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Quel sonetto mariano composto dal diavolo!

Quel sonetto mariano composto dal diavolo…!

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Una singolare esperienza negli Esorcismi: il Diavolo costretto a tessere gli elogi della Vergine Immacolata, persino componendo per lei un sonetto di alta ‘mariologia’.
Tutti gli esorcisti sanno quanto sia efficace, durante gli Esorcismi, invocare la Vergine, per ragioni ben note che il Demonio stesso è stato costretto a rivelare. Infatti, talvolta Dio obbliga il Diavolo a dire la verità.
Vediamo come in qualche occasione questi sia diventato un ottimo apologista della Madonna.
Un giorno Padre Candido, il famoso esorcista della “Scala Santa” a Roma, interrogò il Demonio: “Come mai reagisci di più quando invoco la Madonna che quando invoco Gesù?”. Ecco la risposta: “Perché sono più umiliato ad esser vinto da una semplice creatura”.
Un’altra volta un esorcista bresciano, don Faustino Negrini, impose al Demonio di dire che cosa lo spaventa di più in Maria. Il Diavolo rispose: “Perché è la più umile di tutte le creature, mentre io sono il più superbo. È la più ubbidiente e io sono il più ribelle. È la più pura e io sono il più sozzo”.
A mia volta, dopo aver ricordato a Satana questa sua ultima risposta, in cui la Vergine veniva esaltata come la più umile, la più ubbidiente e la più pura di tutte le creature, gli comandai che mi dicesse quale è la quarta virtù per cui ha tanta paura della Madonna. Subito mi rispose: “È la sola creatura che mi vince sempre, perché non è mai stata sfiorata dalla più piccola ombra di peccato”.
La forza di Maria contro Satana, dovuta alle quattro virtù elencate, è un modello anche per noi. Non sappiamo i piani di Dio su Maria, per preparare la ‘parusia’; ma sappiamo l’aiuto che ella ci dà ora, come madre nostra in ordine alla salvezza; quindi, in particolare, in ordine alla lotta contro il peccato.
L’inimicizia tra la Donna dell’Apocalisse e il Drago perdura sempre e la lotta è senza tregua. Paolo è molto chiaro al riguardo: “Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del Diavolo. La nostra battaglia, infatti, non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (Ef 6, 11-13).
L’opposizione inconciliabile della Vergine Immacolata al Diavolo tentatore ci dice come il ricorso a lei nelle tentazioni del Male e nelle prove della vita ci invita a confidare nel potere d’intercessione di Maria.
Un sonetto mariano composto dal Diavolo
Nel 1823, ad Ariano Irpino (Avellino), due celebri predicatori domenicani – p. Cassiti e p. Pignataro – furono invitati ad esorcizzare un ragazzo. Allora si discuteva ancora fra i teologi sulla verità dell’Immacolata Concezione, che fu poi proclamata dogma di fede trentun anni dopo, nel 1854. Ebbene, i due frati imposero al Demonio di dimostrare che Maria era Immacolata; e per di più – da bravi ‘buffoni’ napoletani – gli ingiunsero di farlo mediante un sonetto, una poesia di quattordici versi endecasillabi, a rima obbligata. [E si noti che l’indemoniato era un ragazzino di appena dodici anni, per di più analfabeta]. Subito Satana pronunciò questi versi:
“Vera Madre son io di un Dio che è Figlio
e son figlia di Lui benché sua Madre.
Ab aeterno nacque Egli ed è mio Figlio,
nel tempo io nacqui eppur gli sono Madre.
Egli è il mio Creator ed è mio Figlio,
son io sua creatura e gli son Madre.
Fu prodigio divin l’esser mio Figlio
un Dio eterno, e me aver per Madre.
L’esser quasi è comun, tra Madre e Figlio,
perché l’esser dal Figlio ebbe la Madre
e l’esser dalla Madre ebbe anche il Figlio.
Or se l’esser dal Figlio ebbe la Madre,
o s’ha da dir che fu macchiato il Figlio
o senza macchia s’ha da dir la Madre”.
Pio IX si commosse quando lesse questo sonetto, che gli fu presentato in occasione della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria.

di Padre Gabriele Amorth

PREGHIERA DI GUARIGIONE DELL’ALBERO GENEALOGICO

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Le colpe e i peccati dei genitori ricadono sui figli, è così sin dal Peccato di Adamo ed Eva, quando furono sedotti dal serpente infernale e scelsero di disobbedire a Dio. ogni nostro peccato è un offesa all’Altissimo e ricade sulle future generazioni come ogni offesa al Signore fatta dai nostri antenati ricade anche su di noi. Quello che può fermare tutto questo è l’Amore! Gesù, il nostro Salvatore è la Misericordia del mondo. Egli ci ha donato la sua sofferenza e le sue pene, è morto per noi, per poterci liberare dai nostri peccati. Chiediamo Misericordia a Gesù, chiediamoli persono per i nostri peccati e per i peccati dei nostri antenati che tanto l’hanno offeso e fatto soffrire. Abbracciamo la Misericordia del Padre nostro che ci ha Donato l’Unico Suo Figlio affinché noi potessimo Vivere in Eterno. Facciamo Penitenza dei nostri peccati e riconciliamoci al Padre nostro, per mezzo del Figlio di Dio, Gesù Cristo, attraverso il Santo Sacramento della Confessione. Se siamo in Grazia di Dio, possiamo leggere ad alta voce o dentro di noi questa Preghiera, basta che lo facciamo con Fede e Amore. Dio farà il resto per noi…

Le 15 Orazioni di Santa Brigida

15 Orazioni di Santa Brigida

Le 15 Orazioni di Santa Brigida 

Promesse di Gesù legate a questa Devozione

Poichè Santa Brigida desiderava conoscere da tempo il numero dei colpi ricevuti da Gesù durante la sua dolorosissima Passione, un giorno il Signore le apparve dicendole:

<<Ho ricevuto nel mio corpo 5480 colpi. Se volete onorarli in qualche modo direte 15 Padre nostro e 15 Ave Maria con le Orazioni seguenti (che Le insegnò) per un anno intero; alla fine dell’anno, avrete onorato ognuna delle piaghe.>>

 

Egli aggiunse i seguenti privilegi per Lei e per chiunque avesse pregato queste Orazioni per un anno:
  • Libererò 15 anime della sua parentela dal Purgatorio.

  • 15 giusti della sua stessa parentela saranno confermati e conservati nella Grazia.

  • 15 peccatori della sua stessa stirpe si convertiranno.

  • La persona che prega queste Orazioni raggiungerà il primo grado di perfezione.

  • 15 giorni prima della sua morte, riceverà il mio prezioso Corpo in modo che sarà liberata dalla fame eterna, e le darò il mio Preziosissimo Sangue da bere perché non abbia sete in eterno.

  • 15 giorni prima della sua morte, avrà una perfetta conoscenza di tutti i suoi peccati e ne proverà un pentimento profondo.

  • Metterò il segno della mia Croce Vittoriosa davanti a lei per soccorrerla e difenderla dagli attacchi dei suoi nemici.

  • Prima della sua morte, verrò con la mia Amatissima e Cara Madre.

  • Riceverò benignamente la sua anima e la condurrò alle gioie eterne.

  • Conducendola fino là, le darò con singolare tratto, di bere dalla Fonte della mia Divinità, cosa che non farò con coloro che non avranno recitato queste Orazioni.

  • Perdonerò tutti i peccati a chiunque è vissuto per 30 anni in peccato mortale se dirà devotamente queste Orazioni.

  • La difenderò dalle tentazioni.

  • Le conserverò i suoi cinque sensi.

  • La preserverò dalla morte improvvisa.

  • Salverò la sua anima dalle pene eterne.

  • Se avesse sempre vissuto secondo la sua volontà e sarebbe dovuta morire domani, la sua vita si prolungherà.

  • La persona che reciterà queste orazioni otterrà tutto quello che domanderà a Dio e alla Vergine Maria.

  • Tutte le volte che reciterà queste Orazioni otterrà l’Indulgenza Parziale.

  • Sarà sicura di essere aggiunta al Coro degli Angeli.

  • Chi insegnerà queste Orazioni a un altro avrà gioia e merito senza fine, che saranno stabili sulla terra e dureranno eternamente.

  • Dove sono e saranno dette queste Orazioni, Dio è presente con la sua Grazia.

Si ricorda che come qualsiasi devozione, le Orazioni di Santa brigida sono strettamente legate alla vita Sacramentale e sono tanto più fruttuose ed efficaci quanto più si corrisponde alla Grazia del Signore.E’ pertanto ancor più necessario confessarsi, partecipare alla Santa Messa (se è possibile Ogni Giorno) e ricevere la Santa Eucarestia.

 

Come si Pregano le Quindici Orazioni di Santa Brigida

Per Ottenere frutti dalla recita delle Orazioni secondo quanto ha promesso nostro Signore, bisogna recitare tutte e 15 le Orazioni di Santa Brigida almeno una volta al giorno per 1 anno (365 giorni = 365 volte consecutive). In caso si dovesse saltare per 1 giorno la recita delle Orazioni bisognerà cominciare da capo(senza alcuna eccezione). La vera Devozione nasce dall’amore con cui verranno dette queste Orazioni, le quali portano racchiuse le Santissime Piaghe di nostro Signore Gesù Cristo e ogni momento della sua Amatissima Passione. Nessun impegno al mondo potrebbe mai valere 1 sola delle promesse che fà il Signore ai devoti, quindi ci deve essere Amore e Riconoscimento a Dio nella Recita delle Orazioni.

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INIZIO DELLE ORAZIONI

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Sequenza allo Spirito Santo

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
in raggio della Tua luce.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Piega ciò che è rigido,
scalda cià che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano,
i tuoi santi doni.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen.

 

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Amen.

Credo

Io Credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della Terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
(ci si inchina)
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fù sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al Cielo, siede alla destra di Dio Padre Onnipotente; di là verrà a Giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la Remissione dei peccati, la Risurrezione della carne, la Vita Eterna. Amen.

 

I Orazione

O Signore Gesù Cristo, eterna dolcezza di coloro che ti amano, giubilo che trapassa ogni gioia e ogni desiderio, salvezza e amore di coloro che si pentono, ai quali hai detto: << le mie delizie sono con i figli degli uomini>>, essendoti fatto uomo per loro, ricordati di quelle cose che ti hanno mosso a prendere la carne umana e di quello che hai sopportato dal principio della tua incarnazione fino al tempo salvifico del tuo patire, pensato dall’eternità nella mente di Dio. Ricordati del dolore che, come affermi tu stesso, ha vissuto la tua anima, quando hai detto: La mia anima è triste fino alla morte, quando nell’Ultima Cena che hai preparato ai tuoi Discepoli – dando loro il tuo Corpo e il tuo Sangue per Cibo, lavando i loro piedi e consolandoli amorevolmente – hai predetto la tua Passione imminente. Ricordati del tremito, dell’angoscia e del dolore che hai sopportato nel tuo Corpo Santissimo, prima di andare sul patibolo della croce, quando, dopo aver pregato tre volte il Padre, pieno di sudore di Sangue, ti sei visto tradito da uno dei tuoi Discepoli, sei stato preso dal tuo popolo eletto, se stato accusato da falsi testimoni, se stato condannato a morte iniquamente da tre giudici – nel tempo più solenne della Pasqua –  tradito, deriso, spogliato dei tuoi vestiti, percosso sul volto, con gli occhi bendati. legato alla colonna, flagellato e coronato di spine. Ti prego, dunque, Dolcissimo Gesù, per il ricordo che conservo di queste sofferenze, di concedermi, prima della mia morte, sentimenti di vero pentimento, una sincera Confessione e la Remissione di tutti i miei peccati. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

II Orazione

O Signore Gesù Cristo, vera Letizia degli Angeli e paradiso di Delizie, ricordati degli orribili tormenti che hai provato quando i tuoi nemici, come ferocissimi leoni, avendoti circondato, con schiaffi, sputi, graffi e altri inauditi supplizi ti hanno flagellato; e per le ingiuriose parole, per le aspre percosse e i durissimi tormenti, con i quali i tuoi nemici ti hanno afflitto, ti supplico, di liberarmi dai miei nemici sia visibili che invisibili e concedimi di ritrovare, sotto l’ombra delle tue ali, la protezione dell’eterna salvezza. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

III Orazione

O Signore Gesù Cristo, o Verbo Incarcano, Creatore Onnipotente, del mondo, che sei immenso, incomprensibile e puoi racchiudere l’universo nello spazio di un palmo, ricordati dell’amarissimo dolore che hai sopportato quando le tue santissime mani e i tuoi piedi sono stati fissati con chiodi acuminati sul legno della croce. Quale dolore hai provato, o Gesù, quando gli spietati crocifissori hanno dilaniato le tue membra, hanno slogato le tue ossa e hanno tirato il tuo corpo per ogni verso, a loro piacere. Ti prego, per la memoria di questi dolori sopportati sulla croce, che tu mi voglia concedere che Ti Ami e nutra il giusto Timor di Dio. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

IV Orazione

O Signore Gesù Cristo, Medico Celeste, ricordati delle sofferenze e dei dolori che hai sentito nelle tue membra già lacerate mentre si levava in alto la croce. Dai piedi alla testa eri tutto un cumulo di dolori; e tuttavia ti sei scordato di tanta sofferenza e hai rivolto pietosamente preghiere al Padre per i tuoi nemici dicendo: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno. Per questa smisurata carità e misericordia e per la memoria di questi dolori, concedimi di ricordarmi della tua amatissima passione, affinché essa mi giovi per un piena Remissione di tutti i miei peccati. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

V Orazione

O Signore Gesù Cristo, ricordati, Specchio di Eterna Chiarezza, dell’afflizione che hai avuto quando, vista la predestinazione di quelli eletti che mediante la tua Passione dovevano salvarsi, hai previsto che molti non l’avrebbero accolta. Pertanto, per la profondità della Misericordia che hai mostrato non solo nel provare dolore per i perduti e i disperati, ma nell’usarla verso il ladrone quando hai detto: Oggi sarai con me in Paradiso, ti chiedo che tu voglia, Gesù Pietoso, usarla con me al momento della mia morte. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

VI Orazione

O  Signore Gesù Cristo, Re Amabile, ricordati del dolore che hai provato quando nudo e miserabile sei stato messo in croce, senza avere, fra tanti amici e conoscenti che ti erano intorno, chi ti consolasse, eccetto la tua Diletta Madre, alla quale hai raccomandato il Discepolo prediletto, dicendo: Donna, ecco tuo figlio; e al Discepolo: Ecco tua Madre. Fiducioso ti prego, pietosissimo Gesù, per la spada di dolore che allora Le trapassò l’Anima, che tu abbia compassione di me nelle mie afflizioni e tribolazioni sia del corpo che dello spirito e mi consoli, porgendomi aiuto e gaudio in ogni prova e avversità. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

VII Orazione

O Signore Gesù Cristo, fonte di dolcezza inestinguibile, che mosso da intimo affetto di amore dicesti in croce: Ho sete, cioè desidero sommamente la salvezza del genere umano, ti preghiamo accendi in noi il desiderio di operare perfettamente, spegnendo del tutto la sete dei desideri peccaminosti e la brama verso i piaceri del mondo. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

VIII Orazione

O Signore Gesù Cristo, Dolcezza dei cuori e Soavità grandissima delle menti, per l’amarezza dell’aceto e del fiele che hai gustato per noi nell’ora della tua morte concedi a noi, miseri peccatori, che in ogni tempo, specialmente nell’ora della morte, ci nutriamo degnamente del tuo Corpo e del tuo Sangue, come rimendio e consolazione per le nostre anime. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

IX Orazione

O Signore Gesù Cristo, Gioia della mente, ricordati dell’angoscia e del dolore che hai patito quando, per l’amarezza della morte e l’insulto dei giudei, gridasti al padre tuo: Eloì, Eloì, lemà sabactàni; cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Per questo ti chiedo di non abbandonarmi nell’ora della morte. Signore mio e Dio mio. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

X Orazione

O Signore Gesù Cristo, Principio e Termine Ultimo del nostro amore, che dalla pianta dei piedi fino alla cima del capo ti sei immerso nel mare dei dolori, per le tue larghe e profondissime piaghe, ti prego di insegnarmi a operare perfettamente con vera carità nella tua legge e nei tuoi precetti. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

XI Orazione

O Signore Gesù Cristo, profondo Abisso di Pietà e di Misericordia io ti domando, per la profondità delle piaghe che hanno trapassato non solo la tua carne e le midolla delle ossa, ma anche le tue più intime viscere, che ti piaccia di sollevarmi dai miei peccati e di nascondermi nelle aperture delle tue ferite. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

XII Orazione

O Signore Gesù Cristo, Specchio di Verità, Segno d’Unità, Legame di Carità, ricorda le innumerevoli ferite di cui è stato ricoperto il tuo corpo, lacerto dai Giudei e imporporato dallo stesso tuo Preziosissimo Sangue. Ti prego, scrivi nel mio cuore, con quello stesso Sangue, le tue ferite, affinché, nella meditazione del tuo dolore e del tuo amore, si rinnovi ogni giorno in me il dolore del tuo soffrire, si accresca l’amore e perseveri fedelmente nel renderti grazie sino alla fine della mia vita,; cioè fino a quando io non verrò da te, pieno di tutti i beni e di tutti i meriti che ti sei degnato di donarmi dal tesoro della tua passione. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

XIII Orazione

O Signore Gesù Cristo, Re Invincibile e Immortale, ricordati del dolore che hai sentito quando, essendo venute meno tutte le le forze del tuo corpo e del tuo cuore, chinando il capo hai detto: Tutto è compiuto. Perciò ti prego per tale angoscia e dolore che tu abbia misericordia di me nell’ultima ora della mia vita, quando la mia anima sarà turbata dall’ansia dell’agonia. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

XIV Orazione

O Signore Gesù Cristo, Unigenito del Padre Altissimo, Splendore e Immagine della Sua Sostanza, ricordati dell’umile preghiera con la quale hai raccomandato il Tuo Spirito dicendo: Padre, nelle Tue Mani consegno il Mio Spirito. E dopo, piegato il capo e aperte le viscere della Tua Misericordia per riscattarci, gridando hai emesso l’ultimo respiro. Per questa Preziosissima morte, Re dei Santi, ti prego: rendimi forte nel resistere al diavolo, al mondo e alla carne, affinché, morto al mondo io viva solo per Te e Tu nell’ultima ora della mia vita riceva il mio spirito, che dopo lungo esilio e pellegrinaggio desidera ritornare alla sua patria. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

XV Orazione

O Signore Gesù Cristo, Vera e Feconda Vita, ricordati dell’abbondante effusione del tuo sangue allorché, piegato il capo sulla croce, il soldato Longino ti ha squarciato il costato da cui sono usciti Sangue ed Acqua. Dolcissimo Gesù, per questa Amarissima Passione, ti prego ferisci il mio cuore, affinché giorno e notte io versi lacrime di Penitenza e di Amore. Convertimi totalmente a Te perché il mio cuore sia perpetua abitazione di Te e la mia Conversione ti piaccia e ti sia accetta e il termine della mia vita sia lodevole, per Lodarti insieme con tutti i Santi in eterno. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

Preghiamo

O Signore mio Gesù Cristo, Figlio di Dio Vivo, accetta questa preghiera con lo stesso sviscerato amore col quale sopportasti tutte le piaghe del Tuo Santissimo Corpo. Abbi Misericordia di noi e a tutti i fedeli, vivi e defunti, concedi la tua Misericordia, la tua Grazia, la Remissione di tutte le Colpe e le Pene e la Vita Eterna. Amen.

 

Il-Caravaggio-La-passione-di-Gesù

Il Caravaggio La passione di Gesù

 

Santa Brigida di Svezia

Santa Brigida è conosciuta sopratutto come Mistica e fondatrice dell’Ordine del Santissimo Salvatore. Non bisogna, tuttavia, dimenticare che la prima parte della sua vita fu quella di una laica felicemente sposata. Indicandola come Compatrona d’Europa, intendo far si che la sentano vicino non soltanto coloro che hanno ricevuto la Vocazione a una vita di speciale Consacrazione, ma anche coloro che sono chiamati alle ordinarie occupazioni della vita laicale nel mondo e, sopratutto all’alta e impegnativa vocazione di formare una Famiglia Cristiana. Senza lasciarsi fuorviare dalle condizioni di benessere del suo ceto sociale, Ella visse col marito Ulf, un’esperienza di coppia in cui l’amore sponsale si  coniugò con la preghiera intensa, con lo studio della Sacra Scrittura, con la mortificazione, con la carità […]. Ma questo periodo della sua vita famigliare era solo una prima tappa. Il pellegrinaggio che fece col marito a Santiago del Compostela chiuse simbolicamente questa fase, preparando Brigida alla nuova vita che iniziò qualche anno dopo, quando, con la morte dello sposo, avvertì la voce di cristo che le affidava una nuova missione, guidandola passo passo con una serie di Grazie Mistiche straordinarie […]. In Brigida si avverte la forza della Profezia. Talvolta i suoi toni sembrano un’eco di quelli degli antichi Grandi Profeti. Ella parla con sicurezza a principi e Pontefici, svelando i Disegni di Dio sugli avvenimenti storici. Non risparmia ammonizioni severe anche in tema di riforma morale del popolo Cristiano e dello stesso Clero. (cfr. Revelationes, IV, 49; cfr. anche IV, 5). […] La figura della Santa svedese resta un prezioso “legame” ecumenico, rafforzatto anche dall’impegno in tal senso svolto dal suo Ordine.
Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, che proclama Santa Brigida di Svezia Compatrona d’Europa (1.10.1999)

 

Il Purgatorio per San Pio da Pietrelcina SACERDOTE DEI DUE MONDI

Molti Santi ebbero grande devozione per le Anime del Purgatorio. In questa devozione si distinse anche Padre Pio da Pietrelcina: egli ha sempre avuto una grande devozione per loro.

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Preghiamo per i nostri Cari Defunti e le Anime del Purgatorio.

Le Preghiere per i nostri cari defunti e le anime dei nostri fratelli e sorelle in Gesù Cristo che devono espiare i loro peccati in Purgatorio affinchè possano essere accolti da Dio in Paradiso e consolate dall’Amore Materno di Maria Santissima.

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La Passione di Gesù su Padre Pio da Pietralcina: Testimonianza di Fra Modestino

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Tutti i dolori della Passione

Quando ricevetti l’incarico di archiviare gli indumenti di Padre Pio cominciai con i Paramenti e gli oggetti sacri usati dal Padre nelle Celebrazioni Eucaristiche. Passai poi agli indumenti personali.
Ognuno potrà immaginare con quale trepidazione mi inoltravo in quel lavoro, interrotto solo per la preghiera comune, per il pranzo e per il riposo. […].
Tra le mani avevo le prove tangibili di tutta la martirizzante sofferenza subita dall’amato Padre, nel suo continuo stato vittimale. Sangue, sangue, sangue dappertutto! Una enorme quantità di pannolini che erano serviti a tamponare le effusioni ematiche della ferita del costato. Ognuno corredato dalla dichiarazione dei reverendi Confratelli che li avevano raccolti, datati e conservati. Guanti bianchi usati dal Padre per lavarsi il viso, e calzini di cotone bianco. Tutti con le indelebili impronte delle ferite, aperte nelle mani e nei piedi, segnate dal sangue assorbito e che rivelava, perfino con alcune piccole croste, il foro che le stigmate avevano aperto nella sua carne, squarciandola.
Una emozionante scoperta la feci nello spiegare cinque fazzoletti intrisi di rosso: con i primi tre Padre Pio aveva asciugato il sudore della sua fronte, con gli altri due aveva asciugato le sue lagrime. Lo confermava una dichiarazione allegata di Padre Onorato Marcucci che, il 6 maggio 1965, dopo aver asciugato il sudore sulla fronte e sul viso di Padre Pio, s’era accorto che era sangue. Quindi non si trattava di normale sudorazione o di comuni lagrime: Padre Pio aveva pianto lagrime di sangue; come Gesù nell’orto degli ulivi, aveva sudato sangue! […].
Pregai intensamente Padre Pio. Gli chiesi perdono a nome di tutti per le incomprensioni, per i dispiaceri volontari ed involontari arrecatigli, dissi grazie per ciò che aveva patito per noi, gli chiesi conferma se effettivamente aveva pianto e sudato sangue. Ebbi l’impressione, in quel momento, di sentire una locuzione interna con cui il Padre mi assicurava: «Ho fatto per le anime la stessa offerta che fece Gesù nell’orto del Getsemani. Mi sono associato alle sofferenze di Cristo».
Proseguii nel mio lavoro con mani e cuore tremanti, quando, ecco, un’altra profonda emozione mi era riservata. Notai, tra le altre, una camicia tutta macchiata di sangue. La dichiarazione acclusa, vergata il Venerdì Santo del 1921, la definiva «camicia della flagellazione».
Rimasi fortemente impressionato! Era di lino, rattoppata, con le maniche lunghe. Doveva coprire il corpo del Padre probabilmente fino alle ginocchia. La spiegai delicatamente e, quale cruento spettacolo per i miei occhi!: macchie di sangue dappertutto, di sudore sieroso, specie in prossimità dei reni.
Lasciai sul lettino quella camicia insanguinata e scoppiai in pianto dicendo: «Non sono degno…». Ora capivo, in tutta la sua ampia realtà, quella frase che in un mattino di maggio del 1947, in Coro, mi disse, con gli occhi umidi di pianto: «Figlio mio, la mia vita è un continuo martirio».
Già nell’Epistolario (I, p. 669) avevo letto che Padre Pio pativa la flagellazione «quasi una volta per settimana», ma, avere tra le mani la prova di quel supplizio, era per me terrificante. Certamente egli sentiva fisicamente i colpi del flagello pur senza la rottura della carne.
Era tardi quella sera e, dopo tante emozioni provate, mi sorprese il sonno. Sognai Padre Pio che mi parlò della sua flagellazione e mi disse: «Figlio mio, quando una piaga è aperta si soffre di meno perché il sangue defluisce più facilmente. Ma il dolore è davvero insopportabile se il sangue è costretto a uscire dai pori».
L’indomani mi convinsi che Padre Pio aveva vissuto e sofferto tutti i dolori di Gesù. La Passione del Signore si era, per cinquant’anni, ripetuta in lui.
Sudore e lagrime di sangue, flagellazione, ferite alle mani, ai piedi, al costato, coronazione di spine. Per associazione di idee mi ricordai che ero stato testimone anche di quest’ultimo evento, non taciuto tra l’altro dal Padre stesso ai suoi Direttori spirituali (cf. Epistolario I, p. 669).
Infatti, nel gennaio del 1945, quando ancora non arrivavano molte persone a San Giovanni Rotondo, servivo la Santa Messa dell’alba celebrata da Padre Pio alla presenza di una ventina di persone. A quei tempi la Messa del Padre durava da un’ora a un’ora e mezza.
Stanco di stare in ginocchio, mi spostai al lato dell’altare per continuare ad assistere, in piedi, al Santo Sacrificio. Da quella posizione potevo seguire con molta attenzione i gesti, i movimenti, le lagrime e i sospiri, il profondo raccoglimento di Padre Pio.
Quando i miei occhi si posarono sulla fronte e dietro la nuca del Celebrante, notai che la sua carne, in quel punto, sembrava come intrecciata e sulla fronte presentava dei foruncoletti simili a punture di spine.
Spesso, poi, Padre Pio portava il dito medio della mano destra alle tempie e faceva dei gesti come se volesse sollevare qualcosa che gli stava dando fastidio. Notai, infine, conficcata nella sua fronte, una piccola croce di circa tre centimetri.
Ripresi il mio lavoro; ma avevo il cuore e la mente che mi scoppiavano. Capivo i fenomeni mistici che quegli indumenti di Padre Pio rivelavano, ma non riuscivo a rendermi conto del come potevano essere avvenuti.
La fonte sicuramente doveva essere stata il cuore del Padre, così pieno d’amore per il Signore e per i fratelli.

Fra Modestino da Pietrelcina,
Io… testimone del Padre, pp. 75-78

Ex satanista mette in guardia dai pericoli di Halloween [ #NoHalloween ]

no halloween

Incredibile, assolutamente da vedere questo video. #NoHalloween!
Cosa è Halloween veramente? Halloween è il capodanno dei satanisti, la più grande “festa” dedicata all’occulto, al demonio. Questa video conferenza mette “Bianco su nero” tutte le verità celate sui pericoli di chi festeggia Halloween, che ricordo è il 31 Ottobre, alla vigilia della Festa Cristiano-Cattolica dedicata ai Santi. Proteggiamo la nostra anima e quella di tutte le persone, non soltanto dei nostri famigliari, amici, conoscenti, ma di tutti, perchè tutti siamo Fratelli e Sorelle in Gesù Cristo nostro Salvatore e nostro Dio. Ancora una volta, grazie a questa confessione, Lodiamo il Signore perchè ci ha dato in Aiuto la Santissima Vergine Immacolata Maria, Madre della Chiesa e Madre nostra, che ci ascolta nelle Preghiere e ci è Vicina.

UN PRETE DANNATO METTE IN GUARDIA CONTRO L’INFERNO

esorcismo

ESTRATTI DELL’ESORCISMO DEL 7 AGOSTO 1979
E = ESORCISTA
V = VERDI GARANDIEU
E: In nome della Madre della Chiesa, in nome di tutti i Papi e soprattutto del Santo Padre, il Papa Paolo VI, e di tutti i preti esorcisti, dì la verità e solo la verità, di quanto la Madre di Dio vuol dirci oggi tramite te, Verdi Garandieu!
V: (respiro faticoso) Ebbene! è la volontà dell’Altissima e della Trinità che sia pubblicato questo libretto di Verdi. Ora è già pubblicato in lingua tedesca. Ma come abbiamo detto, dev’essere tradotto anche nelle altre lingue nelle quali il primo libro “AVVISI” esce o è stato pubblicato, senza indugio… VERDI È IMPORTANTE; SEMBRA ESSERE UN LIBRETTO INSIGNIFICANTE, PESANTISSIMO, INVECE CONTIENE MOLTO ED È VERAMENTE VOLUTO DAL CIELO! Su di esso è la benedizione del Cielo, sia sul libretto sia sull’editore, come pure su tutti i collaboratori di questo lavoro, compreso il tipografo. Ecco!
Potrete ora raccogliere critiche a questo proposito, essere criticati fino a sanguinare e ad essere completamente straziati e calpestati. MA QUESTO LIBRETTO HA UN VALORE IMPAREGGIABILE! ESSO SALVERÀ MOLTE ANIME, anche se non doveste vederlo. È molto utile anche per anime che non si convertono immediatamente, perché Verdi, ossia le sue dichiarazioni, penetrano nell’anima. Esse vi entrano, anche se il lettore non vuole, o non vorrebbe rendersene conto. Inquietano. Penetrano in profondità e in un certo senso tormentano, anche quando costui fa di tutto per difendersi, supponendo che non lo getti nel primo cestino, prima di leggerlo. Ma comunque la presentazione è tale che anche quelli che sulle prime vorrebbero non aver niente a che fare con tutto questo, finiscono lo stesso per ficcarvi il naso, al momento opportuno…
E: In nome di tutti i vescovi e preti!
V: Devi dire: e della Chiesa! Perché è prima per la Chiesa e per i preti. LEI (indica in alto) c’incarica oggi di dire, poiché ci incitate a farlo, che dev’essere detto ancora qualcosa, e che qui vi è la potenza del vescovo: anche se non doveste vedere nessun frutto coi vostri occhi e se raccoglieste solo cose negative, ha nondimeno per il Cielo un valore di un’incredibile, di un’incomparabile ricchezza, più di quanto possiate prevederlo e supporlo. ESSI (indica in alto) hanno un tempo voluto e programmato che questo VERDI potesse abitare nell’ossessa per parecchi anni, perché è stato sempre nel loro piano che fosse pubblicato questo libretto. Certo, e pubblicato anche nel libro “AVVISI” (edizione francese), ma questo libretto a parte è una buona edizione perché costa meno, si legge correntemente e si deve leggere meno a lungo. Eppure si ha cio che si merita quando lo si legge. È stupido pero… Ah! Non voglio dirlo!
E: Continua a parlare! Che cosa è stupido? Continua a parlare in nome dell’Altissima, Madre della Chiesa…!
V: È stupido pero che non sia stato dieci o vent’anni prima. Un libretto simile avrebbe allora infiammato più d’oggi. Ma anche oggi deve avere la missione di produrre i suoi frutti nei cuori, di trasformarli e di scuoterli. Per questo… Non voglio parlare!
E: Continua a dire la verità, in nome della Chiesa, della Madre della Chiesa!
V: Per questo dev’essere pubblicato appunto nelle stesse lingue dell’altro libro “AVVISI” che si pubblica ora o è stato già pubblicato.
E: Continua a parlare in nome dell’Altissima!
V: Sarebbe meglio con 1’Imprimatur, ma non 1’avete ottenuto.
E: Di la verità e solo la verità! La Madre di Dio vuole che dica chiaramente al vescovo dove egli va, dove vanno i preti i quali dicono ora che li abbiamo diffamati con questo libretto, e che abbiamo in realtà reso cosi un cattivo servizio alla Chiesa, che gli dica che ci combattono? Dobbiamo dire la verità, dir loro dove vanno? Devo scrivere ad ogni vescovo per parlargli di questa distruzione oggi nella Chiesa?
V: Avresti fatto bene a scrivere questa frase: ” Tutti coloro che sono della luce e dello Spirito Santo riconosceranno la verità”.
E: Sara inserito nella prossima ristampa. Abbiamo lasciato ancora incompiute molte cose che forse non sono buone. Ma ringraziamo la Madre di Dio di questa indicazione. Di la verità e solo la verità! La Madre di Dio vuole ancora dirci altro su questo argomento?
V: È terribile vedere che anche i vostri vescovi abbiano preso vie cosi cattive. ESSI (indica in alto) sono addolorati e afflitti nel vedere che i vostri vescovi fanno successivamente, diciamo noi, marcia indietro, sempre più, e non hanno coraggio (grida), non hanno una goccia di coraggio, non hanno più verità ne assolutamente niente.
E: È la volontà di Dio, di la verità e solo la verità, che avverta ancora una volta i vescovi, molto fermamente? È la volontà della Madre di Dio?
V; È meglio che tu invii malgrado tutto il libretto a ciascuno e che li avverta ancora una volta, in nome di Cristo e della Croce, di far marcia indietro. Di loro che siamo in un pericolo gravissimo e che fra poco vedranno cio che si gioca…
PREGHIERA A SAN MICHELE ARCANGELO
San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, vieni in nostro aiuto contro la malizia e le insidie del demonio; fa’, te ne preghiamo, che Dio eserciti su di lui il suo impero; e tu, Principe della milizia celeste, col divino potere incatena nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che vagano nel mondo per la rovina delle anime. Così sia!

Confessioni di un Prete Dannato all’Inferno
Verdi Garandieu

UN PRETE DANNATO METTE IN GUARDIA CONTRO L’INFERNO

Per ordine della Santissima Vergine durante l’esorcismo fatto il giorno dell’Annunciazione
Numerosi preti hanno eseguito un esorcismo sull’ossessa svizzera continuamente tormentata dai demoni. Le testimonianze di dodici preti, tra cui tre dottori in teologia e in diritto canonico, esprimono la convinzione che i demoni, al momento degli esorcismi, sono costretti a mettere in guardia l’umanità in nome della Madre di Dio.
Chi nega 1’esistenza del diavolo e la possibilità della possessione, si mette in contraddizione con la dottrina formale de11a Chiesa e contesta fatti inconfutabili.

ESORCISMO DEL 5 APRILE 1978
CONFESSIONI DEL PRETE
DANNATO VERDI GARANDIEU

E = ESORCISTA
V = VERDI GARANDIEU (1)
Dopo 1’esorcismo di Leone XIII e numerose preghiere, il demonio si annunciò senza equivoco sicché fu scongiurato di dire solo cio che Dio gli ordinava di dire per mezzo di Maria, nel giorno della sua Annunciazione.

Verdi Garandieu, un prete dannato, é costretto a parlare
E: Devi parlare per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, te 1’ordina San Vincenzo Ferrier, questo grande cacciatore d’anime, che tante anime ti ha strappato!
V: Non a me, non a me, ma al Vecchio (= Lucifero) (beffarda risata), non a me, non…
E: Le ha strappate all’inferno. Ha strappato le anime all’inferno col suo zelo.
(1) Dal 1975, dopo la prima constatazione della possessione nell’ossessa espiatrice, Verdi Garandieu si presenta come un prete dannato del XVII secolo, dei Pirenei. Nel testo dell’esorcismo sono annotate tra parentesi le reazioni del demonio VERDI (pianto, urla, ecc.), che si manifestano attraverso 1’ossessa.
V: Sono solo uno tra molti (risata); sono un disgraziato tra molti. Che sciocchezza (con voce forte), che sciocchezza ho dunque fatto! Ho condotto una vita veloce come il lampo! Perché non sono vissuto meglio? Perché non sono stato prete secondo la volontà di Dio, di LUI LASSÙ (gesto verso l’alto)? Perché non ho corrisposto alla sua grazia? Perché (con voce forte e piangendo) ho abbracciato il sacerdozio, se non ne ero capace, o se non mi sono mostrato pienamente capace di esercitare una funzione pesante, piena di responsabilità, di esercitarla come avrei dovuto esercitarla (piangendo…)?
E: Di la verità, Verdi Garandieu, in nome di Gesù Cristo, tutto per la sola gloria di Dio!
V: Ho peccato dando il cattivo esempio. Ho dato il cattivo esempio come anche oggi migliaia, decine di migliaia di preti danno il cattivo esempio. Non ho (respiro faticoso) impartito un buon insegnamento religioso.
E: Di la verità, Verdi Garandieu, solo la verità, in nome di Gesù Cristo!
Dannato per la sua tiepidezza
V: Ho osservato più le gonnelle che i comandamenti di Dio. Sono stato condannato perché ero troppo tiepido. QUELLO DI LASSÙ (gesto verso l’alto) mi ha letteralmente detto: “Io ti vomiterò dalla mia bocca perché non sei né freddo né caldo”.
E: Parla, Verdi Garandieu, per la gloria di Dio, di quanto devi dire sulla tua vita!
V: La mia vita fu… Nella mia gioventù ero ancora buono (quasi piangendo). Ho (gridando amaramente) ancora corrisposto alla grazia in quel momento (piangendo di disperazione). Nella mia gioventù ho ancora corrisposto alla grazia, ma poi sono diventato tiepido. Mi sono inoltrato sempre più nella via larga. Ho abbandonato la via della virtù e non ho più corrisposto alla grazia. Allora sono caduto sempre più in basso. Forse, all’inizio, mi sono di nuovo confessato. Volevo ancora convertirmi; più d’una volta ho voluto ritornare indietro e combattere i miei difetti (con voce forte), ma…
E: Di la verità in nome di Gesù Cristo, per la gloria di Dio, solo la verità!
V: …ma non vi riuscivo più, perché pregavo troppo poco… Ho pregato poco e troppo poco ho corrisposto alla grazia. Ero, come si dice, tiepido. Tiepido è già essere freddo, da tiepido a freddo il passo è brevissimo. Si dovrebbe essere caldi, caldi, ardenti, allora non accadrebbe ai preti cio che è avvenuto di me. Ma voi avete adesso migliaia, decine di migliaia, più di un milione di preti che sono come me, tiepidi e non… non (grida).
E: Di la verità!
V: …e non corrispondono più alla grazia, è quanto loro accadrà se non si convertono, non accolgono totalmente in loro il fuoco dello Spirito Santo e non lo lasciano agire, non sarà meglio di quanto è accaduto a me, Verdi. Sono molto infelice nell’inferno. Vorrei non essere mai vissuto. Soprattutto vorrei, se dovessi vivere, poter ritornare indietro e poter far meglio. Come vorrei far meglio! Come vorrei restare in ginocchio giorno e notte, pregando LUI LASSÙ (gesto verso 1’alto) e chiedere perdono; chiamerei in mio aiuto tutti gli angeli e tutti i Santi per non seguire di nuovo la via della perdizione. Ma (con voce forte), io, io (lamenti) NON POSSO PIÙ RITORNARE INDIETRO… NON POSSO PIÙ RITORNARE INDIETRO (gridando con voce sconvolgente) SONO DANNATO!
Gesù Cristo ha dato l’esempio della temperanza
I preti non sanno che vuol dire essere dannato. Essi (con disperazione) non sanno cio che è 1’inferno! Quasi tutti attualmente seguono la via della minore resistenza. Credono di dover vivere felici, di dover godere quanto si può godere nella vita. Credono comunque che oggi non si possono più cambiare 1’umanizzazione e il modernismo e che si deve camminare col proprio tempo; i superiori, i vescovi, i cardinali e i preti non danno esempio migliore. Prendono ancora magari cibi a una povera tavola, come Cristo stesso ha dato loro 1’esempio? Certo, Cristo, come lo si constata nella Bibbia, si è seduto a tavola e ha mangiato in cerimonie come matrimoni e talune feste. Ma 1’ ha fatto solo perché…
E: Di la verità e solo la verità, Verdi, di la verità e solo la verità in nome di Gesù Cristo!
V: Egli 1’ ha fatto, per cosi dire, per carità verso il prossimo, ma non ha mai mangiato molto. Ha sempre mangiato piuttosto frugalmente, e non parleremo dei momenti in cui non assisteva a feste. CRISTO HA SOFFERTO MOLTO LA FAME , PIÙ DI QUANTO SI PENSA. La Sacra Famiglia e gli Apostoli hanno sofferto molto la fame e digiunato, altrimenti non avrebbero ricevuto le grazie che sono state loro concesse.
Certo Cristo aveva già in Sé tutta la pienezza della grazia; non aveva più bisogno della grazia, in particolare non sarebbe stato necessario implorarla con la preghiera. Egli era la grazia e la luce in persona. Ma doveva dare 1’esempio agli apostoli e a tutta 1’umanità, in particolare (con voce forte) ai preti, vescovi, superiori, cardinali e al Papa.
Egli ha dato 1’esempio nel grado più completo, il migliore e il più perfetto, ma a che cosa è servito?
Ora i preti mangiano alle tavole più riccamente servite con “dessert”, vino e tutti i condimenti. A volte fanno anche bisboccia più di quanto lo consenta la loro salute, e credono addirittura che è del tutto normale quando si è vescovo o si ha un posto elevato.
Le cuoche che fanno da mangiare per i vescovi e queste autorità religiose, ed anche per certi preti, credono con la massima buona fede, che si deve portare in tavola questo e quello. “E un gran signore; è rivestito di alte dignità! Dovremmo vergognarci se non gli si servisse questo e quello”. Ma esse dimenticano che non è 1’imitazione di Cristo.
Sarebbe meglio per queste cuoche che facessero notare ai vescovi, preti, superiori o cardinali che Cristo ha dato 1’esempio della povertà, della povertà e della virtù. LUI LASSÙ (gesto verso 1’alto) vuole che si pratichi 1’imitazione di Cristo (con voce forte) e quanto è praticato oggi è tutt’altra cosa dell’imitazione.
È lo sfarzo, la bisboccia, la bella vita è il lusso fino al peccato. Il peccato non comincia solo quando comincia realmente. Il peccato comincia già quando non si insegna più la rinuncia e quando non la si pratica più. II peccato comincia già quando 1’uomo potrebbe rinunciare, ma non lo fa.
Certo, non comincia qui il peccato completo, nel suo vero senso. Ma la via che vi conduce comincia già quando si smette di praticare la rinuncia, quando non ci si vuol più sacrificare e quando si segue la via della minore resistenza. Allora la via che conduce al primo peccato, che sia veniale o che arrivi fino al peccato mortale, non è più molto lunga, perché noi giù (gesto verso il basso) abbiamo un immenso potere e facciamo sempre quanto possiamo. Ci si istruisce cosi bene, e anche noi, demoni umani, veniamo istruiti e guidati cosi bene che prendiamo sempre 1’uomo in tal modo o lo si può prendere meglio. Ma quando qualcuno non ha mai veramente bene…
E: Di la verità in nome di Gesù Cristo e solo la verità, Verdi Garandieu, solo la verità!
Le tappe della caduta
V: …quando qualcuno non ha mai veramente bene, perfettamente seguita la via di Cristo con la sua povertà e la sua virtù, la via della preghiera, della Croce, della rinuncia, del sacrificio, della virtù, quando omette solo una di queste cose o la trascura totalmente, noi cerchiamo allora di prenderlo da quel punto. Se è solo una fibra del suo abito, è pero già una fibra e col tempo possiamo avvelenare tutto il suo abito (lamenti). Non voglio più parlare.
E: Di la verità, Verdi Garandieu, per la gloria di Dio, sulla tua vita, sulla vita del prete come dev’essere! Di la verità per la gloria di Dio!
V: Il mio sacerdozio, 1’ ho… Forse, credevo allora di avere la vocazione, e volevo… Certo, intendevo diventare un buon prete, ma un prete, non bisogna mai dimenticarlo, un prete è in pericolo più di un laico di essere sedotto da noi giù (dall’inferno). Forse anche i laici corrono questo pericolo, soprattutto le anime privilegiate o quelli che ricoprono una carica importante. Ma un prete ha un’altissima consacrazione. E perché ha un’altissima consacrazione, e con essa può nuocere a noi giù (gesto verso il basso) nella maniera più devastatrice, ci scateniamo di più contro i preti che contro gli altri uomini. È quanto successe (piangendo), è quanto successe anche per me. Io pensavo…
E: Di la verità, Verdi, solo la verità in nome di Gesù Cristo, per la gloria di Dio, solo la verità sulla tua vita!

Abbandono della preghiera
V: …Io pensavo: adesso sono prete. Ho raggiunto la mia meta. All’inizio ho esercitato ancora abbastanza bene il mio ministero, ma poi, poi, a un tratto trovavo ciò troppo monotono. Ho cominciato a trascurare la preghiera del Breviario. Prima non ho più recitato tutta la preghiera. Poi a poco a poco ho cominciato a non recitare più la preghiera, quando era una giornata faticosa o quando mi sembrava essere una giornata faticosa. Proprio all’inizio, la rimandavo e poi, tutt’a un tratto, arrivai a… Non voglio parlare.
E: Di la verità, Verdi, in nome di Gesù Cristo, per la gloria di Dio! Di la verità sulla tua vita per avvertire i preti! Di la verità, solo la verità!
V: …e poi, tutt’a un tratto, arrivai a pensare: “Ah! queste noiose preghiere del Breviario! Queste preghiere sono lunghissime e prendono un tempo incredibile”, pensavo. Ma sarebbe stato meglio non pensarlo, perché questa sospensione della preghiera del Breviario mi fu fatale.
Quando smisi di recitarlo, caddi a poco a poco nel peccato. Ma quando sono caduto nel peccato, il peccato d’impurità, ho ovviamente smesso di dire la mia messa con raccoglimento, già non ero più in stato di grazia. La Bibbia , e tutto cio che vi si trova, era per me un rimprovero; i dieci comandamenti e il Nuovo Testamento erano per me un richiamo all’ordine, perché non li vivevo più nel loro senso più vero. Poiché tutto questo era per me un richiamo all’ordine, io non volevo più istruire i bambini come si deve e in profondità; infatti come avrei potuto inculcare loro il bene mentre già io stesso non lo vivevo più, e per questo devo dire… Non voglio parlare.
E: In nome di Gesù Cristo, in nome del Santissimo Sacramento dell’Altare di la verità e solo la verità sulla vita e la condotta del prete!
V: …per questo devo dire che come per me succede per la maggior parte dei modernisti e umanisti, e quali che siano i nomi che portano oggi. Come vogliono predicare ai bambini e ai laici qualcosa che essi stessi non vivono più? Come vogliono ridare al mondo cio che essi stessi non hanno più, cio che non è nel più intimo di loro stessi? Dovrebbero mentire (lamenti). Non voglio…
E: Di la verità e solo la verità in nome di Gesù Cristo, in nome della Santissima Trinità, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, del Santissimo Sacramento dell’altare, solo la verità per la gloria di Dio e per la guida dei preti!
V: i loro cuori sono diventati luoghi malfamati, in molti, in molti più di quanto lo si pensi. E, quando non sono ancora diventati luoghi malfamati, sono in ogni caso già tarlati. Ma come mela in cui abita già un verme, può rimanere col tempo una mela intera, succosa, intatta e diffondere il suo migliore profumo!
Lo può solo un prete che vive egli stesso la virtù e ne dà 1’esempio agli altri. Se i preti attuali, come lo dovrebbero, dessero ancora 1’esempio della virtù alla gioventù e al mondo, avreste un mondo mille volte migliore di quello che avete. Come diffondere il bene se non 1’ ho in me? Come parlerò dello Spirito Santo, se io stesso sono contento di non ascoltarlo, perché ho già lasciato la via che…
E: Di la verità e solo la verità in nome di Gesù Cristo, Verdi Garandieu!
Indifferenza verso il Santo Sacrificio della Messa
V: …perché ho già lasciato la via che lo Spirito Santo mi ha tracciata e mi prescriveva! È terribilmente tragico, molto più di quanto voi uomini possiate pensarlo. È tanto più tragico in quanto un prete (piangendo) che non da più il buon esempio ed è sul punto di lasciare la via della virtù trascina con sé una massa di gente o in ogni caso parecchi, e questo comincia anche alla Santa Messa. Dall’inizio alla fine un prete non celebrerà la S. Messa con profondità e pietà se la sua condotta sacerdotale non vi è conforme. Egli arriverà anche, in ogni caso capitò a me… (quasi piangendo).
E: Di la verità, Verdi Garandieu, solo la verità in nome di Gesù Cristo e della Santissima Vergine…!
V: …egli arriverà fino a provare ripugnanza per la Messa , fino a preferire che essa non esista. E tuttavia, perché è prete, la dice, deve celebrarla dinanzi alla gente. Forse, nel mio caso, la Santa Ostia era ancora consacrata, e lo è ancora con migliaia e migliaia di preti che vi credono ancora, perché Dio è misericordioso, perché i fedeli vengono con pietà nel cuore, e non possono sapere cio che sono i cuori dei preti, ma, ma (con voce esortante) guai, guai…
E: Di la verità e solo la verità, Verdi Garandieu, in nome di Gesù Cristo, solo la verità!
Adattamento della Dottrina a una vita facile
V: …Guai (con voce seria), guai ai preti che non dicono cio che dovrebbero dire, che non vivono più cio che dovrebbero vivere e insegnano ai fedeli a seguire false vie. Sarebbe meglio… sarebbe meglio che ciascuno di loro dicesse pubblicamente sul pulpito dinanzi a tutti i fedeli: “Perdonatemi, ho peccato! Non sono sulla via della virtù! Pregate per me affinché mi riprenda e di nuovo possa insegnarvi il buon modo di vivere nel senso più vivo”.
Ecco quanto farebbe meglio a dire. Sarebbe un atto di umiltà e noi non avremmo più questo potere su di loro, anche se una parte di gente li disprezzasse. Essa avrebbe malgrado tutto, infine, nel più profondo di se stessa, un’alta stima per questo prete. Sarebbe, comunque, una via migliore della via dell’ipocrisia e della perfidia (proferendo a stento le parole).
Ha un senso stare in piedi, avanti, celebrare la messa di fronte al popolo e dire: “Dio perdonerà (respiro faticoso), andate da Lui. Egli vi comprende, andate dal Padre. Egli è il Padre di Luce : se siete nelle tenebre, comprenderà e vi accoglierà di nuovo nella grazia e nell’amore”.
Tutti questi preti dimenticano che sono necessarie certe cose perché questo Padre di Luce prenda di nuovo nelle sue braccia questi preti o questi fedeli che sono caduti. Certo, li prende di nuovo, ma è necessario il pentimento e non solo è necessario il pentimento, perché la riparazione fa anche parte del pentimento e della confessione. Se voglio migliorarmi, devo prima estirpare queste vie che conducono al peccato e mi sono fatali.
Devo prima cominciare nel più intimo di me stesso, e solo dopo posso essere un modello per gli altri, in tutta la profondità voluta. Si potrebbe dire in poche parole, predicare alla luce dello Spirito Santo cio che devo predicare, cio che sono incaricato di predicare e che sarebbe dinanzi a QUELLO DI LASSÙ… (gesto verso 1’alto)… (respiro faticoso).
Si parla solo dell’amore del prossimo ma non si parla più dell’amore di Dio
Si parla troppo dell’amore del prossimo e si dimentica che 1’amore del prossimo deriva solo dal perfetto amore di Dio. Perché parlare sempre di amore del prossimo, di riconciliazione e di reciproca comprensione se si dimentica il principale comandamento a questo proposito? Il primo è il più grande comandamento è: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze”…
E: Di la verità e solo la verità in nome di Gesù Cristo!
V: (lamenti) …e solo dopo viene “e il prossimo tuo come te stesso”. Se questi preti, ognuno di loro, facessero la pace con QUELLO DI LASSÙ (gesto verso 1’alto), il che dovrebbero peraltro fare, se volessero amarLo, 1’amore del prossimo verrebbe da sé stesso e ne deriverebbe. È, è una… Non voglio parlare!
E: Di la verità, Verdi Garandieu, in nome… per la gloria di Dio, in nome di Gesù Cristo, della Santissima Trinità, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, nient’altro che la verità e solo la verità!
V: …è una messinscena, completamente riuscita, della Massoneria il dire sempre: amore del prossimo, vivere nella carità, riappacificarsi 1’un 1’altro, perdonarsi e sostenersi a vicenda. E dove arrivano? Dove si arriva con questo sostegno e questa riconciliazione? Guardate la quotazione dei suicidi!
Se questi uomini vedessero dov’e davvero il principale comandamento!
Certo, è detto nel primo e più grande comandamento: “E il prossimo tuo come te stesso”, ma cio viene dopo: “Amerai il Signore Dio tuo”. Non si può davvero chiamare amore quello che questi preti vivono da anni, questi preti che non sono mai ancora vissuti cosi male come adesso. Si deve cominciare soltanto qui. Si deve praticare di nuovo il principale comandamento e le prime frasi totalmente, senza limiti.
E allora questo “il prossimo tuo come te stesso” sarà incluso da sé stesso. Tutti i comandamenti in modo generale sono inclusi in questo principale comandamento. Se lo si osservasse, non si sarebbe costretti a parlare sempre di carità, d’amore del prossimo, di tentativi di riconciliazione e non so che cosa. Tutto questo sarebbe compreso nella sola visione di un’erba o di un ramo verdi, ma nulla di simile accade. Si discute solo e si parla sempre di assemblee ecclesiastiche e di conferenze episcopali.
Perfino al vertice, a Roma, non si fa che parlare, dibattere, discutere, esaminare, fare adottare e ancora blaterare, sopprimere ancora qualcosa e lasciarla ancora passare, sicché infine sono state soppresse e lasciate passare tante cose che cio non può assolutamente più durare, dinanzi a LUI LASSÙ (gesto verso l’alto). Perché LUI LASSÙ non è soltanto misericordia, ma è anche giustizia infinita quanto misericordia. Questo, io l’ ho visto, io (piangendo), io, Verdi, Verdi. Ho dovuto farne 1’esperienza io stesso. Se avessi solo…
E: Garandieu, di la verità, solo la verità in nome di Gesù Cristo e della Santissima Vergine Maria!
Il vero amore del prossimo è strappare le anime dall’inferno col sacrificio
V: …se solo fossi vissuto meglio! Se avessi praticato la virtù! Se solo avessi pregato di più! Se solo avessi fatto penitenza! Se solo avessi cercato di amarlo, LUI LASSÙ! se solo avessi detto: “Io ti seguo in croce. Dammi croci per le mie pecore, per quanto posso sopportarle, affinché ti segua”. Tutto questo, ho dimenticato di dirlo. Tutto questo ho dimenticato di dirlo quando ho smesso di volerlo dire! E anche la maggior parte dei preti d’oggi dimentica di parlare dell’imitazione di Cristo, della via della Croce, e di dire che si deve fare penitenza ed espiare per gli altri affinché non si perdano. Questo non è detto. Dovrebbero gridare dall’alto del pulpito: “Voi laici, fate penitenza, sacrificatevi per gli altri quando vedete che affondano nel fango del peccato”. Sarebbe il più grande amore del prossimo. Ogni altro amore del prossimo come: portare da mangiare, procurare vestiti, cercare case…
E: Di la verità e solo la verità, Garandieu! Di la verità in nome di Gesù Cristo!
V: …tutto questo cade in rovina. Certo è necessario al sostentamento della vita, ma normalmente è Dio stesso che lo da, soprattutto nel nostro tempo, e in Europa, dove la maggior parte della gente ha abbastanza da mangiare, e dove i salari e il tenore di vita sono cosi alti che tutti se la cavano in qualche modo.
Non si deve vantare come la cosa essenziale che bisogna aiutarsi a vicenda e sostenersi e assistersi, visitarsi reciprocamente e venire in aiuto gli uni gli altri. Certo bisogna aiutare chi e nel bisogno, ma lo si mette troppo in rilievo, Si dovrebbe gridare dall’alto del pulpito: “Laici, sacrificatevi per tale e tal’altra anima, perché è in pericolo di peccare. Pregate per lei, accendete candele benedette. Fate il segno della croce su quest’anima”.
I laici possono anche questo. Non hanno 1’alta potenza della benedizione del prete, ma fare un segno di croce sugli altri, qualsiasi laico può farlo. Meglio è che prendano per farlo un Crocifisso o il rosario e che gettino anche da lontano acqua benedetta su queste anime. Non è esagerazione. Ogni laico può farlo. E questo porta inoltre certe benedizioni. Egli non deve dire: “Sono potente, posso benedire” e che so ancora. Può farlo in silenzio, ma porta comunque sia benedizioni, e noi giù (in inferno) dobbiamo ritirarci. Si dovrebbe predicare (con voce forte)… Non voglio parlare.
E: In nome di Gesù Cristo, della Santissima Trinità, del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Verdi Garandieu, di la verità e solo la verità per la gloria di Dio!
V: Si dovrebbe predicare dall’alto del pulpito: “Voi uomini, che volete chiamarvi figli di Dio, che venite nella nostra chiesa, prendete le cose sul serio, prendetele sul serio, fate penitenza e sacrificatevi per il prossimo. Esso è in pericolo. Pregate gli uni per gli altri, per non perdervi, per perseverare fino alla fine e seguire la via della virtù. Voi, laici, pregate il più possibile per i preti e le personalità ecclesiastiche, affinché il Maligno non possa vincerli assalendoli, e possano condurvi molto diritto, perché anche voi, preti, io non sono più, non sono più sulla terra adesso, ma mi è rimasto il sacerdozio. E per questo devo soffrire terribilmente (respiro faticoso)…
E: Parla, Garandieu, di la verità e solo la verità in nome di Gesù Cristo!
Bisogna pregare e sacrificarsi per i preti
V: …perché anche voi, preti, avete bisogno della preghiera. Per ogni prete sul pulpito, dove dovete predicare, Giuda e già stato costretto a dirlo: sarebbe meglio predicare sul pulpito….
I preti non dovrebbero vergognarsi di dire ai laici: “Pregate, pregate anche per me, affinché vi conduca sulla retta via. Pregate abitualmente per noi preti, perché noi siamo attaccati dall’inferno più di quanto lo crediate. Pregate affinché perseveriamo fino all’ora della nostra morte, e pregate per voi stessi, gli uni per gli altri, affinché seguiate la via della virtù fino alla morte e non solo per qualche settimana o qualche anno o proprio in una cosa momentanea”. È una terribile malizia del destino, devo dirlo io, Verdi Garandieu…
E: Di la verità, Verdi Garandieu, solo la verità in nome di Gesù Cristo, della Santa Croce…
V: …che vi sono tanti preti e tanti laici che seguono certo la via della virtù e sono stati buoni preti e buoni laici finche, si potrebbe dire in un certo senso, siano avanzati e abbiano raggiunto il punto di cui parla Gesù a proposito del grano: un seminatore usci per spargere la sua semente.
Granelli caddero tra le spine e furono soffocati, e granelli spuntarono. Si credette che essi fossero ben spuntati. Si potrebbe dire la stessa cosa di quelli che hanno seguito fino a quel punto la via della virtù, ma quando vengono le tentazioni, e quando tutto il clero della Chiesa strombazza loro: adesso si deve seguire tale e tal’altra via, adesso è valida 1’altra…, e non la via di Dio. Ma essi non dicono la via di Dio, ma è in un certo senso la stessa cosa agli occhi del Cielo, perché è la via sempre seguita che non è più valida oggi. Allora cadono nel dubbio. Al momento della tentazione cadono… e venne il sole, li brucio e seccarono. Questo vale oggi per migliaia e decine di migliaia di preti e di laici che non possono resistere. Essi non hanno potuto praticare grandi virtù prima e perciò cadono e non sono forti quando si tratta di praticare veramente la virtù di forza.
Pregare per ottenere la perseveranza
Per questo oggi si dovrebbe pregare molto, e la perseveranza, per reggere fino alla fine. Adesso sarebbe proprio d’attualità che ogni prete gridasse dal pulpito almeno due o tre volte al mese: “Perseverate, seguite la via fino in fondo, seguite la via della Croce! Vedete, Cristo ha avuto la parte più bella di voi?”.
Dovrebbe anche gridare: “Voi che siete poveri e poco possedete nella vita, sopportatelo con pazienza, perché il vostro salario sarà nel Cielo”. E tuttavia non è come molti Santi 1’ hanno praticato, per esempio un santo curato d’Ars, che pregava e digiunava fino all’estremo. Si dovrebbe dire a questi laici che vivono nella povertà:
“Ringraziate il Signore e lodatelo, perché vi ha fatto dono della povertà come imitazione di Cristo, come anche gli apostoli hanno dovuto praticarla. Ringraziate il Signore, perché se siete nella povertà avete molto meno tempo per l’ozio. Perché dovete lavorare di più e badare a procacciarvi il pane quotidiano”. A costoro resta molto meno tempo per 1’ozio. L’ozio è sempre la madre di tutti i vizi.

La povertà delle famiglie numerose è una grande benedizione
A quanti sono nel bisogno, che hanno molti figli e devono lavorare molto, sicché non hanno tempo da dedicare al lusso, agli eccessi o ai piaceri, si dovrebbe dire: “Lodate il Signore tre volte al giorno, in ginocchio, e ringraziatelo di avervi dato, con i vostri figli, del lavoro, e di avervi offerto i vostri figli affinché li alleviate e ne facciate i prossimi cittadini del cielo, perché per ognuno dei vostri figli acquisterete più grazia”. Invece di cio, essi dicono, a volte dicono anche, ed anche preti, che si… Non voglio parlare!
E: In nome di Gesù Cristo, di la verità, solo la verità, Verdi Garandieu, per la gloria di Dio, sul sacerdozio!
V: …Invece di cio, quando una donna o un uomo vengono a dir loro: “non va bene per noi; abbiamo avuto un terzo o un quarto figlio o solo un secondo, dipende. Abbiamo problemi di alloggio. Abbiamo questo problema qui o un altro…”. Allora il prete, invece di dire loro: “Resistete, vivete in questo vecchio appartamento e in queste stanze con la grazia di Dio (piangendo); pregate tutti i giorni e ringraziateLo di quanto avete!”, invece di cio (piangendo)… Non voglio parlare!
E: In nome di Gesù Cristo continua, Verdi Garandieu, di la verità e solo la verità per la gloria di Dio!
La pillola trascina l’aborto
V: …Invece di cio questi preti diventano realmente seduttori e danno a questi poveri, ma in fondo questa gente non è povera, non è tanto nella miseria, non è cosi terribilmente miserabile…
Quando dico “poveri” voglio dire che essi lo sono perché sono caduti nel peccato, perché il prete da loro il cattivo consiglio di non comportarsi proprio secondo i comandamenti di Dio in questo caso particolare; in questo caso, essi devono prendere la pillola o ci che vi e d’altro in questo campo. Egli consiglia loro questo o quello, o la tale o tal’altra medicina, e questa medicina ovviamente… la maggioranza dei medici la prescrive senza battere ciglio.
Gli uomini non notano di sprofondare nella sventura, perché dalla pillola e dai preservativi fino all’aborto non è più molto grande la via, e l’aborto è già un omicidio (grida) è un peccato mortale. Forse questi preti lo dimenticano o forse certi lo sanno, ma in questo tempo di modernismo e di defezione in massa non vogliono più ammettere che è ancora valido oggi cio che lo e stato da sempre, da migliaia e migliaia di anni.
È chiaro che l’umanità si è accresciuta e che non è più come una volta quando Dio punì immediatamente ONAN con la morte, ma punirebbe ancora ciascuno di quelli che, ahimé, devo dirlo, prendono contraccettivi e li richiamerebbe all’ordine, perché questo non è più 1’ordine, e l’aborto ancor meno. Non è nel piano di Dio, nel suo piano di salvezza. E io devo…
E: Di la verità, Verdi Garandieu, e solo la verità, per la gloria di Dio e in nome di Gesù Cristo!
V: …e io devo dire, io, Verdi, che sono stato prete, che i preti, e non solo i preti ma anche i vescovi, i cardinali, è evidente, dovrebbero gridare al loro popolo dall’alto del pulpito, si, gridarlo: “Sopportate le vostre sofferenze con pazienza, perché la vita terrena non è fatta per vivere nella dissolutezza e il lusso, per mangiare e bere, ma per camminare dietro al Signore e praticare l’imitazione di Cristo”.
Perché la dove sono ancora la rinuncia e il sacrificio, ecco quanto dovrebbero dire, e anche la grazia, e la dove non sono più né rinuncia né sacrificio, né preghiera, scompare anche la grazia. La dove non è più la grazia, noi vi osserviamo, e se possiamo penetrare solo attraverso una fessura, se possiamo soltanto far passare un corno, siamo pero già penetrati in questi laici o questo clero, e cio poi continua. Se è aperta una fessura, essa presto si allarga, poi è aperta tutta la porta e non solo questa. Non è solo tutta la porta ad essere aperta. È infine tutta la casa a crollare come adesso accade nelle vostre chiese. Si…
E: Di la verità, Verdi, solo la verità, solo la verità!
V: …Si dovrebbe ricominciare. Si dovrebbero fare missioni… Si dovrebbe soprattutto… Giuda e stato costretto a dirlo: dall’alto del pulpito, non dal davanti su lastre… non da qui dove si starà presto a un livello inferiore. Perché vi sono chiese dove si scendono, si scendono i gradini verso 1’altare anziché salirli… Che ne pensate, quando si deve scendere e si deve quasi… non in tutte le chiese, ma ve ne sono, si deve quasi guardare in basso verso il prete, quanta dispersione allora nei laici! Non credete che sarebbe meglio alzare gli occhi? Il pulpito simboleggia già in un certo senso il Cielo e vi sono gradini per salirvi…
E: Di la verità, Verdi, e solo la verità in nome di Gesù!
Il prete deve dare 1’esempio della virtù
V: …Ma ora tutto scende. Adesso non è più necessario alzare gli occhi. Ora si guarda tutto tutt’al più diritto o in basso, verso di noi (1’inferno) che vi tiriamo verso il basso e cerchiamo di tirarvi verso il basso. Si dovrebbero fare missioni e il fascino di un buon prete che agisce sul popolo dovrebbe essere cosi grande, sarebbe cosi grande, se seguisse ancora la via della virtù, che masse intere di popolo ne sarebbero trascinate.
Come credete che avveniva con un Santo curato d’Ars?
La sua parrocchia era molto depravata e in uno stato molto pietoso. Quante cose ha realizzate questo curato, da solo! Come 1’ ha realizzato? L’ ha fatto per caso facendo bisboccia, o dinanzi alla televisione o con viaggi o con interessanti conferenze (parola appena pronunciata) e parole?
No. L’ ha fatto nel silenzio della sua stanza o dinanzi al Tabernacolo della Chiesa, cio che io, Verdi, avrei dovuto fare; invece di cio ho trascurato la mia parrocchia e non ho fatto che trascinarla con me nella sciagura. Dovrebbero esserci migliaia di curati d’Ars ora nel vostro mondo, ma non ve ne sono, si dovrebbe almeno imitarlo il più possibile. Devo dire anche questo, perché io, Verdi, sono caduto in questa colpa: si devono evitare le donne (piangendo) e dire ogni giorno tutto il Breviario, perché altrimenti non si possono evitarle.
Infatti quando un prete, e anche un prete che deve combattere molto la sua natura, dice ogni giorno il suo breviario e cerca di fare del suo meglio, LUI LASSÙ (gesto verso l’alto) gli darà davvero la grazia di non soccombere alla tentazione. Se malgrado tutto soccombesse, ma se egli continua a dire ogni giorno il suo Breviario, LUI LASSÙ non sarà cosi duro da non trarlo fuori di la, con la grazia dello Spirito Santo, dei Santi Angeli, della Trinità, della Santissima Vergine che non si deve nemmeno dimenticare mai nella vita, affinché egli possa malgrado tutto esercitare il suo ministero secondo la loro volontà, di QUELLI LASSÙ (gesto verso 1’alto), come dovrebbe essere esercitato.
Come ho dovuto già dirlo, si dovrebbe in primo luogo dire a tutti quelli che sono nella miseria e che sono provati nella sofferenza: “Sopportate la vostra sofferenza con spirito d’espiazione, avrete allora molte grazie e molti meriti. Dio sarà sempre più vicino e vi guiderà!”, e: “Colui che Egli ama molto, lo castiga”.
Dovrebbero dirlo dall’alto del pulpito. Sarebbe meglio che molti non fossero soccorsi con questo o quello, che non vi fosse la tale o la tal’altra associazione, e che non si desse loro denaro. Cio ha causato già la rovina di molti, ed anche di tutto il clero. Se qualcuno è davvero nella miseria e muore di fame, il Buon Dio deve intervenire ed Egli interverrà sicuramente (se è necessario alla salvezza della sua anima) affinché riceva aiuto da una parte o dall’altra.
Altrimenti pero, e questa è opera della Massoneria per la caduta della Chiesa, altrimenti non vi è bisogno di predicare sempre 1’amore del prossimo, la riconciliazione e che so ancora (le parole sono pronunciate a stento), al dia…, al diav…, al diavolo tutto questo, perché è la vostra rovina. È per la rovina di molti, perché quando vedono che gli stessi loro preti non seguono la via della virtù, corrono verso il piacere, anche vescovi sono arrivati a questo punto oggi, che si occupano sempre meno delle anime, pregano, praticano la virtù e la rinuncia sempre meno, allora non vi è più l’esempio che mostra ai laici come dovrebbero vivere.
Quando il prete inoltre annuncia che Dio è misericordioso, che perdona e ama gli uomini cosi come sono, sicché sembra ai laici di vivere seguendo la retta via e di essere malgrado tutto nella grazia di Dio, mentre sono da molto nel peccato mortale; come potrebbe la grazia dello Spirito Santo ancora agire, se essa non è più predicata e vissuta dal prete nella sua totalità? Ah! (lamenti) io devo essere a dirlo!
E: Parla, Verdi Garandieu, di quanto devi ancora dire sul sacerdozio, solo questo, solo la verità, soltanto la verità!
V: Si dovrebbe gridare sui tetti e dall’alto di tutti i pulpiti che il Cielo esige la via della Croce e che la vera carità verso il prossimo è là dove è la virtù. Voglio dire che la vera carità verso il prossimo è nell’imitazione della Croce e che nel1’imitazione della Croce è inclusa 1’espiazione per gli altri. È la più grande e più vera carità verso il prossimo e la si può praticare solo quando si pratica il primo e più grande comandamento, quello dell’amore di Dio, il più perfettamente e il più totalmente possibile, o almeno tanto quanto lo si può. Dov’e dunque 1’amore di Dio nei preti attuali, se non hanno più rispetto, se celebrano la messa più rivolti verso il popolo che verso QUELLO DI LASSÙ? (Gesto verso l’alto).
E: La verità e solo la verità, Verdi!

Le anime cadono oggi nell’inferno come fiocchi di neve perché manca loro 1’esempio dei preti
V: Essi dovrebbero predicare e dire la messa solo per onorare e lodare unicamente QUELLO DI LASSÙ (gesto verso 1’alto). Il resto sarebbe loro dato per di più. Essi predicano molto, troppo sulla vita di tutti i giorni e le piccole cose senza importanza, il che non dovrebbero fare, ma dimenticano la prima e più grande cosa: 1’imitazione di Cristo, nella quale, come ho già detto, si trovano anche 1’espiazione e la rinuncia, e in primissimo luogo 1’espiazione per gli altri. Allora non vi sarebbero migliaia di anime a perdersi, come ora si perdono in massa e cadono da noi nell’inferno come fiocchi di neve, cadono nell’inferno come L’ALTISSIMA LASSÙ (gesto verso 1’alto) ha già fatto dire mediante talune anime privilegiate.
E: Verdi Garandieu, di la verità, solo la verità, di quanto la Madre di Dio deve dirci sul sacerdozio!
V: Se i preti e gli organi ecclesiastici superiori non aprono gli occhi, migliaia di chiese non saranno più chiese e già non lo sono più. Per migliaia di anime, le prediche fatte dai loro preti sono già adesso più occasioni di caduta e di perdita della virtù che di ascesa verso il Cielo e il Bene… E di solito perché il prete stesso non pratica più il principale comandamento, perché il prete stesso è tarlato interiormente e non ha più la condotta che dovrebbe avere. Non voglio parlare.
E: Di la verità, Verdi Garandieu, e solo la verità, solo la verità, in nome di Gesù Cristo!
V: Se i preti, i vescovi e i superiori avessero condotto una vita corretta, adesso non avreste questo caos a Roma. DIO NON AVREBBE PERMESSO CHE PIÙ DI UN SOLO PAPA AVESSE IL DIRITTO DI GOVERNARVI. Cio si è potuto infiltrare… ed è venuto dalla Massoneria. Questa è la causa. Essi ne sono la causa. Ma se migliaia e migliaia di fedeli guidati dai loro preti, con prediche e buone messe, avessero pregato e fatto vie Crucis di riparazione, notti di espiazione, ma almeno ore di preghiere e di adorazioni notturne, soprattutto la domenica, Roma non sarebbe quello che è. Roma sarebbe almeno ancora Roma. Io, Verdi Garandieu, sono costretto a dirlo.
E: Verdi Garandieu, di la verità, solo la verità, di quanto la Madre di Dio ordina ancora di dire, solo la verità in nome di Gesù Cristo!
La recita quotidiana del Breviario salva i preti
V: Devo dire che le donne costituiscono oggi la disgrazia di migliaia di preti. Non accadrebbe se essi pregassero ancora come dovrebbero pregare, se prendessero in mano ogni giorno il loro Breviario e se credessero quello che i nostri padri della Chiesa ci insegnavano una volta e che essi di sicuro non hanno inventato. Quanto dicevano una volta era provato e si è avverato essere nella vita cio che vi è di meglio, e che dev’essere mantenuto. Se fosse stato mantenuto, lo fosse ancora, non avreste questo caos, perché migliaia di preti, più di un milione… vivono, non vivono, non vivono, non vivono, …
E: La verità e solo la verità!
V: …nella grazia, devo dirlo. Migliaia non vivono nella grazia, perché non dicono più il loro Breviario… Come io facevo e smisi di fare. Se avessi pregato (grida di disperazione, pianto, urla), se avessi pregato, sarei rimasto sulla via della virtù. Sarebbe venuto il mio angelo e mi avrebbe aiutato, ma non ho più pregato neanche lui, ho trascurato e lasciato andare tutto. Ho trascurato anche la gioventù che mi era allora stata affidata da tanti anni, come lo fanno i preti attuali. Posso ben dire di non aver trascurato allora la gioventù cosi come lo fanno oggi molti preti. Non 1’ ho trascurata tanto.
Senza le anime espiatrici moltissimi preti andrebbero nell’inferno
Cio vi serva di avvertimento, voi che ancora vivete sulla terra. Serva di terribile avvertimento ai preti attuali ricordando loro che non prendono assolutamente la buona via, che non 1’ hanno presa, perché tra loro erano ancora, poco tempo fa o relativamente poco tempo fa, come me, buoni preti o almeno ancora in un certo modo buoni preti, e ora sono già sulla via larga, sulla via che conduce alla perdizione. Se non ricevono una grazia particolare spingendo un laico o un’anima espiatrice, ai quali lo si avrà predicato, ad espiare e pregare per loro, essi si perderanno.
Questa situazione è terribilmente, spaventosamente tragica. Non posso niente. Devo dire le cose tali e quali sono, tali e quali sono successe a me stesso. Non si può niente. Dio non è un personaggio all’acqua di rosa che cambia in una sola volta tutte le leggi secondo il desiderio degli uomini d’oggi. Non mette loro, in una sola volta, zucchero sulla lingua quando hanno voglia di zucchero. Egli resta sempre lo stesso. Fin da principio Egli era lo stesso. Da sempre e finora è stato lo stesso e resterà sempre lo stesso.
È terribilmente tragico. Cio non può essere cambiato, malgrado il grande desiderio degli uomini d’oggi, e soprattutto del clero, di cambiarlo. È terribilmente tragico che non possa essere cambiato, che 1’uomo stesso debba cambiarsi, subito, convertirsi senza indugio e cominciare in sé stesso, nel più intimo di sé stesso. Cristo non ha detto: “Se il tuo occhio è un’occasione di caduta, strappalo e gettalo lontano da te (piangendo)”?
E: In nome di Gesù di la verità e solo la verità!
V: Non erano parole vane. È completamente, totalmente vero. Ha costituito la disgrazia di molti preti. Gli occhi… essi vedono troppe cose e inalano troppe cose che non dovrebbero vedere né accogliere, Comincia con la televisione e continua fino alle…
E: Di la verità e solo la verità, Verdi Garandieu!
V: …fino alle donne, che purtroppo ora hanno il diritto di stare anche nel coro. Questo riguarda tutto cio che può servire alla tentazione. E particolarmente valido oggi.
Giuda è stato costretto a dirlo: una volta le donne portavano un velo, soprattutto durante la messa; ora non lo portano più. Ma dovrebbero portarlo d i nuovo e se non lo fanno, 1’altare non dovrebbe essere rivolto verso il popolo, perché io, Verdi Garandieu, celebravo ancora la messa rivolto verso l’altare e non verso il popolo. Ma tuttavia ho ceduto alla tentazione. Quanto più i preti attuali, che… il cui…
E: Di la verità, Garandieu, solo la verità in nome di Gesù Cristo!

Se la tua mano è per te occasione di caduta, tagliala!
V: …il cui occhio e alla merce di tutto, che accoglie tutto cio che non dovrebbe accogliere. Cristo ha detto anche: “Se la tua mano è per te un’occasione di caduta, tagliala e gettala lontano da te, perché è meglio entrare nella vita eterna con una mano o anche senza tutt’e due anziché essere gettato nell’orribile fuoco che non finisce mai (con disperazione) con le tue due mani, i tuoi due occhi e i tuoi due piedi”.
E: Di la verità e solo la verità in nome di Gesù Cristo!
V: Devo dirlo. I preti attuali credono dunque che il Vangelo non esiste più oggi; che il Vangelo può essere interpretato e cambiato come loro conviene! Credono dunque che Cristo abbia parlato solo per il suo tempo e per i suoi apostoli, e per quelli che vivevano in quel tempo.
Allora portavano ancora vestiti lunghi. Non credete che egli abbia parlato molto di più per il tempo attuale, che è in cosi grande pericolo di perdersi, dove tutto è reso insipido dalla tecnica e il modo di vivere dell’epoca, dove tutto è la preda di cosi terribili tentazioni e dove non vi è nessuno per por fine a tutto cio? È come un tremendo fuoco, si potrebbe dire, come bombe che scoppiano spaventosamente e spargono intorno a loro mari di fuoco, un fuoco che non può essere più spento dalla poca acqua, ancora versata dai buoni preti, e dai fiumi di grazia da essi diffusi.
E: Di la verità, Verdi Garandieu, solo la verità in nome di Gesù Cristo, per la gloria di Dio, solo la verità in nome della Santissima Trinità!
V: Il diavolo stesso dovrebbe apparire perché essi credano. LUI LASSÙ (gesto verso 1’alto) permette certe cose, ma tutti ricevono la grazia, a tutti sono concesse certe ore di grazia, ma se non si vuole… ognuno ha la sua volontà libera. Si devono leggere di più, in nome di Dio, la Bibbia e il Vangelo. Cio che si deve ancora dire: nel tempo attuale vi sono date molte rivelazioni che si possono ritenere provenire da Lassù (gesto verso 1’alto). Ma se non si prendono affatto in considerazione, e si deforma e interpreta anche il Vangelo come si ritiene essere meglio, allora il Cielo non può… allora… (respiro faticoso).
E: Verdi, solo la verità, solo la verità! Continua a parlare in nome di Gesù Cristo, di la verità e solo la verità!
V: …allora il Cielo non può nemmeno aiutarci. Ha fatto tutto il suo possibile e ha fatto scendere la sua misericordia sull’umanità. Ma se essa non tiene conto già a priori di queste grazie di misericordia e di questi tentativi di misericordia, che Dio nella sua grande clemenza desidera offrirvi, come si può… come…
E: Di la verità, Verdi Garandieu, di la verità in nome di Gesù Cristo, in nome della Santa Croce! Di la verità e solo la verità sul sacerdozio!
Dio vuole il sì alla Croce, anche nel matrimonio difficile
V: …Come può allora la grazia ancora agire, se non si leggono più i libri dei Santi, per esempio di un curato d’Ars, di un’Anna Caterina Emmerich? Anche Padre Pia ha condotto un’ottima vita. Essi si somigliano tutti alla lettera nella misura in cui si sono consumati nella espiazione per gli altri come veri olocausti per LUI LASSÙ (gesto verso 1’alto). Le loro sofferenze e le loro espiazioni furono accettate. Sarebbe accettato anche da parte di ogni uomo se fosse pronto a espiare. Spesso Dio attende solo che un uomo gli dica: “Io voglio… Tu puoi mandarmi sofferenze, se lo credi opportuno. Voglio sopportarle per il tale e tal’altro uomo, dammi solo la grazia a questo fine”. Ma è, ahimè!, un tristissimo fatto che quando Dio (gesto verso 1’alto) vuole provare e manda sofferenze, 1’uomo vuole respingerle con tutte le fibre del suo essere. Egli vi resiste e fa tutto cio che è in suo potere per non soffrire, e se egli… Non voglio più parlare.
E: Parla, Verdi Garandieu, di la verità sul sacerdozio, per la gloria di Dio e la salvezza delle anime, solo la verità, solo la verità!
V: Ovviamente i preti, in primissimo luogo, dovrebbero darne l’esempio e predicarlo, sarebbe la prima condizione. Quando 1’uomo si dibatte nelle sue sofferenze di cui ho appena parlato, queste sofferenze che Dio gli ha imposto, e vuole respingerle con tutte le sue fibre, allora non è più la sofferenza perfetta secondo il primo e il più grande comandamento, la sofferenza perfetta secondo la volontà del Padre. Si dovrebbe dire: “Non la mia volontà ma la tua”, come Cristo nell’Orto degli Ulivi, Si dovrebbe unirla alla volontà di Dio, allora avrebbe un grande valore.
Ma quando non si può fare diversamente che portare la sofferenza, e solo con ripugnanza e una estrema… Certo vi sono sofferenze che possono causare una paura e una ripugnanza terribili, ma anche allora occorre unirsi alla volontà di Dio il più possibile. Quando pero parlo di resistenza, penso a questi uomini che con tutti i mezzi vogliono sottrarsi a questa sofferenza. Cio si applica anche alle coppie che non sopportano più il loro coniuge e vogliono cavarsela con tutti i mezzi. Essi devono sopportare la sofferenza e cosi potrebbero effettuare una grande espiazione.
Migliaia di uomini potrebbero soffrire per altre migliaia di uomini e ottenere cosi che costoro non si perdano. Sembra che lo si sia completamente dimenticato nella vostra Chiesa cattolica. Molto raramente si predica su questo fatto. È una grande cosa, una cosa predominante, perché è 1’imitazione di Cristo. Quando Cristo ha detto: “…e il prossimo tuo come te stesso”, Egli in tal modo non intendeva tanto il bene del corpo in primo luogo, benché ne faccia parte, ma in primo luogo lo spirito, 1’anima, affinché questa sia salvata (con disperazione e piangendo).
E: Di la verità, Verdi Garandieu, solo la verità, solo la verità in nome di Gesù Cristo, in nome della Santissima Vergine Maria, in nome di san Vincenzo Ferrier, solo la verità, per la gloria di Dio e per i preti!
Anche oggi Cristo sarebbe respinto come agitatore pubblico
V: Se Cristo ritornasse su questa terra e predicasse la stessa cosa, vi sarebbero anche oggi migliaia e migliaia di persone che lo riterrebbero un agitatore e un pazzo, come ora migliaia e migliaia di persone considerano i buoni preti, le vere anime privilegiate, gli uomini che ancora hanno buone intenzioni, come pazzi, smarriti su false strade, o venuti dalla gavetta. Invece di salire verso 1’alto, si scende verso il basso perché è più facile. Molti preti, come ho già detto, non predicano più in profondità, non vanno più a fondo nelle cose, solo perché sarebbe un rimprovero per loro stessi, poiché dovrebbero allora cominciare da loro stessi, che non lo vogliono e credono di non poterlo fare.
Se essi stessi seguissero la via della virtù, potrebbero approfondire perfettamente le cose nelle loro prediche, ma cio che io stesso non vivo e non voglio, penso che neanche gli altri lo possano e lo vogliano. Non posso, in quanto prete, esigere più dai miei laici cio che io stesso non vivo e non faccio. È terribilmente tragico quanto avviene oggi nelle vostre chiese cattoliche. Questo si estende dai preti fino ai cardinali a Roma. Se vivessero ancora come Cristo e gli apostoli hanno dato 1’esempio, mostrerebbero anche ai fedeli ben altra via, una via assai diversa, molto più profonda, più chiara, più stretta, una via che conduce al Cielo. Questa ne è la causa. È la cosa più tragica, perché essi stessi non fanno penitenza e non vogliono convertirsi, come già lo predicava Giovanni Battista, e come Gesù stesso 1’ ha detto una volta alla gente e agli apostoli nei suoi ripetuti discorsi, allora… (respiro faticoso).
E: Di la verità, solo la verità, Garandieu, in nome di Gesù Cristo, solo la verità!
V: (respiro faticoso).
E: In nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, Verdi Garandieu, di la verità e solo la verità sul sacerdozio, per quanto è nella volontà di Dio!
Illuminare i preti con tatto
V: La maggior parte dei preti che combattono ai giorni nostri cio che è profondo, vero e buono, lo fanno perché essi stessi non lo vivono più, perché il loro cuore è già diventato un luogo malfamato o perché già seguono la via larga della massa. Si dovrebbe avere il coraggio (a bassa voce)… Non voglio parlare.
E: Di la verità, per la sola gloria di Dio, in nome di Gesù Cristo, in nome della Santissima Vergine Maria, dell’ Immacolata, la verità sul sacerdozio!
V: …Per molti sarebbe bene avere il coraggio, quando demoliscono la tale o la tal’altra cosa e proferiscono critiche, di scagliare le cose in pieno loro volto, non in un modo che forse sarebbe offensivo, ma in un modo che li edificherà, mostrando loro che si desidera solo aiutarli. Si dovrebbe ancora imparare la psicologia.
E: Di la verità, solo la verità!
V: Cioè la psicologia attuale non è più buona, certo, perché precipita molti nella perdizione, ma quando parlo di psicologia, intendo una sana psicologia dove non si dice direttamente: “Tu sei cattivo. Sei orribile, per questo non vuoi”. Ma si dovrebbe dirlo con parole.
Si dovrebbe poter dire: “Non vivendolo più nel più profondo di se stessi, non lo predicano più, non osano più predicarlo? La grazia li ha già abbandonati? Sappiamo che i demoni sono ora terribilmente scatenati sulla terra.
Forse hanno bisogno di preghiera… e essi stessi pregano? Devono ritornare alla vera profondità non falsificata per poter condurre conformemente anche il loro gregge”. Per uomini che potrebbero sopportarlo e sono essi stessi di una natura decisa e dura si potrebbero usare mezzi ancor più energici. Gli uomini sono tutti diversi, come già diceva Padre Pio. Egli ha preso gli uomini in diversi modi. Ma in ogni caso si dovrebbe avere il coraggio di prenderli su quei punti, perché la maggior parte… ve ne sono pochi che possono agire per ignoranza, ma la maggior parte predicherebbe diversamente e condurrebbe diversamente il loro gregge, se fossero essi stessi disposti a vivere meglio e a seguire la via della rinuncia. È una grande verità che, benché sia ora già perso e nell’inferno, non ho il diritto di tacere, perché LORO (con voce afflitta) LASSÙ (gesto verso l’alto) 1’ordinano, e perché è accaduto a me stesso cio che… (le parole vengono meno).
E: Di la verità, Verdi Garandieu!
Migliaia di preti seguono la via facile della perdizione
V: …cio che (con disperazione, piangendo e urlando) non avrei mai pensato mi sarebbe successo. Come vivrei diversamente se potessi ritornare! Come mi trascinerei sulle ginocchia, giorno e notte, come pregherei LORO LASSÙ (gesto verso 1’alto) per il mio gregge! Nulla sarebbe troppo per me, anche se fossi martirizzato per questa ragione, martirizzato più di una volta, anche se dovessi morire martire! Lo farei (piangendo di disperazione) …lo farei volentieri se lo potessi ancora! L’accetterei volentieri, acconsentendo al sacrificio se LUI LASSÙ lo volesse, se fosse la Sua volontà. Aspirerei soprattutto alla prima virtù: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore”. Cercherei come amarlo. Che cosa posso fare per lui? Che cosa Egli aspetta da me adesso, in quest’ora? Che cosa direbbe di questa cosa? Quale comportamento mi consiglierebbe? Vi è un proverbio che dice: Nel dubbio, scegliere il più difficile. I preti e i laici vivono secondo questo proverbio? È solo un semplice proverbio che non è stato detto da Dio stesso, ma dice vero. Dev’essere anche utilizzato ampiamente nel Regno LASSÙ (gesto verso 1’alto), perché migliaia di preti… Non voglio parlare.
E: Verdi Garandieu, di la verità, solo la verità per la gloria di Dio, solo la verità in nome di Gesù Cristo, della Santissima Vergine Maria, solo la verità e solo la verità sul sacerdozio!
V: …migliaia di preti seguono la via della perdizione perché non scelgono cio che è difficile, perché seguono la via della minore resistenza e perché scelgono cio che sembra loro meglio e più adatto a se stessi. Ma non sempre cio che sembra meglio è più adatto al laico e al prete e buono anche ai Suoi occhi, dinanzi a LUI LASSÙ! Bisogna esaminarsi continuamente. Già san Paolo diceva: “Esaminate e mantenete quanto è buono”. È valido anche nelle questioni di fede e di stati d’anima. Si deve, si deve…
E: La verità, e sola la verità, Verdi Garandieu!
Il prete non deve familiarizzare troppo con la gente
V: …si deve, come già lo dicevano prima di me Giuda, Belzebù e altri demoni, si deve pregare molto lo Spirito Santo, insistentemente, ma che non sia una preghiera superficiale. Si deve esaminare il proprio cuore e si riconoscerà la via che Dio vuole per ciascuno e che LUI (gesto verso l’alto) ha stabilito per ciascuno.
Ogni uomo ha la sua via stabilita e la sua missione stabilita, in particolare ogni prete che ricopre altissime funzioni, soprattutto agli occhi di QUELLO LASSÙ. Egli dovrebbe già essere rivestito di dignità agli occhi degli uomini. Non dovrebbe cercare di avvicinarsi agli uomini e di familiarizzare con loro, ma deve seguire, la via che gli conviene, la via che deve seguire, perché altrimenti si rovinerà.
I fedeli non hanno più stima, se egli cerca di mostrarsi familiare con loro e vuol fare tutto con loro. Deve regnare una certa, e anche una grande distanza tra il laico e il prete. Lo vuole Dio. L’ ha sempre voluto e stabilito cosi, perché il prete rappresenta grandi poteri divini e cammina sulle orme di Cristo. Se li rappresenta, deve anche mostrare ai laici il Sommo Sacerdote, il meglio, il più perfettamente possibile e deve soprattutto… Non potrà mai predicare abbastanza il rispetto, non potrà mai mostrare abbastanza cio che è la maestà di Dio e a che punto è tragico non chinarsi continuamente dinanzi a questa maestà.
Bisogna radicare nel cuore dei bambini il rispetto verso il Santissimo Sacramento
Lo si deve già inculcare ai bambini più piccoli, avessero due o tre anni. Si devono portarli dinanzi al S. Sacramento con un grande rispetto. Si deve andare con loro in chiesa. Quando vi si va, si deve dire loro di pregare ad ogni genuflessione, almeno: “Sia lodato e adorato in ogni momento il Santissimo Sacramento dell’Altare”.
Devono poi invocare tutti gli Angeli e lodare con loro la maestà di Dio (gesto verso l’alto), la sublimità del Cielo e la grandezza della Trinità. Che rappresenta dunque questa Chiesa che non può più lodare questa trinità! Che rappresenta dunque questa Chiesa che non pone Dio lontano, lontano, molto lontano al di sopra dell’uomo e non ricorda continuamente la grandezza e la santità di questa Trinità, non ricorda che tutto dipende da una cosa: piacere a Dio, che trionferà LASSÙ (gesto verso 1’alto) in una grande potenza e una grande magnificenza.
Se i preti non lo fanno più oggi in chiesa, almeno i genitori di questi bambini dovrebbero farlo continuamente. Non si potrà mai ricordare loro abbastanza a che punto bisogna lodare e benedire Dio, anche quando non va e quando sembra che LUI (gesto verso 1’alto) non vi voglia bene. Proprio nella sofferenza, infatti, quando le conseguenze di questa sofferenza o la gloria e il trionfo che ne derivano… si dovrebbe ringraziare Dio e adorarLo in ginocchio per questa sofferenza che Egli ha mandato, perché la sofferenza purifica 1’anima e porta sulla via della virtù.
Quando si vuole evitare ogni sofferenza e allontanare tutti i sassi dalla via, anche la via della virtù scompare prestissimo. Guardate i preti dei tempi passati e alcuni rari preti attuali, guardate come vivono, spesso nelle più modeste condizioni, ma portano nello stesso tempo in sé la pace di Dio che supera di gran lunga, molto di gran lunga, tutto il resto, tutta la magnificenza di questo mondo. Cristo ha detto: “Che cosa serve all’uomo guadagnare 1’universo se arriva a perdere la sua anima?”.
Il vero amore del prossimo comincia dall’anima
E così io, Verdi, devo dire che il vostro tempo attuale manca davvero di luci; la vostra Chiesa attuale che predica al popolo di praticare la carità verso il prossimo, mentre in realtà non vi è carità verso il prossimo. La vera carità verso il prossimo comincia nell’anima, non nel corpo. Non è meglio che gli uomini muoiano di tisi, di peste, di guerra o di qualsiasi malattia e debbano sopportare grandi, grandissime sofferenze, ma conquistino la gloria di Dio, e non perdano la loro anima?
Invece gli uomini che vivono in un gran lusso, sono troppo schiavi del mondo e adocchiano troppo i beni terreni, sono in grande, grandissimo pericolo di perdere la loro anima. Quanto alla Massoneria ha qui imbastito, devo dirlo; e completamente a scapito della vostra Chiesa e degli uomini. In verità non è la carità verso il prossimo. È ipocrisia e marciume. È la rovina delle anime (respiro faticoso).
E: Di la verità, Verdi Garandieu, solo la verità!
V: Se sapessero a quale perdizione portano i loro subalterni con questa cosiddetta carità verso il prossimo, si asterrebbero da tali discorsi, parlerebbero in tutt’altro modo. Certo bisogna aiutare gli altri, servirli, aiutarli con denaro quando sono nel bisogno, ma non è tutto e non è 1’essenziale. L’essenziale è restare sempre fedeli a se stessi e non vendere la propria anima. L’amore del prossimo è riportare l’altro sulla buona via e su una via migliore, di sapervelo condurre, su questa buona via e condurlo LASSÙ (gesto verso 1’alto). Cosi migliaia, è un tristissimo fatto, migliaia di preti, di vescovi e di cardinali tendono oggi… Non voglio parlare.
E: Di la verità e solo la verità, Verdi Garandieu, in nome di Gesù Cristo, della Santa Croce!
V: …tendono a predicare 1’amore del prossimo col pretesto dell’”Amore del prossimo” e a predicarlo in modo che sembri provenire dalla Chiesa e da Dio. Ma in realtà è l’inizio della caduta e della perdita della virtù, perché non è mai il vero amore del prossimo quello che non aiuta gli altri a conseguire la salvezza della loro anima (lamenti).
E: Verdi Garandieu, di la verità, solo la verità, di quanto la Madre di Dio ti ordina di dire sul sacerdozio!
Bisogna essere severi per amore del prossimo perché l’inferno esiste
V: L’amore del prossimo e anche quando a volte si deve far male all’altro; quando si presume che si farà del male a chi bisogna parlare. Egli si renderà conto, presto o tardi, che quanto li per li gli è sembrato un colpo di frusta era, in realtà, il rimedio. I preti dovrebbero usare molto di più sul pulpito la frusta e le parole decise, perché vi è realmente la giustizia e 1’eternità (a voce forte) ed esiste 1’inferno.
Ma molti non lo fanno più perché essi stessi non credono più all’inferno, e neanche al Cielo in tutta la sua profondità e la sua verità. Se credessero ancora, come potrebbero sviare migliaia di uomini che dovrebbero invece essere condotti verso LASSÙ? (gesto verso 1’alto). Che cosa sono questi preti? Io stesso non posso certo vantarmi, ma non ho mai fatto cio che fanno oggi molti preti, mai ho parlato con tanta viltà! Essi si rovinano con le proprie mani. Per molti, devo dirlo, anche se molti non lo credono, per molti, giù (nell’inferno) è preparato fin d’ora (grida, pianto d’immensa disperazione) il posto verso il quale vanno…
E: Di la verità, Verdi Garandieu, solo la verità, di quanto la Madre di Dio…
V: (interrompendolo) …questo vale altrettanto per i vescovi, i cardinali e i laici. Se vedessero, se vedessero solo il centesimo di questo tremendo caos verso il quale vanno, direbbero mille e mille volte “mea culpa”, si afferrerebbero per il bavero e da se stessi estirperebbero il verme che rode la loro anima corrosa.
Non smetterebbero di estirpare questo verme prima che non deponga più uova. Strapperebbero tutti i bacilli uno dopo 1’altro con pinze da fuoco se vedessero cio che produce in loro col tempo. Praticherebbero di nuovo, soprattutto, prima 1’amore di Dio, il primo comandamento, e poi il vero amore del prossimo, dove è detto: “…il prossimo tuo come te stesso”. Il vero amore del prossimo, che non dice: “Da all’altro tutto cio di cui ha bisogno, e andrà bene”. Non si puo mica “avere”, quando un altro vive nella povertà. Deve vivere meglio ecc. ecc.
Ma spesso così non gli si porta nessun aiuto. Spesso non si fa che pavimentare la strada che conduce alla perdizione (grida di disperazione e pianto). Io, Verdi Garandieu, oggi ho dovuto dirlo. Non volevo parlare.
Per questo mi sono a lungo rifiutato di dire il mio nome, ma LORO LASSÙ (gesto verso 1’alto) mi hanno ordinato di parlare, perché è quanto è accaduto a me stesso, perché io stesso non ho esercitato il mio sacerdozio come avrei dovuto esercitarlo. E per finire devo dire: Il sesto comandamento e il lusso costituiscono oggi la disgrazia di molti preti (con voce disperata, piangendo).

Se vedessero come è spaventosamente tragico! Farebbero tutto… si sacrificherebbero fino all’ultima fibra, si ricrederebbero e farebbero tutto il possibile. Ricomincerebbero tutto, aspirerebbero a un nuovo inizio nella perfezione e supplicherebbero tutti gli angeli, la potenza di tutti i santi angeli affinché ottengano loro di convertirsi, PERCHÉ IL REGNO DELLA MORTE E DELLE TENEBRE È VICINISSIMO! IL SUO VERME NON SI ESTINGUE MAI E IL SUO TRAGICO E TREMENDO TORMENTO DURA ETERNAMENTE (con disperazione), DURA ETERNAMENTE! Io devo dirlo! Ho finito di parlare, ho finito di parlare!

Nota finale
L’infelice ossessa è vittima di una lucida possessione che, al contrario del sonnambulismo, aggrava notevolmente le sue sofferenze. L’ossessa lucida deve vivere coscientemente tutte le peripezie dell’esorcismo. Per tutta la durata dell’esorcismo contro il prete dannato Verdi Garandieu, 1’ossessa si identifica con lui, e soffre i suoi tormenti infernali e la sua orribile disperazione. Due ore dopo la fine de]l’esorcismo, continuava a scorrere il fiume delle sue lacrime, e per quindici giorni 1’ossessa fu traumatizzata da questa terribile prova. Questi fatti, incredibilmente tragici, dovrebbero spingere gli uomini d’oggi a pensare all’orrore dell’inferno, affinché usino tutti i mezzi per sfuggirvi e raggiungere il Cielo.
Combattimento contro l’inferno. Scongiuro dello spirito cattivo
Il 15 novembre 1972, il Papa Paolo VI rivolgeva ai fedeli presenti all’Udienza Generale questo commovente appello: “Quali sono oggi i bisogni maggiori della Chiesa? Non vi stupisca come semplicistica o addirittura come superstiziosa e irreale la nostra risposta: uno dei bisogni maggiori è la difesa da quel male che chiamiamo il Demonio”. Il Santo Padre parlò poi espressamente dell’esistenza del demonio, della sua azione, dei mezzi per difendersene. Quale potenza potremmo avere contro il Maligno! Basterebbe utilizzarla in cio che si chiama 1’Esorcismo.

Breve ed efficace formula d’esorcismo

Fuggite, spiriti maledetti, in nome della Santa Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo! Non vedete, non ascoltate, non disturbate, non nuocete, non ostacolate, allentate i vostri legami! Il Signore, Dio nostro, vostro Padrone, vi comanda: Andatevene e non tornate più, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Cosi sia. In nome di Gesù si allontani tutto cio che viene dal nemico maledetto!

I Falsi Profeti: Lupi travestiti d’Agnelli.

falsi profeti
Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti.
(Matteo 24:4-5)

 

Chi è il menzognero se non colui che nega che Gesù è il Cristo? L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio. Chiunque nega il Figlio, non possiede nemmeno il Padre; chi professa la sua fede nel Figlio possiede anche il Padre.
(1 Giovanni 2:22)

 

Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci.
(Matteo 7:15)

 

Il termine – in latino medioevale falsis prophetis ed in greco ψευδοπροφήτης, “pseudo profeta” – viene ampiamente usato nelle Sacre scritture, in special modo nel Nuovo Testamento e nel libro dell’Apocalisse in riferimento a personaggi che falsamente vantano il dono della profezia.
Come giustamente farà notare l’Apostolo Giovanni nell’estratto che abbiamo citato in precedenza, lo scopo principale del falso profeta è la negazione di Cristo e della Trinità, obiettivo di Satana allo stesso modo.
Tutto ciò sarà anche il fine ultimo dell’, che si proclamerà egli stesso dio.
Proprio per questo motivo quello che viene definito “spirito dell’anticristo” risiede in tutti quelli che negano Dio, anche i falsi profeti. Si distingueranno perchè parleranno per compiacere gli uomini e non Dio, imporrano il culto della loro personalità e cambieranno le Sacre Scritture a loro piacimento.
È facile immaginare la gravità della colpa dei personaggi che, per vana gloria, asseriscono di possedere presunte verità “nascoste”, distorcendo la vera dottrina e sviando i fedeli dal retto cammino.
Riteniamo pertanto giusto analizzare tali individui e sette, sottolineando le falsità che tentano di far riconoscere al mondo come rivelazioni divine.

Fonte: veniteadme.org
Lista dei “Falsi Profeti”: http://www.veniteadme.org/falsi-profeti/

Il Rosario delle Lacrime

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LE LACRIME DELLA MADONNA

 

 

 

IL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE LACRIME:

IL FATTO

Il 29-30-31 agosto e il 1° Settembre del 1953, un quadretto di gesso, raffigurante il cuore immacolato di Maria, posto come capezzale di un letto matrimoniale, nella casa di una giovane coppia di sposi, Angelo Iannuso e Antonina Giusto, in via degli Orti di S. Giorgio, n. 11, ha versato lacrime umane.
Il fenomeno si verificò, ad intervalli più o meno lunghi, sia all’interno che all’esterno della casa.

Molte furono le persone che videro con i propri occhi, toccarono con le proprie mani, raccolsero e assaggiarono la salsedine di quelle lacrime.
Il 2° giorno della lacrimazione, un cineamatore di Siracusa riprese uno dei momenti della Lacrimazione.
Quello di Siracusa è uno dei pochissimi eventi così documentati.
Il 1° Settembre una Commissione di medici e di analisti, per incarico della Curia Arcivescovile di Siracusa, dopo aver prelevato il liquido che sgorgava dagli occhi del quadretto, lo sottopose ad analisi microscopica. Il responso della scienza fu: “lacrime umane”.
Terminata l’indagine scientifica il quadretto smise di piangere. Era il quarto giorno.

GUARIGIONI E CONVERSIONI

Le guarigioni fisiche ritenute straordinarie dalla Commissione medica, appositamente istituita, furono circa 300 (fino a metà novembre del 1953). In particolare le guarigioni di Anna Vassallo (tumore), di Enza Moncada (paralisi), di Giovanni Tarascio (paralisi).

Numerose sono state anche le guarigioni spirituali, ovvero le conversioni.

Fra le più eclatanti quella di uno dei medici responsabili della Commissione che analizzò le lacrime, il dott. Michele Cassola.
Dichiaratamente ateo, ma uomo retto ed onesto dal punto di vista professionale, non negò mai l’evidenza della lacrimazione. Venti anni dopo, durante l’ultima settimana della sua vita, alla presenza del Reliquiario in cui erano sigillate quelle lacrime che egli stesso aveva controllato con la sua scienza, si aprì alla fede e ricevette l’Eucarestia

PRONUNCIAMENTO dei VESCOVI

L’episcopato della Sicilia, con la presidenza del Card. Ernesto Ruffini, emise rapidamente il suo giudizio (13.12.1953) dichiarando autentica la Lacrimazione di Maria a Siracusa:

«I Vescovi di Sicilia, riuniti per la consueta Conferenza in Bagheria (Palermo), dopo aver ascoltato l’ampia relazione dell’Ecc.mo Mons. Ettore Baranzini, Arcivescovo di Siracusa, circa la “Lacrimazione” della Immagine del Cuore Immacolato di Maria, avvenuta ripetutamente nei giorni 29-30-31 agosto e 1 settembre di quest’anno, a Siracusa (via degli Orti n. 11), vagliate attentamente le relative testimonianze dei documenti originali, hanno concluso unanimemente che non si può mettere in dubbio la realtà della Lacrimazione.

LE PAROLE di GIOVANNI PAOLO II

Il 6 Novembre 1994, Giovanni Paolo II, in visita pastorale alla città di Siracusa, durante l’omelia per la dedicazione del Santuario alla Madonna delle Lacrime, ha così detto:

«Le lacrime di Maria appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche male, spirituale o fisico.
Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla Chiesa il pianto della Madre. Qui, tra queste mura accoglienti, vengano quanti sono oppressi dalla consapevolezza del peccato e qui sperimentino la ricchezza della misericordia di Dio e del suo perdono! Qui li guidino le lacrime della Madre.

Sono lacrime di dolore per quanti rifiutano l’amore di Dio, per le famiglie disgregate o in difficoltà, per la gioventù insidiata dalla civiltà dei consumi e spesso disorientata, per la violenza che tanto sangue ancora fa scorrere, per le incomprensioni e gli odi che scavano fossati profondi tra gli uomini e i popoli.

Sono lacrime di preghiera: preghiera della Madre che dà forza ad ogni altra preghiera, e si leva supplice anche per quanti non pregano perché distratti da mille altri interessi, o perché ostinatamente chiusi al richiamo di Dio.

Sono lacrime di speranza, che sciolgono la durezza dei cuori e li aprono all’incontro con Cristo Redentore, sorgente di luce e di pace per i singoli, le famiglie, l’intera società».

IL MESSAGGIO

«Comprenderanno gli uomini l’arcano linguaggio di queste lacrime?», si chiedeva Papa Pio XII, nel Radiomessaggio del 1954.

Maria a Siracusa non ha parlato come a Caterina Labouré a Parigi (1830), come a Massimino e Melania a La Salette (1846), come a Bernadette a Lourdes (1858), come a Francesco, Giacinta e Lucia a Fatima (1917), come a Mariette a Banneux (1933).

Le lacrime sono l’ultima parola, quando non ci sono più parole.

Le lacrime di Maria sono il segno dell’amore materno e della partecipazione della Madre alle vicende dei figli. Chi ama condivide.

Le lacrime sono espressione dei sentimenti di Dio verso di noi: un messaggio di Dio all’umanità.

L’invito pressante alla conversione del cuore e alla preghiera, rivoltoci da Maria nelle sue apparizioni, ci viene ancora una volta ribadito attraverso il linguaggio silenzioso ma eloquente delle lacrime versate a Siracusa.

Maria ha pianto da un umile quadretto di gesso; nel cuore della città di Siracusa; in una casa vicina ad una chiesa cristiana evangelica; in una abitazione molto modesta abitata da una giovane famiglia; su una mamma in attesa del suo primo bambino ammalata di tossicosi gravidica. Per noi, oggi, tutto ciò non può essere senza significato…

Dalle scelte fatte da Maria per manifestarci le sue lacrime è evidente il tenero messaggio di sostegno e di incoraggiamento della Madre: Ella soffre e lotta insieme a coloro che soffrono e lottano per difendere il valore della famiglia, l’inviolabilità della vita, la cultura dell’essenzialità, il senso del Trascendente di fronte all’imperante materialismo, il valore dell’unità. Maria con le sue lacrime ci ammonisce, ci guida, ci incoraggia, ci consola

 

 

Supplica alla Madonna delle Lacrime

Madonna delle lacrime,

abbiamo bisogno di Te:

della luce che si irradia dai Tuoi occhi,

del conforto che emana dal Tuo cuore,

della Pace di cui sei Regina.

Fiduciosi ti affidiamo le nostre necessità:

i nostri dolori perchè Tu li lenisca,

i nostri corpi perchè Tu li guarisca,

i nostri cuori perchè Tu li converta,

le nostre anime perchè Tu le guidi a salvezza.

Degnati, o Madre buona,

di unire le Tue lacrime alle nostre

affinché il Tuo divin Figlio

ci conceda la grazia…(esprimere)

che con tanto ardore noi Ti chiediamo.

O Madre d’Amore,

di Dolore e di Misericordia,

abbia pietà di noi.

(+ Ettore Baranzini – Arcivescovo)

 

 

Preghiera alla Madonna delle Lacrime

O Madonna delle Lacrime
guarda con materna bontà
al dolore del mondo!
Asciuga le lacrime dei sofferenti,
dei dimenticati, dei disperati,
delle vittime di ogni violenza.
Ottieni a tutti lacrime di pentimento
e di vita nuova,
che aprano i cuori
al dono rigenerante
dell’amore di Dio.
Ottieni a tutti lacrime di gioia
dopo aver visto
la profonda tenerezza del tuo cuore.
Amen

(Giovanni Paolo II)

 

Novena alla Madonna delle Lacrime

 

Commosso dalle tue lacrime, o Madre di misericordia, io vengo oggi a prostrarmi ai tuoi piedi, fiducioso per le tante grazie da te elargite, a te vengo, o Madre di clemenza e di pietà, per aprirti il mio cuore, per versare nel tuo cuore di Madre tutte le mie pene, per unire alle tue sante lacrime tutte le mie lacrime; le lacrime del dolore dei miei peccati e le lacrime dei dolori che mi affliggono.

Riguardale, o Madre cara, con volto benigno e con occhi misericordiosi e per l’amore che porti a Gesù ti prego di consolarmi ed esaudirmi.

Per le tue sante ed innocenti lacrime impetrami dal tuo Figlio Divino il perdono dei miei peccati, una fede viva ed operosa ed anche la grazia che umilmente ti domando…

O Madre mia e fiducia mia, nel tuo Cuore Immacolato e Addolorato io ripongo tutta la mia fiducia.

Cuore Immacolato e Addolorato di Maria, abbi pietà di me.

Salve Regina… 

O Madre di Gesù e Madre nostra pietosa, quante lacrime hai sparse, nel doloroso cammino della tua vita!

Tu, che sei Madre, ben comprendi l’angoscia del mio cuore che mi spinge a ricorrere al tuo Cuore di Madre con confidenza di figlio, sebbene indegno delle tue misericordie.

Il tuo Cuore ricco di misericordia ci ha aperto una novella fonte di grazia in questi tempi di tante miserie.

Dal profondo della mia miseria a te grido, o Madre buona, a te ricorro, o Madre pietosa, e sul mio cuore in pena invoco il balsamo consolatore delle tue lacrime e delle tue grazie.

Il tuo materno pianto mi fa sperare che tu benignamente mi esaudirai.

 Implorami da Gesù, o Cuore Addolorato, la fortezza con cui sopportasti le grandi pene della tua vita affinché io faccia sempre, anche nel dolore, la volontà del Padre.

Ottenetemi, Madre, di crescere nella speranza e, se è conforme alla volontà di Dio, ottienimi, per le tue Immacolate Lacrime, la grazia che con tanta fede e con viva speranza umilmente domando…

O Madonna delle Lacrime, vita, dolcezza, speranza mia, in te ripongo oggi e per sempre tutta la mia speranza.

Cuore Immacolato e Addolorato di Maria, abbi pietà di me.

Salve Regina… 

O Mediatrice di tutte le grazie, o salute degli infermi, o consolatrice degli afflitti, o soave e mesta Madonnina delle Lacrime, non lasciare il tuo figlio solo nella sua pena, ma qual Madre benigna vienimi sollecitamente incontro; aiutami, assistimi.

Accogli i gemiti del mio cuore e asciuga pietosamente le lacrime che rigano il mio volto.

Per le lacrime di pietà con cui accogliesti il tuo Figlio morto ai piedi della Croce nel tuo materno grembo, accogli anche me, povero figlio tuo, e ottienimi, con la grazia divina, di amare sempre più Dio e i fratelli.

Per le tue preziose lacrime, ottienimi, o amabilissima Madonna delle Lacrime, anche la grazia che ardentemente desidero e con insistenza amorosa fiduciosamente ti chiedo…

O Madonnina di Siracusa, Madre di amore e di dolore, al tuo Cuore Immacolato e Addolorato affido me stesso; accoglimi, custodiscimi e ottienimi la salvezza.

Cuore Immacolato e Addolorato di Maria, abbi pietà di me.

Salve Regina… 

(Questa preghiera è da recitarsi per nove giorni consecutivi)

 

 

Corona delle lacrime della Madonna

L’8 Novembre 1929, suor Amalia di Gesù Flagellato, missionaria brasiliana del Divin Crocifisso, stava pregando offrendo sé stessa per salvare la vita di una sua parente gravemente ammalata.

Improvvisamente udì una voce:
“Se vuoi ottenere questa grazia, domandala per le Lacrime di mia Madre. Tutto ciò che gli uomini mi domandano per quelle Lacrime sono obbligato a concederlo”.

Avendo la suora domandato con quale formula dovesse pregare, le fu indicata l’invocazione:

O Gesù, esaudisci le nostre suppliche e le nostre domande,

per amore delle Lacrime della tua Santa Madre.

L’8 Marzo 1930, mentre stava inginocchiata davanti all’altare si sentì come sollevata e vide una Signora di meravigliosa bellezza: Le sue vesti erano color viola, un manto celeste le pendeva dalle spalle e un velo bianco le copriva il capo.

La Madonna sorridendo amabilmente, consegnò alla suora una corona i cui grani, bianchi come la neve, brillavano come il sole. La Vergine le disse:

“Ecco la corona delle mie Lacrime (..) Egli vuole che mi si onori in modo speciale con questa preghiera ed Egli accorderà a tutti quelli che reciteranno questa Corona e lo pregheranno in nome delle mie Lacrime, grandi grazie. Questa corona servirà ad ottenere conversione di molti peccatori e in modo particolare quella dei seguaci dello spiritismo. (..) Il demonio sarà vinto con queta Corona e il suo impero infernale sarà distrutto.”

La corona fu approvata dal Vescovo di Campinas.

E’ composta da 49 grani, divisi in gruppi di 7 e separata da 7 grani grossi, e termina con 3 grani piccoli.

Preghiera iniziale:

O Gesù, nostro Divino Crocifisso, inginocchiati ai tuoi piedi noi ti offriamo le Lacrime di Colei che ti ha accompagnato sulla via del calvario, con amore così ardente e compassionevole.

Esaudisci, o buon Maestro, le nostre suppliche e le nostre domande per l’amore delle Lacrime della tua Santissima Madre.

Accordaci la grazia di comprendere gli insegnamenti dolorosi che ci danno le Lacrime di questa buona Madre, affinché noi adempiamo sempre la tua santa Volontà sulla terra e siamo giudicati degni di lodarti e glorificarti eternamente in cielo. Amen.

Sui grani grossi:

O Gesù ricordati delle Lacrime di Colei che ti ha amato più di tutti sulla terra, 

e ora ti ama nel modo più ardente in cielo.

Sui grani piccoli ( 7 grani ripetuti per 7 volte )

O Gesù, esaudisci le nostre suppliche e le nostre domande,

per amore delle Lacrime della tua Santa Madre.

Alla fine si ripete per tre volte:

O Gesù, ricordati delle Lacrime di Colei che ti ha amato più di tutti sulla terra.

Preghiera conclusiva:

O Maria, Madre dell’Amore, Madre di dolore e di Misericordia, noi ti domandiamo di unire le tue preghiere alle nostre, affinché il tuo divin Figlio, al quale noi ci rivolgiamo con confidenza, in virtù delle tue Lacrime, esaudisca le nostre suppliche e ci conceda, oltre le grazie che gli domandiamo, la corona della gloria nell’eternità. Amen.

http://www.madonnadellelacrime.it

Fonte: http://www.preghiereperlafamiglia.it/Madonna-delle-lacrime.htm

Ecco perchè chi festeggia Halloween attira su di se satana!

video intervista: halloween festa satanica
Intervista di Don Aldo Buonaiuto durante un programma televisivo su TV2000: Halloween è il capodanno dei satanisti. Ogni Cristiano deve essere in grado di dire NO al demonio. NO alle tentazioni malvagie. NO a ciò che è del Principe del Mondo (Satana). Vediamo in questa Video-Intervista il perchè della nascita di Halloween e delle sue conseguenze.

Pensieri e Consigli Spirituali di Santa Teresa d’Avila

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Pensieri e Consigli Spirituali di Santa Teresa d’Avila

L’orazione mentale non è altro, per me, che un intimo rapporto di amicizia, un frequente intrattenimento, da solo a solo, con Colui da cui sappiamo d’essere amati.(S. Teresa d’Avila)

… la porta per cui mi vennero tante grazie fu soltanto l’orazione. Se Dio vuole entrare in un’anima per prendervi le sue delizie e ricolmarla di beni, non ha altra via che questa, perché Egli la vuole sola, pura e desiderosa di riceverlo. (S. Teresa d’Avila)

Certo bisogna imparare a pregare. E a pregare si impara pregando, come si impara a camminare camminando. (S. Teresa d’Avila)

…nel cominciare il cammino dell’orazione si deve prendere una risoluzione ferma e decisa di non fermarsi mai, né mai abbandonarla. Avvenga quel che vuole avvenire, succeda quel che vuole succede-re, mormori chi vuole mormorare, si fatichi quanto bisogna faticare, ma piuttosto di morire a mezza strada, scoraggiati per i molti ostacoli che si presentano, si tenda sempre alla méta, ne vada il mondo intero. (S. Teresa d’Avila)

Pensate di trovarvi innanzi a Gesù Cristo, conversate con Lui e cercate di innamorarvi di Lui, tenendolo sempre presente. (S. Teresa d’Avila)

La continua conversazione con Cristo aumenta l’amore e la fiducia. (S. Teresa d’Avila)

Buon mezzo per mantenersi alla presenza di Dio è di procurarvi una sua immagine o pittura che vi faccia devozione, non già per portarla sul petto senza mai guardarla, ma per servirsene ad intrattenervi spesso con Lui ed Egli vi suggerirà quello che gli dovete dire. (S. Teresa d’Avila)

Se parlando con le creature le parole non vi mancano mai, perché vi devono esse mancare parlando con il Creatore? Non temetene: io almeno non lo credo! (S. Teresa d’Avila)

Non siate così semplici da non domandargli nulla! (S. Teresa d’Avila)

Chiedetegli aiuto nel bisogno, sfogatevi con Lui e non lo dimenticate quando siete nella gioia, parlandogli non con formule complicate ma con spontaneità e secondo il bisogno. (S. Teresa d’Avila)

Cercate di comprendere quali siano le risposte di Dio alle vostre domande.Credete forse che Egli non parli perché non ne udiamo la voce? Quando è il cuore che prega, Egli risponde. (S. Teresa d’Avila)

A chi batte il cammino della preghiera giova molto un buon libro. (S. Teresa d’Avila)

Per me bastava anche la vista dei campi, dell’acqua, dei fiori: cose che mi ricordavano il Creatore, mi scuotevano, mi raccoglievano, mi servivano da libri. (S. Teresa d’Avila)

Per molti anni, a meno che non fosse dopo la Comunione, io non osavo cominciare a pregare senza libro. (S. Teresa d’Avila)

E’ troppo bella la compagnia del buon Gesù per dovercene separare! E’ altrettanto si dica di quella della sua Santissima Madre. (S. Teresa d’Avila)

 … fate il possibile di stargli sempre accanto. Se vi abituerete a tenervelo vicino ed Egli vedrà che lo fate con amore e che cercate ogni mezzo per contentarlo, non solo non vi mancherà mai, ma, come suol dirsi, non ve lo potrete togliere d’attorno. (S. Teresa d’Avila)

L’avrete con voi dappertutto e vi aiuterà in ogni vostro travaglio. Credete forse che sia poca cosa aver sempre vicino un così buon amico? (S. Teresa d’Avila)

Poiché Gesù vi ha dato un Padre così buono, procurate di essere tali da gettarvi fra le sue braccia e godere della sua compagnia. (S. Teresa d’Avila)

E chi non farebbe di tutto per non perdere un tal Padre? Quanti motivi di consolazione! Li lascio alla vostra intuizione! In effetti, se la vostra mente si mantiene sempre tra il Padre e il Figlio, interverrà lo Spirito Santo ad innamorare la vostra volontà col suo ardentissimo amore. (S. Teresa d’Avila)

Quelli che sanno rinchiudersi nel piccolo cielo della loro anima, ove abita Colui che la creò e che creò pure tutto il mondo, e si abituano a togliere lo sguardo e a fuggire da quanto distrae i loro sensi, vanno per buona strada e non mancheranno di arrivare all’acqua della fonte. (S. Teresa d’Avila)

Essendo vicinissimi al focolare, basta un minimo soffio dell’intelletto perché si infiammino d’amore, già disposti come sono a ciò, trovandosi soli con il Signore, lontani da ogni oggetto esteriore. (S. Teresa d’Avila)

Per cominciare a raccogliersi e perseverare nel raccoglimento, si deve agire non a forza di braccia ma con dolcezza. Quando il raccoglimento è sincero, l’anima sembra che d’improvviso s’innalzi sopra tutto e se ne vada, simile a colui che per sottrarsi ai colpi di un nemico, si rifugia in una fortezza. (S. Teresa d’Avila)

Dovete saper che questo raccoglimento non è una cosa soprannaturale, ma un fatto dipendente dalla nostra volontà e che noi possiamo realizzare con l’aiuto di Dio. (S. Teresa d’Avila)

Sapevo benissimo di avere un’anima, ma non ne capivo il valore, né chi l’abitava, perché le vanità della vita mi avevano bendati gli occhi per non lasciarmi vedere. (S. Teresa d’Avila)

Se avessi inteso, come ora, che nel piccolo albergo dell’anima mia abita un Re così grande, mi sembra che non l’avrei lasciato tanto solo…e sarei stata più diligente per conservami senza macchia. (S. Teresa d’Avila)

Non si creda che nuoccia al raccoglimento il disbrigo delle occupazioni necessarie.(S. Teresa d’Avila)

Dobbiamo ritirarci in noi stessi, anche in mezzo al nostro lavoro, e ricordarci di tanto in tanto, sia pure di sfuggita, dell’Ospite che abbiamo in noi, per-suadendoci che per parlare con Lui non occorre alzare la voce. (S. Teresa d’Avila)

Il Signore ci conceda di non perdere mai di vista la sua divina presenza! (S. Teresa d’Avila)

Quando un’anima… non esce dall’orazione fermamente decisa a sopportare ogni cosa, tema che la sua orazione non venga da Dio. (S. Teresa d’Avila)

Quando un’anima si unisce così intimamente alla stessa misericordia, alla cui luce si riconosce il suo nulla e vede quanto ne sia stata perdonata, non posso credere che non sappia anch’essa perdonare a chi l’ha offesa. (S. Teresa d’Avila)

Siccome le grazie ed i favori di cui si vede inondata le appariscono come pegni dell’amore di Dio per lei, è felicissima di avere almeno qualche cosa per testimoniare l’amore che anch’ella nutre per lui. (S. Teresa d’Avila)

La preghiera non è qualcosa di statico, è un’amicizia che implica uno sviluppo e spinge a una trasformazione, a una somiglianza sempre più forte con l’amico. (S. Teresa d’Avila)

Perchè la Televisione ci allontana da Dio [Testimonianze e Messaggi di Maria Santissima]

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Guardare la televisione è diventata oramai più che una semplice abitudine, non solo per noi Italiani. La televisione è un passatempo, è approfondimento, è studio, è divertimento, è interazione sociale… Ma un pericolo è sempre in agguato nei programmi televisivi, nelle reclam, nei films: il demonio. Ciò che all’uomo può sembrare divertente e scherzoso può in effetti essere spunto di fantasia traviata, di disordine comportamentale, di diseducazione e quindi portare a incomprensioni, litigi, malesseri, egoismo con tutte le persone a noi più prossime e rovinare i nostri rapporti e la Pace, nelle famiglie, nelle amicizie, nelle conoscenze… quindi allontanarci dalla Grazia di Dio. 
La Mamma Celeste ci invita a non eccedere, ci dice che la televisione è un canale facilmente contaminato dal male e che può nuocere all’anima umana. Ci chiede di allontanarci dalla televisione, di staccarla almeno in preparazione delle Feste del Signore (Natale e Pasqua) perchè ci distraggono dalla Preghiera e dal Digiuno, dall’essere quindi un Tutt’Uno con suo Figlio Gesù, il nostro Salvatore e nostro Dio e attraverso Lui Uniti nel Padre per opera dello Spirito Santo. La Mamma Celeste non vuole forzare nessuno ma come Madre della Verità e Misericordia, ci mette in guardia da ciò che succede se ci lasciamo prendere dalle lusinghe del mondo, attraverso ciò che è stato creato dall’uomo appunto per l’uomo, e non alziamo i nostri Occhi verso il Cielo, li dove c’è il nostro vero Fine, Sostentamento, la nostra Gioia, e il nostro Tutto. Vediamo dunque due Testimonianze che riguardano i Messaggi dati a Medjugorje dalla Regina della Pace sull’abbandonare le abitudini dannose.

Lorenza sul guardare la televisione

…Maria ci chiede di spegnere la televisione durante i nove giorni che precedono le grandi feste, come Pasqua e Natale …

Lorenza è una giovane che lavora in una grande città dell’Olanda. Ogni anno viene a Medjugorje e fa un bel cammino col Signore… Vive da sola e diffonde con molto zelo i messaggi della Vergine; non è mai disoccupata quando si tratta di servirla! L’esperienza che condivide ora con noi, potrà ispirarci ed aiutarci ad usare bene della nostra libertà!

“Non guardavo la televisione da 15 anni. Ma quattro mesi fa ho fatto l’abbonamento. Il mio scopo era di essere informata sulle attualità. Il risultato è stato che dopo 4 mesi ho dovuto disdire l’abbonamento. Ero proprio convinta di aver preso la decisione giusta. Perché?? Perché quando alla sera guardo la TV, divento vuota. Anche se è un programma di attualità che mi informa su quello che accade nel mondo, e per il quale poi posso pregare, no, per me questo non funziona! Ogni volta è la stessa cosa. Dopo un’ora di programma non riesco più a pregare perchè il mio cuore si è indurito e qualcosa si è separato da Dio, separato dalla mia sorgente. Non riesco più a pregare per gli avvenimenti perché il mio spirito è turbato. Mi sono allora chiesta perché avviene questo? Ho trovato la risposta: quando guardo la televisione, lo spirito del mondo entra nel mio cuore. Nello stesso momento in cui accendo, mi collego volontariamente allo spirito del mondo; dico coscientemente “sì” allo spirito del mondo. Poi questo spirito corrode in me ciò che mi lega a Dio e mi trovo sempre più vuota.

Dopo aver preso la decisione di abolire la televisione, il giorno dopo ho disdetto l’abbonamento. Mentre impostavo la lettera, una grande gioia è entrata nel mio cuore. Ero immersa nella luce e percepivo tangibilmente che il Cielo approvava la mia decisione. Allora ho detto alla Madonna: “Poiché non guardo più le notizie alla TV, voglio passare questo tempo a dire il Rosario. Da allora, prego effettivamente un Rosario intero ogni sera e sento che non sto perdendo affatto il mio tempo! Al contrario, guardando la tele, perdevo tempo e la mia vita nello Spirito. Da che dico il Rosario, ho cominciato a desiderare molto di fare il digiuno. Mi sono proprio accorta che quando si è costanti in un ambito, si ha la forza di crescere e di poter essere costanti anche in altri campi. La preghiera del Rosario recitato tutte le sere, mi ha dato la forza e la capacità di digiunare a pane ed acqua, come lo chiede la Vergine.

Non voglio generalizzare, perchè questo è il mio modo di dare a Dio il primo posto in questo ambito della mia vita. Ho capito che questo era ciò che il Signore desiderava da me: tagliare con la televisione, almeno fino a che è così come è adesso. Se si decide di guardare la televisione, mi sembra che sia necessaria una grande vigilanza per proteggersi dal Maligno. Egli è efficace attraverso alcuni programmi!”

 

Sr. Emmanuel sul guardare la televisione

– Negli anni 80, la Gospa ha nominato qualche volta la televisione, ma non l’ha mai proibita, non ci ha mai chiesto di buttare via i televisori. Come una Madre, sa che per alcuni dei suoi figli sarebbe troppo difficile. (Chi soffre di depressione o è nella totale solitudine, non ha che la tele per sentire altre voci). Inoltre alcune trasmissioni sono molto belle; sta a noi fare in modo che ce ne siano molte! Ma per i giorni di digiuno la Gospa ha detto:

“Se non avete la forza di digiunare a pane ed acqua, potete rinunciare ad alcune cose. Sarebbe buona cosa rinunciare alla televisione, perché dopo aver guardato alcuni programmi, siete distratti ed incapaci di pregare…” (Dic. 1981)

“Se guardate i programmi televisivi, i giornali, avete la testa piena di notizie ed allora non c’è più posto per me nei vostri cuori” (17 Aprile 1986)

Ai giovani del gruppo di preghiera formato e guidato da Lei a Medjugorje per sette anni, ha detto:

“Rinunciate a tutte le passioni e desideri disordinati. Evitate la televisione, specialmente i programmi nocivi, gli sport eccessivi, l’uso smodato del mangiare e del bere, l’alcool, il fumo…” (primo punto della loro regola di vita, comunicato a Jelena Vasilj, il 16 Giugno 1983).

Maria ci chiede di spegnere la televisione durante i nove giorni che precedono le grandi feste, come Pasqua e Natale; Lei auspica che la famiglia si riunisca e, Bibbia alla mano, condivida sul testo ciò che riguarda la festività (come fanno gli Ebrei).

Per concludere, ecco ciò che la nostra amica Lorenza mi ha scritto:

“La sera, a qualsiasi ora, prego un’ora in silenzio prima di addormentarmi. E’ proprio in questo momento che la gioia mi riempie e che tutto si mette a posto. Certo è importante avere dei contatti con gli altri per crescere nella vita spirituale, telefonando, per esempio, ma mi rendo conto che questo è possibile solo dopo esser stata alla presenza del Signore, nella preghiera. Prima viene la preghiera, il resto viene dopo!
Concretamente, se devo scegliere tra parlare con qualcuno o pregare, do la priorità alla preghiera. Ricevo così la libertà interiore necessaria per lasciarmi condurre dallo Spirito Santo. E’ Lui che mi indica se è opportuno o no, contattare quella persona”.

Coroncina della Fede

Dio Padre ci rivela una Preghiera per accrescere la nostra Fede , l'Atto di Fede
Messaggio del 05.09.2009 dato a Benedetta da Dio Padre

Piccoli figli miei,
avvicinatevi a Me per mezzo della Parola che salva e che rinnova i vostri cuori.
Ecco, poiché siete molto deboli, vi suggerisco un’altra preghiera, perché possiate nutrire le anime vostre. Meditate, assaporate e assimilate ogni Parola, perché diventi viva e operante in voi.

Vi amo e vi benedico,
Dio, vostro Padre

Coroncina della fede

Inizio: Atto di dolore, Ave Maria, Angelo di Dio

Prima decina: Credo che il Padre mio sa di quali cose ho bisogno prima ancora che gliele chieda (Mt 6,8)
Padre Nostro

Seconda decina: Credo che tutto concorre al bene per coloro che amano Dio (Rm 8,28)
Padre nostro

Terza decina: Credo che Gesù è con me tutti i giorni fino alla fine del mondo (Mt 28,20)
Padre nostro

Quarta decina: Credo che Dio è Amore (1 Giov. 4,16), e non fa preferenze di persone (At. 10,34)
Padre nostro

Quinta decina: Credo sia volontà di Dio che io gli renda grazie in ogni cosa (1 Tss. 5,18)

Terminare con: 3 Gloria al Padre

 

Come recitare la Coroncina della Fede?
Utilizzando una comune Coroncina del Santo Rosario.
Le prime 3 Preghiere sono dedicate: alla Misericordia di Dio ( Atto di Dolore), all’Intercessione e Soccorso della Madre di Dio nostra Regina e nostra Mamma Celeste (Ave Maria) e alla Protezione del nostro Angelo Custode affidatoci dalla Pietà Celeste (Angelo di Dio).
Successivamente, sui Grani dell’Ave Maria si ripetono per 10 volte i Credo cosi’ come il Padre le ha dette, presenti nelle Sacre Scritture, dalla Sacra Bibbia e dal Vangelo. Mentre sui Grani del Padre Nostro, la Preghiera che ci è stata insegnata dal nostro Salvatore, Gesù Cristo, il Figlio Unigenito di Dio e di Maria Santissima. Alla Fine della Recita delle 5 decine si Ringrazia la Santissima Trinità con Fiducia per il Dono che ci ha dato con 3 Gloria.

Atto di Speranza

Atto di Speranza

Atto di speranza

Mio Dio, spero nella tua bontà,
per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore,
la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla
con le buone opere che io debbo e voglio fare,
Signore, che io possa goderti in eterno.

Atto di Carità

Carità di noi Dio

ATTO DI CARITA’

Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perché sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amore tuo amo il prossimo come me stesso, e perdono le offese ricevute. Signore, che io ti ami sempre più.

[Video Intervista] Don Mike: Il potere della confessione – The power of confession

il potere della confessione

Il Potere del Santo Sacramento della Confessione Istituito da Gesù, il Figlio di Dio, nostro Salvatore e Redentore, dopo essere Risorto dalla morte, dato ai suoi Apostoli come Atto di Salvezza per le Anime peccatrici. 
Don Mike, ci invita a non avere paura di confessare i propri peccati ad un Ministro della Chiesa Cattolica, che può esercitare questo Sacramento, perchè con la Santa Confessione si viene Perdonati dal Padre Celeste e si riceve Misericordia (quando ovviamente si è realmente dispiaciuti delle offese fatte a Dio e del male causato agli altri oltre che a noi stessi e non si ha l’intenzione di commettere nuovamente tali errori).

Scopriamo in dettaglio quello che ci dice Don Mike sul Santo Sacramento della Confessione.