterno. Ma è già tempo di santi.
Ognuno parlerà la stessa lingua.
E la parlerà per pregare la Vergine il Salvatore.
Il Regno di Dio arriva in terra, si eleva la sua Città anche per chi non l’ha voluta.
Il primo sole illumina la bilancia del Creato.
Aprite il cuore al Giglio. La voce sarà potente, annunciata dalle trombe.
Luce da Occidente, ultima luce prima di quella eterna, Sconosciuta. La verità sarà più semplice di quanto tutti abbiano detto, abbiano scritto.
Sarà un buon giudizio.
Padre nostro, che sei nei Cieli, viene il tuo Regno.
E’ fatta la tua volontà, in Cielo e in terra. Sono venti secoli più l’età del Salvatore. Amen.