Il Miracolo della Statua di Nostra Signora di Lourdes ad Alta Gracia in Argentina

Il Miracolo della statua di Nostra Signora di Lourdes ad Alta Gracia in Argentina

 

Avvicinandosi all’altare l’immagine della Madonna scompare e ricompare facendo alcuni passi indietro, il tutto documentabile e fotografabile.

Articolo tratto da Papaboys.org

Può sembrare incredibile, ma è vero. Nella nicchia della pala d’altare di una cappella del santuario di Nostra Signora di Lourdes ad Alta Gracia (Argentina) non c’è alcuna statua della Vergine, ma di fatto si può vedere la sua immagine anche se è stato verificato che il luogo è vuoto.

L’immagine non è piatta ma in rilievo, tridimensionale; si possono avvertire le pieghe del vestito. Assomiglia a un’olografia. Non è un’illusione psicologica frutto della devozione esaltata di alcuni pellegrini.

Tutti coloro che si recano al santuario – credenti o meno – la vedono, e resta registrata nelle fotografie che vengono scattate.

 

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Da quando si verifica questo fenomeno?

La cappella è stata costruita e benedetta nel 1927, e per molti anni al centro della pala d’altare c’è stata una statua della Madonna di Lourdes. Nell’agosto 2011 la statua è stata tolta dalla nicchia per essere restaurata. Uno dei sacerdoti del santuario si accingeva a chiudere la cappella e dalla porta principale ha visto un’immagine che sembrava di gesso nel luogo che prima era occupato dalla statua. Si è avvicinato e man mano che lo faceva vedeva che l’immagine svaniva. La statua non era lì, ma dove era stata riposta.

Di fronte al fenomeno, visibile per chiunque si rechi sul posto, i frati carmelitani scalzi del santuario di Nostra Signora di Lourdes hanno diffuso un comunicato in cui affermavano: “La manifestazione dell’immagine della Santissima Vergine Maria non ha finora una spiegazione razionale. Deve essere interpretata dal popolo di Dio come un segno per aumentare e approfondire la fede cristiana e suscitare nel cuore degli uomini la conversione all’amore di Dio e la partecipazione alla vita della Chiesa”.

Storia

La cappella si trova in un ampio edificio situato in un parco di vari ettari nel quale nel 1916 è stata inaugurata una replica della grotta di Massabielle, a Lourdes, in cui la Vergine è apparsa nel 1858 a Santa Bernadette Soubirous.

Il progetto e la realizzazione sono stati a carico di Guillermina Achával Rodríguez de Goyena e Delfina Bunge de Gálvez, scrittrice e moglie dello scrittore Manuel Gálvez.

Da quando è stata costruita la grotta, il luogo è diventato meta di pellegrinaggio con crescenti manifestazioni d’amore per la Madre di Dio. Nel 1922 è stata formata una commissione per costruire accanto alla grotta una cappella, la cui pietra angolare è stata collocata nel 1924 e che è stata benedetta dall’allora vescovo di Córdoba, monsignor José Anselmo Luque, nel 1927.

fonte: http://www.papaboys.org/la-statua-della-madonna-non-ce-ma-la-gente-la-vede/

LA PASSIONE DI NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO RIVELATA A SORELLA JOSEFA Menèndez

La Passione del Signore Gesù Cristo Rivelata a Sorella Josefa Menèndez nel 1923

« Josefa, sposa e vittima del mio Cuore, ti parlerò della mia Passione, perché sia oggetto costante del tuo pensiero e perché essa apporti alle anime le confidenze del mio Cuore ».

Nella Quaresima del 1923, Nostro Signore rivelò a Sorella Josefa Menèndez i sentimenti provati dal suo Cuore divino durante la sua Passione. Josefa riceveva in ginocchio le confidenze del Maestro, e mentre Egli parlava, scriveva.

Con approvazione del Card. Pacelli, futuro Pio XII 

Lavanda dei piedi

22 febbraio 1923

« Comincerò a scoprirti i sentimenti che inon­davano il mio Cuore, mentre lavavo i piedi ai miei Apostoli.

« Li convocai tutti e dodici. Non volli escludere nessuno. Vi si trovava Giovanni, il discepolo predi­letto, e Giuda, che di lì a poco m’avrebbe consegnato ai miei nemici.

« Ti dirò perché volli riunirli tutti e perché inco­minciai a lavar loro i piedi:

« Li riunii tutti, perché era quello il momento in cui la mia Chiesa doveva presentarsi al mondo; e presto non vi sarebbe stato che un solo Pastore per tutte le greggi.

« Volevo anche insegnare alle anime che quantun­que cariche di peccati atroci; non le escludo dalle mie grazie, né le separo dalle anime più amate; vale a dire che riunisco le une alle altre nel mio Cuore, e che do loro le grazie di cui abbisognano.

« Ma qual dolore provai in quell’ora sapendo che l’infelice Giuda rappresentava tutte le anime che pur tante volte raccolte ai miei piedi, tante volte lavate nel mio Sangue, si sarebbero egualmente per­dute per sempre.

« Sì, in quel momento volli insegnare ai peccatori che non devono allontanarsi da me, neppure quando sono in peccato, pensando che non vi è più un ri­medio e che mai più saranno amati come prima di aver peccato. No, povere anime! Non sono questi i sentimenti di un Dio, che ha sparso tutto il suo Sangue per voi!…

« Venite tutti a Me e col mio Sangue tornerete candidi come la neve. Immergete i vostri peccati nell’acqua della mia Misericordia; nessuno sarà ca­pace di strappare dal mio Cuore l’Amore che vi porto!… ».

Il cenacolo

25 febbraio

« Continuerò a dirti i miei segreti d’amore…

« Volli lavare i piedi dei miei apostoli per mo­strare alle anime quanto desidero che siano can­dide e pure quando mi ricevono nel Sacramento dell’amore.

« Fu anche per rappresentare il Sacramento della Penitenza nel quale le anime, che hanno avuto la disgrazia di cadere in peccato, possono lavarsi e ri­cuperare il primitivo candore ».

« In quell’ora tanto prossima alla Redenzione del genere umano, il mio Cuore non poteva contenere l’ardore che lo divorava; e perché era infinito l’amor mio per gli uomini, non volli lasciarli orfani.

« Per vivere quindi con essi fino alla consuma­zione dei secoli e dimostrare tutta la mia tenerezza volli diventare loro alimento, loro sostegno, loro vita, loro tutto…

« Ah! quanto vorrei far conoscere a tutte le ani­me i sentimenti del mio Cuore! Quanto bramo che tutte siano penetrate dell’amore che m’infiammava quando nel cenacolo istituii il Sacramento dell’Eu­caristia.

« In quel momento vidi tutte le anime, che nel corso dei secoli si sarebbero cibate del mio Corpo e del mio Sangue; e anche tutti gli effetti divini prodotti in moltissime di loro da tale Cibo.

« In quante anime questo Sangue immacolato avrebbe generato purezza e verginità! In quante avrebbe acceso la fiamma dell’amore e dello zelo! Quante anime, anche dopo aver commesso molti e gravi peccati, indebolite dalle passioni, sarebbero ritornate a Me e avrebbero ritrovato vigore nutren­dosi del Pane dei forti!

« Ah, chi potrà penetrare i sentimenti del mio Cuore in quei momenti… sentimenti d’amore, di gioia, di tenerezza… Ma quanta fu pure l’amarezza che inondò il mio Cuore! ».

L’Eucaristia e i peccatori

2 marzo

« Voglio palesare alle mie anime la tristezza che inondò il mio Cuore durante la Cena; poiché se fu grande la mia gioia nel farmi compagno degli uo­mini fino alla fine dei secoli e divino alimento delle anime loro. e se vedevo il gran numero di essi che mi avrebbe reso omaggio d’adorazione, di ripara­zione e d’amore… non fu però minore la tristezza causatami dalla vista di quanti m’avrebbero lasciato nella solitudine del Tabernacolo, e di quelli che non avrebbero creduto alla presenza reale…

« In quanti cuori macchiati di peccato avrei do­vuto entrare… e quante volte la mia Carne e il mio Sangue così profanati sarebbero diventati motivo di condanna per quelle anime!

« Ah, come vidi in quel momento tutti gli oltrag­gi, i sacrilegi e le abbominazioni orribili che si sarebbero commesse contro di Me! Quante ore avrei dovuto passare nella solitudine del Tabernacolo! Quante notti! E quante anime avrebbero rifiutato gli amorosi inviti che dal Tabernacolo avrei fatto loro udire!

« Per amore delle anime, rimango prigioniero nell’Eucaristia, affinché in tutte le loro pene e nei lo­ro dolori possano venire a consolarsi col più tenero dei Cuori, col migliore dei Padri, col più fedele de­gli amici. Ma quest’amore che si consuma per il bene delle anime non è corrisposto!… Abito fra i peccatori per diventare la loro salvezza e la loro vita, medico e medicina di tutte le malattie causate dalla natura corrotta… e in cambio essi si allonta­nano da Me, mi oltraggiano, mi disprezzano!…

« Poveri peccatori! Non allontanatevi! Vi aspetto nel Tabernacolo!… Non vi rimprovererò i vostri de­litti… non vi rinfaccerò il vostro passato… ma lo laverò nel Sangue delle mie Piaghe… Non temete dunque… Venite a Me… Non sapete quanto vi amo?… ».

L’Eucaristia e le anime consacrate

6 marzo

« Nel momento d’istituire l’Eucaristia vidi pre­senti tutte le anime privilegiate che dovevano cibarsi del mio Corpo e del mio Sangue, e i differenti effetti prodotti in esse. Per alcune il mio Corpo sarebbe rimedio alla loro debolezza, per altre fuoco divora­tore che consumerebbe la loro miseria e le accende­rebbe d’amore.

« Ah, perché tante anime diventano per il mio Cuore causa di tristezza, dopo che Io le ho ricol­mate di carezze e d’ogni bene? Non sono lo sempre lo stesso? Sono forse cambiato con voi? No, Io non cambierò mai; e fino alla fine dei secoli vi amerò con tenerezza e predilezione.

« So che siete piene di miserie, ma per questo non ritrarrò da voi il mio più tenero sguardo; ansio­samente vi aspetto, non solo per alleviare. le vostre pene, ma per ricolmarvi di nuovi benefici.

« Se vi chiedo amore, non me lo negate; è molto facile amare Colui che è lo stesso Amore.

« Se chiedo qualche cosa che costa alla vostra natura, vi do anche la grazia e la forza necessaria. « Vi ho scelto perché siate il mio conforto. La­sciatemi entrare nell’anima vostra, e se non vi è nulla che sia degno di Me, ditemi con umiltà e fiducia: “Signore, vedete quali frutti e quali fiori produce il mio giardino. Venite ad insegnarmi ciò che debbo fare affinché oggi possa cominciare a sbocciare in me il fiore che Voi desiderate “.

« Credi tu che fra le anime scelte non ve ne siano alcune che mi danno pena?… Persevereranno tutte? Questo è il grido di dolore che esce dal mio Cuore; questo il gemito che voglio far udire alle anime ».

L’Eucaristia meraviglia dell’amore sconosciuto

7 marzo

« Scrivi quello che soffrì il mio Cuore in quel­l’ora quando cioè non potendo contenere il fuoco d’amore che mi consumava, inventai la meraviglia dell’Amore nell’Eucaristia.

« Avendo presenti tutte le anime che si cibereb­bero di questo Pane divino, vidi pure e sentii tutta la freddezza di tante fra quelle predilette… di tante anime consacrate, che avrebbero ferito il mio Cuore. Vidi quelle, che lasciandosi vincere dall’abitudine, dalla stanchezza, dal disgusto, cadrebbero a poco a poco nella tiepidezza.

« Io sto nel Tabernacolo, e aspetto… Desidero che quell’anima venga a ricevermi, che mi parli con la confidenza di una sposa, che mi chieda consiglio, e solleciti le mie grazie…

« Vieni, le dico, dimmi tutto; dimmi tutto con intera confidenza… chiedi dei peccatori… offriti per riparare… promettimi che oggi non mi lascerai solo… guarda se il mio Cuore desidera da te qual­che cosa che mi possa dar conforto.

« Questo m’aspettavo da quell’anima, e da tante altre… Ma quando si avvicinano e mi ricevono sotto le Specie Eucaristiche, appena appena mi dicono una parola… Hanno sempre fretta: sono preoccu­pate, stanche, contrariate.

« Sono inquiete per la propria salute, angustiate per i loro affari… in ansietà per la famiglia… non so che dire… sono fredda, desidero uscir di chiesa, non mi occorre nulla…

« Ahimé, così mi consoli, anima da me eletta, e che tutta la notte ho atteso con tanta impazienza? « Celebrando il Santo Sacrificio, ricevendomi ogni mattina nel suo cuore, il Sacerdote mi parla

forse delle anime di cui è responsabile? Ripara le offese che ricevo da quel peccatore? Mi chiede la forza per disimpegnare bene il suo ministero, lo zelo per lavorare per la salvezza del suo gregge? Mi darà egli tutto il suo amore? Potrò riposarmi in lui come nel mio discepolo tanto amato? ».

« L’Eucaristia è invenzione d’amore, è vita e forza delle anime, è rimedio a tutte le malattie dello spirito, è viatico per chi passa dal tempo all’eter­nità.

« I peccatori ritrovano in essa la vita dell’anima; le anime tiepide, il calore che le rinforza; le anime pure, soave, dolcissimo alimento; le fervorose, ri­poso e soddisfazione a tutti i loro ardenti desideri; le perfette, ali per librarsi e tendere a maggiore per­fezione.

« Infine le anime religiose trovano nell’Eucaristia il loro nido, il loro amore, ed inoltre il simbolo dei benedetti e sacri vincoli, che le uniscono intima­mente e inseparabilmente allo Sposo Divino ».

Getsemani

12 marzo

« Josefa, vieni con Me nel Getsemani; lascia che l’anima tua si riempia di quei medesimi sentimenti, di quell’amara tristezza che inondarono la mia in quell’ora.

« Dopo aver predicato alle turbe, curato gli in­fermi, dato la vista ai ciechi, risuscitato i morti… dopo aver vissuto tre anni in mezzo agli Apostoli per istruirli e affidar loro la mia dottrina, avevo in­fine insegnato coll’esempio a sopportarsi vicende­volmente, lavando loro i piedi e facendomi loro cibo.

« Si avvicina l’ora per la quale il Figlio di Dio s’era incarnato… Redentore del genere umano, Egli avrebbe sparso il suo Sangue e dato la sua vita per il mondo.

« In quell’ora, volli pormi in orazione e offrirmi a compiere la volontà del Padre mio.

« Anime care! Imparate dal vostro modello, che l’unica cosa necessaria, quantunque alla natura ri­pugni, è il sottomettersi umilmente e l’offrirsi a fare la volontà di Dio.

« Volli anche insegnare alle anime, che ogni azio­ne importante dev’essere preceduta, preparata e vi­vificata dalla preghiera, perché nell’orazione l’anima si rinvigorisce per affrontare le difficoltà e Dio le si comunica, consigliandola, inspirandola; ancorché essa non se ne accorga.

« Mi ritirai nell’Orto degli Ulivi con tre miei di­scepoli per insegnare a voi, anime care al mio Cuore, che le tre potenze dell’anima debbono accompa­gnarvi ed aiutarvi nell’orazione.

« Ricordate con la memoria i benefici divini, le perfezioni di Dio, la sua bontà, il suo potere, la sua misericordia, l’amore che vi porta. Cercate poi con

l’intelletto in qual modo potete corrispondere alle meraviglie che ha fatto per voi… Lasciate che la volontà si scuota, desiderando fare per Dio più e meglio; consacratevi alla salvezza delle anime, sia con le opere apostoliche, sia con la vita umile e nascosta, sia ritirandovi silenziose nella preghiera. Prostratevi umilmente come creature alla presenza del Creatore, e adoratene i disegni sopra di voi qua­lunque essi siano, sottomettendo la vostra alla di­vina sua volontà.

« Così m’offersi, per attuare l’opera della Reden­zione del mondo.

« Ah, che momento fu quello in cui sentii piom­bare su di Me tutti i tormenti che avrei dovuto soffrire durante la passione: le calunnie, gli insulti, gli schiaffi, i flagelli, la corona di spine, la sete, la croce!… Tutto si affollò dinanzi ai miei occhi e den­tro il mio Cuore, e nel medesimo istante vidi le offese, i peccati, le abbominazioni che si commette­rebbero nel corso dei secoli, e non solamente li vidi, ma mi sentii ricoperto

di tutti quegli orrori… e così rivestito d’ignominia, mi presentai al Padre celeste per implorare misericordia.

« Mi offersi come garante per calmare la sua col­lera e placare l’ira sua. Ma sotto il peso di tanti peccati e di tanti delitti la mia natura umana provò tale terribile angoscia, tale agonia mortale da su­darne sangue..

« Oh, anime che mi fate soffrire in tal modo! Sarà questo Sangue salute, vita per voi? Sarà possibile che tale angoscia, tale agonia e tal Sangue restino inutili, per tante anime? ».

Il sonno degli Apostoli     

13 marzo

« Continuiamo la nostra meditazione: vieni ac­canto a Me, e quando mi vedrai immerso in un oceano di tristezza, seguimi mentre cercherò i tre discepoli rimasti ad una certa distanza.

« Li avevo presi con Me perché mi aiutassero par­tecipando alla mia angoscia… perché pregassero con Me; per riposarmi in essi… Ma… come esprimere ciò che provò il mio Cuore quando, cercandoli, li trovai addormentati?… Come è triste trovarsi soli, senza potersi confidare con coloro che ci circon­dano!

« Quante volte soffre il mio Cuore, e volendo tro­var sollievo presso le anime che più amo, vado loro incontro, e le trovo addormentate!…

« Anime care! desidero insegnarvi quant’è inutile e vano cercar sollievo nelle creature! Quante volte esse sono addormentate e invece di trovar in loro il conforto che andiamo cercando, ce ne torniamo tristi, perché non comprendono, né corrispondono al nostro desiderio, al nostro amore! ».

« Tornando quindi alla preghiera, mi prostrai nuovamente, adorando il Padre, e gli chiesi aiuto: « Padre mio! ». Non dissi: « Dio mio ». Quando sof­frite maggiormente, voi pure dovete chiamare Iddio, col dolce nome di « Padre », invocarlo, domandargli conforto, esponendogli le vostre pene, i vostri timori, e ricordargli, gemendo, che siete suoi figli. Ditegli che l’anima vostra non ne può più… che suda san­gue.. che il vostro cuore è tanto oppresso da sem­brare che gli venga meno la vita… che il vostro corpo soffre e più non resiste.

« Chiedete con confidenza di figli e siate certi che il Padre vostro vi consolerà, e darà la forza neces­saria per superare la tribolazione vostra o delle anime a voi affidate ».

« L’anima mia triste e desolata, pativa angoscie mortali… Mi sentii oppresso dal peso della più nera ingratitudine…

« Il sangue, che usciva da tutti i pori del mio cor­po, e che fra poco avrei versato da tutte le mie ferite, sarebbe riuscito inutile ad un gran numero d’anime che si sarebbero perdute… Moltissime mi avrebbero offeso, e molte non mi avrebbero cono­sciuto!

« Spargerò il mio Sangue per tutte, e i miei me­riti saranno applicati ad ognuna… Sangue divino… Meriti infiniti… e pur tuttavia inutili per tante e tante anime!…

« Questo fu il calice che accettai e bevvi fino alla feccia!

« Tutto per insegnarvi, anime care, a non indie­treggiare di fronte ai patimenti e a non crederli inutili, anche se non ne vedete il frutto, che però sempre otterrete. Sottomettete il giudizio e lasciate che in voi si compia la volontà divina ».

Tradimento di Giuda

14 marzo

« Dopo essere stato confortato dall’Angelo invia­tomi dal Padre mio, vidi avvicinarsi Giuda, uno dei miei dodici Apostoli, e dietro a lui tutti quelli che dovevano catturarmi. Avevano in mano corde, ba­stoni, pietre, e ogni genere di strumenti, per impos­sessarsi di Me…

« M’alzai e avvicinandomi a loro dissi: ” Chi cer­cate? “.

« Frattanto Giuda, posandomi le mani sulle spal­le, mi baciò!… Ah! che fai Giuda, che significa questo bacio?

« E qui potrei dire a tante anime: Che fate?… perché mi tradite con un bacio?

« Anima ch’Io amo… dimmi, tu che vieni a Me, che mi ricevi nel tuo petto… mentre più di una volta mi dirai che mi ami, non mi consegnerai poi ai miei nemici quando uscirai di qui? Ben sai che mi feriscono fortemente… voglio dire conversazioni che mi offendono!…

« E tu che mi hai ricevuto oggi, che mi riceverai domani, perderai il candore prezioso della mia grazia?

« Continuerai tu in quell’impresa che ti insozza le mani? Non sai che non è lecito il mezzo col quale acquisti quel denaro, o raggiungi quella posizione, o ti procuri quel benessere?

« Guarda… fai come Giuda… adesso mi ricevi e mi baci; fra qualche minuto o fra qualche ora mi

prenderanno i miei nemici e tu stesso darai loro il segno di riconoscimento…

« Con quell’amicizia non solo mi leghi e mi la­pidi: ma sei anche causa che un’altra persona mi maltratti e mi lapidi come te!

« Perché mi tradisci così, anima che mi conosci e che in varie occasioni ti glorii di essere pia e di esercitare la carità?

« Anima tanto amata! perché ti lasci trasportare da quella passione? Non ti chiedo che tu ti senta libera, perché ciò non è in tuo potere, ma che tu lotti… Bada che il godimento di pochi istanti, sarà poi oggetto della tua perdizione come i trenta de­nari coi quali Giuda mi vendette.

« Quante anime mi hanno venduto e mi vende­ranno a prezzo vilissimo d’un piacere illecito, mo­mentaneo, passeggero… Ah, povere anime!… Chi cer­cate? Me? Quel Gesù che conoscete, che avete amato e col quale avete pattuito alleanza eterna?

« Lasciate che vi dica una parola: “Vegliate e pregate “… Lottate senza tregua e non lasciate che le vostre inclinazioni ed i vostri difetti diventino abituali ».

« Le anime che peccano” gravemente, mi conse­gnano al nemico, e l’arma con la quale mi feriscono è il peccato…

« Però non sempre si tratta di peccati gravi, spe­cialmente fra le mie anime elette. Molte di esse coi loro difetti abituali, con le cattive inclinazioni non combattute, con le concessioni alla natura immorti­ficata, con le mancanze di carità, mi consegnano ugualmente ai miei nemici, se non perché mi ucci­dano, perché mi maltrattino. E se è cosa tanto triste ricevere un’offesa d’ingratitudine da un’anima qual­siasi, assai più dolorosa è l’offesa che proviene da chi è particolarmente amato…

« Sì, anime che ho scelto per farne il mio luogo di riposo, il giardino delle mie delizie; da voi aspetto maggior tenerezza, maggior delicatezza, più grande amore…

« Da voi attendo il balsamo che mi chiuda le ferite; voi mi asciugherete il volto divino deturpato e sfigurato; mi aiuterete a illuminare tante anime cieche, che nell’oscurità della notte m’afferrano e mi legano per darmi la morte.

« Non lasciatemi solo… Destatevi e venite, perché già sono arrivati i miei nemici… ».

15 marzo

« Quando i soldati si avvicinavano per prender­mi, dissi loro: ” Sono Io “. Questa medesima parola ripeto all’anima prossima a cadere nella tentazione: Sono Io… Sì, sono lo… Sei ancora in tempo a riti­rarti e se vuoi, io ti perdonerò; così invece di legar­mi tu con le corde del peccato, ti stringerò Io coi legami d’amore.

« Vieni, Io sono Colui che ti ama, ed ha tanta compassione della tua debolezza, Colui che aspetta ansiosamente per riceverti fra le sue braccia.

« Ah! che tristezza per Me, quando, dopo aver detto tutto questo alle anime, pur tuttavia alcune mi legano e mi trascinano egualmente alla morte! ».

« Ma era giunta l’ora mia, quella in cui dovevo consumare il sacrificio. Lasciando ogni libertà ai soldati, a loro mi consegnai con la mitezza di un agnello… Mi condussero a casa di Caifa, dove fui ricevuto con insulti e beffe e dove uno dei servi mi diede il primo schiaffo!

« Ah, Josefa!… Comprendi questo… il  primo schiaffo!… Mi fece forse più male dei colpi della flagellazione?… No, ma in quel primo schiaffo, vidi il primo peccato mortale di tante anime! Di quelle anime che dopo essere vissute nella mia grazia avrebbero commesso il primo peccato grave… e dopo il primo, quanti e quanti ancora… e quante anime trascinate con l’esempio alla medesima sven­tura… ».

La negazione di Pietro

16 marzo

« Gli Apostoli mi avevano abbandonato!… Pietro, mosso da curiosità, rimase nascosto tra i servi. In­torno a Me si trovavano solo accusatori che cerca­vano di accumulare accuse di delitti inesistenti, per accendere contro di Me la collera di quei giudici tanto iniqui. Mi chiamarono perturbatore dell’or­dine pubblico, profanatore del sabato, falso profeta.La soldatesca eccitata dalle calunnie, procedeva contro di Me con grida e minacce.

« Dove eravate voi, Apostoli e Discepoli, testimo­ni della mia vita, della mia dottrina, dei miei mi­racoli?

« Ah, di tutti coloro dai quali aspettavo una prova d’amore, nessuno rimase per difendermi. Mi trovai solo e circondato da soldati, che a guisa di lupi affamati mi cercavano per divorarmi.

« Vedete come mi maltrattano; uno mi schiaf­feggia e chi mi ricopre di sputi immondi; e chi ride, e mi schernisce.

« Mentre il mio Cuore si offre a soffrire questi supplizi, Pietro, che avevo costituito Capo della mia Chiesa e che poche ore prima aveva promesso di seguirmi fino alla morte… Pietro ad una semplice domanda, mi rinnega; la paura s’impossessa di lui, e al ripetersi della domanda, giura che non mi co­nobbe mai, che mai fu mio discepolo.

« Ah, Pietro, tu giuri che non conosci il tuo Mae­stro!… ed interrogato una terza volta, rispondi im­precando orribilmente! ».

« Anime care!… non sapete quant’è grande l’amo­re e la tristezza del mio Cuore, nei momenti in cui mi vedo abbandonato e rinnegato dalle mie anime elette.

« Vi dirò come a Pietro: Anima che tanto ho amato, non ricordi più le prove d’amore che t’ho dato?… Dimentichi i vincoli che a Me ti stringono?

Dimentichi quante volte hai promesso di essermi fedele e di difendermi?

« Non confidare in te stessa… perché ti perderai: ma se ricorri a Me con umiltà e fiducia, non temere, sarai ben sorretta…

« Anime che vivete circondate da tanti pericoli… non mettetevi, per vana curiosità, nell’occasione di peccare, perché come Pietro cadrete!… ».

« Quando dai soldati fui condotto nella prigione, attraversando uno degli atri, vidi Pietro tra la fol­la… lo guardai… i nostri occhi s’incontrano… Quante volte io fisso un’anima ed essa volge lo sguardo al­trove… non mi vede… è cieca… la chiamo per nome e non mi risponde; le mando qualche tribolazione, perché si desti dal sonno, ed essa non vuole scuo­tersi…

« Anime care, se non guardate il cielo, vivrete come gli esseri privi di ragione… Alzate la testa e guardate la patria che vi aspetta. Cercate il vostro Dio e lo vedrete sempre con lo sguardo fisso su di voi; in quel suo sguardo troverete pace e vita ».

La prigione

17 marzo

« Contemplami nella prigione dove passai gran parte della notte. I soldati m’insultavano con pa­role e con atti; dandomi chi uno spintone, chi una percossa…

« Al termine della notte, stanchi di Me, mi lascia­rono solo chiuso in un ambiente oscuro, umido e fetido, dove, seduto su di una pietra, il mio corpo indolenzito, rimase presto intirizzito dal freddo…

« Confrontiamo ora la prigione col Tabernacolo… e soprattutto col cuore degli uomini…

« Nella prigione passai parte di una notte… Quan­te notti passo Io nel Tabernacolo?…

« Nella prigione mi oltraggiarono i soldati che erano miei nemici… Nel Tabernacolo mi maltrattano e mi insultano anime, che mi chiamano ” Padre “… Nella prigione soffrii freddo, sonno, fame, vergogna, dolore, tristezza, solitudine, desolazione…

« Vedevo nel corso dei secoli tanti Tabernacoli nei quali mi sarebbe mancato il rifugio dell’amore… Quanti cuori gelidi sarebbero stati per Me come la dura pietra della prigione!…

« Quante volte avrei avuto sete d’amore, sete di anime!

« Quanti giorni aspetto nel Tabernacolo che un’a­nima venga a visitarmi… a ricevermi nel suo cuore! Quante volte ho fame delle mie anime… della loro fedeltà, della loro generosità!…

« Sapranno calmare queste ansie? Sapranno dir­mi nei loro momenti dolorosi: questo servirà per confortare la tua tristezza, per tenerti compagnia nella tua solitudine?

« Nella prigione provai grande vergogna udendo parole orribili pronunciate contro di Me… e tale vergogna si accrebbe al pensiero che simili parole uscirebbero un giorno da labbra amatissime…

« Quando le mani sudice e ripugnanti dei soldati scaricavano su di me schiaffi e percosse, vidi come molte volte sarei stato poi schiaffeggiato e colpito da tante anime che senza purificarsi dai peccati mi avrebbero ricevuto nel loro cuore, e mi avrebbero inflitto, coi loro peccati abituali, ripetuti colpi.

« Se volete darmi prova del vostro amore, apri­temi il vostro cuore, perchè possa farne la mia prigione.

« Legatemi con le catene del vostro amore…

« Ricopritemi con le vostre attenzioni più deli­cate…

« Cibatemi con la vostra generosità… dissetatemi col vostro zelo.

« Consolate la mia tristezza e la mia desolazione con la vostra purezza e rettitudine d’intenzione.

« Se volete ch’io riposi in voi, evitate il tumulto delle passioni; udirete la mia voce che dirà al vo­stro cuore: ” Io sarò il tuo riposo per tutta l’eter­nità; per te che con tanta vigilanza e amore mi pro­curi la dimora nel tuo cuore, la mia ricompensa non avrà limiti… Non rimpiangerai i sacrifici che avrai fatti per Me durante la vita…. ” ».

L’imitazione del Divino Prigioniero

20 marzo

« Ascolta dunque i desideri del mio Cuore!

« Il pensiero di tante anime alle quali avrei più tardi ispirato il desiderio di seguire le mie orme, mi consumava d’amore!…

« Durante quelle ore di prigione lo le vedevo mie fedeli imitatrici, imparare da Me la mansuetudine, la pazienza, la serenità; non solo accettando il pati­mento e il disprezzo, ma perfino amando chi le per­seguita; ed anche sacrificarsi per i loro nemici come lo stesso mi sacrificai.

« Oh, come si accendeva ognor più il desiderio di compiere perfettamente la volontà del Padre mio! E in quelle ore di solitudine, in mezzo a tanto do­lore, come mi offrivo per riparare la sua gloria ol­traggiata!… ».

« Così voi anime religiose, che di trovate nella prigione scelta dall’amore, voi che più d’una volta passate agli occhi degli uomini come esseri inutili e forse nocivi: non temete! Lasciate che gridino con­tro di voi e nelle ore di solitudine e di dolore, fate che il vostro cuore si unisca intimamente a Dio, unico oggetto del vostro amore. Riparatene la gloria oltraggiata da tanti peccati!… ».

Il mio Regno non è di questo mondo

« All’alba del giorno seguente, Caifa ordinò che mi conducessero da Pilato, perché pronunciasse la sentenza di morte.

« Questi mi interrogò con grande sagacia, deside­rando trovar materia di condanna, ma nello stesso tempo la coscienza gli rimordeva e gli faceva temere l’ingiustizia che stava per commettere contro di Me.

« Infine trovò modo di liberarsi di Me e comandò che mi conducessero da Erode.

In Pilato sono fedelmente rappresentate le ani­me che sentono il pungolo della grazia e quello delle passioni, e dominate dal rispetto umano e accecate dall’amor proprio, temendo di sembrare ridicole, lasciano passare il momento della grazia… ».

« A tutte le domande di Pilato, Io nulla risposi; ma quando mi disse: “Sei tu il Re dei Giudei? ” allora seriamente e gravemente replicai: ” Tu lo hai detto: Io sono Re, però il mio Regno non è di que­sto mondo “.

« Con queste parole volli insegnare a molte anime che, presentandosi un’occasione di dolore, di soffe­renza o d’umiliazione che forse potrebbero evitare, debbono rispondere generosamente: ” Il mio Regno non è di questo mondo”; ossia: non cerco lodi umane; la mia Patria non è qui; io riposerò in quel­la che è veramente Patria, ora compirò coraggiosa­mente il mio dovere senza tener conto dell’opinione del mondo ».

In casa di Erode

« Pilato comandò che mi portassero alla presenza di Erode, uomo corrotto che solo cercava il piacere, lasciandosi trasportare da passioni disordinate. Si compiacque di vedermi comparire al suo tribunale, poiché sperava divertirsi alle mie spalle, coi miei miracoli.

« Considerate, anime care, il ribrezzo ch’Io pro­vai alla presenza del più ripugnante fra gli uomini… mentre le sue parole, le sue domande, i suoi gesti e le sue mosse mi coprivano di confusione.

« Anime pure e verginali! venite, circondate e di­fendete lo Sposo vostro! Erode s’aspettava ch’Io rispondessi alle sue domande sarcastiche e deriso­rie, ma Io non aprii bocca; mi chiusi, in sua pre­senza, nel più profondo silenzio.

« Il silenzio fu allora la maggior prova che po­tessi dargli della mia dignità. Le sue parole oscene non meritavano d’incontrarsi con le mie purissime.

« Intanto il mio Cuore stava intimamente unito al Padre celeste. Mi struggevo dal desiderio di dare alle anime il mio Sangue fino all’ultima goccia.

« Il pensiero di tutte quelle che più tardi dove­vano seguirmi conquistate dal mio esempio e dalla mia liberalità, m’infiammava di amore, e non solo gioivo in quell’interrogatorio, ma desideravo correre al supplizio.

« Lasciai che mi trattassero da pazzo e mi co­prissero di una veste bianca in segno di burla e di derisione… dopo di ciò, tra furiose grida, venni ri­condotto a Pilato ».

La flagellazione

« Osserva come quest’uomo timoroso e codardo, non sappia che cosa fare di Me; per sedare il tu­multo della folla, ordina che Io sia flagellato.

« Guardate come sono rappresentate in Pilato le anime che mancano di coraggio e di generosità per romperla energicamente con le esigenze del mondo

e della natura. Invece di seguire ciò che la coscienza suggerisce, cedono ad un capriccio, si concedono una leggera soddisfazione, capitolano in parte alle esi­genze della passione… indi, per far tacere i rimorsi, dicono a se stesse: ” Già mi sono privato di questa cosa e di quest’altra “.

« Io non dirò che una sola parola a qualcuna di queste anime: ” Come Pilato mi fai flagellare… già hai fatto un passo; domani ne farai un altro. Credi di calmare così la tua passione! No… presto essa ti chiederà di più e siccome non avesti coraggio di lottare contro la natura in cosa lieve, avrai assai minor forza, quando l’occasione sarà più forte “.

« Contemplatemi, anime tanto care al mio Cuore, mentre mansueto come un agnello mi lascio con­durre al terribile e ignominioso supplizio della fla­gellazione.

« Sopra il corpo, già coperto di piaghe e sfinito dalla stanchezza i carnefici scaricano colpi crudeli .dalla corde e con verghe. Ed è tanta la violenza con cui mi feriscono che le mie ossa ne rimangono scosse con terribile dolore… La forza delle battiture mi produsse ferite innumerevoli…

« Il sangue schizzava da tutto il mio corpo, ri­dotto ormai in tale stato da somigliare più a un mostro che ad un essere umano.

« Ah, come potete contemplarmi in questo mare di dolori e di amarezza, senza che il vostro cuore si muova a compassione?

« Contemplate le mie ferite e vedete se c’è altri che tanto abbia sofferto per dimostrarvi il suo amore!… ».

La coronazione di spine

22 marzo

« Quando le braccia di quei crudeli furono stan­che a forza di menar colpi sul mio corpo, mi posero sulla testa una corona di rami spinosi poi sfilarono davanti a Me dicendo: “Re, noi ti salutiamo!”.

« Alcuni mi sputavano addosso, altri m’insulta­vano… altri ancora menavano nuovi colpi sul capo; ognuno aggiungeva nuovo dolore a quelli che già sfinivano il mio corpo.

« Considerate come con quella corona Io abbia voluto espiare i peccati di superbia di tante anime, che si lasciano soggiogare dalle false opinioni del mondo, desiderandone eccessivamente la stima. Per­misi che mi coronassero di spine e che in tal modo la mia testa soffrisse terribilmente per riparare con volontaria umiltà, la ripugnanza e le orgogliose pre­tese con le quali tante anime ricusano di seguire il cammino tracciato dalla Provvidenza.

« Invano tenterete d’ingannare voi stesse, pen­sando di seguire la volontà di Dio, e facendo invece la vostra… non troverete la vera pace, né la conten­tezza che solo s’incontra nell’adempimento della volontà divina e nella piena sottomissione a quanto ci chiede.

« Vi sono persone che al momento di decidere l’inizio di un nuovo genere di vita, riflettono ed esa­minano i desideri del loro cuore. A volte trovano in colei o in colui al quale pensano di unirsi solide basi per una vita cristiana e pia; osservano che adempie i suoi doveri di famiglia, che possiede il necessario per soddisfare i desideri di felicità… Ma la vanità e l’orgoglio sopravvengono ad oscurare lo spirito… Si lasciano allora trasportare dalla smania di figurare, di arricchire… Si affannano quindi nella ricerca di chi, essendo più ricco e più elevato, possa soddisfare maggiormente le loro ambizioni!… Ah, quanto si comportano stoltamente!… No, dirò loro, non troverete la vera felicità in questo mondo; e voglia Dio che la troviate nell’altro! … State attenti, perché vi mettete in gran pericolo!… ».

« Parlerò a quelle anime che chiamo alla vita per­fetta. Quante illusioni in coloro che mi dicono di essere disposti a fare la mia volontà e invece affon­dano sul mio capo le spine della corona!…

« Vi sono anime che veramente voglio per Me: e conoscendole e amandole desidero collocarle dove, nella mia sapienza infinita, vedo che troveranno

quant’è necessario per giungere alla santità. Là mi farò da loro conoscere, là esse mi daranno più con­forto, più amore e più anime!…

« Ma anche qui, quante delusioni! Alcune acce­cate dall’orgoglio, da superbia o meschina ambizio­ne, piena la testa di pensieri vani e inutili, rifiutano di seguire la via tracciata dal mio Amore…

« Coronato di spine e coperto di un manto di porpora, i soldati mi presentarono di nuovo a Pilato.

« Ma questi, non trovando in Me nessun delitto che meritasse condanna, mi rivolse varie domande chiedendomi per qual motivo non rispondevo, pur sapendo che egli aveva su di Me ogni potere… Ruppi allora il silenzio e gli dissi:

– Non avresti potere alcuno su di Me se non ti fosse stato dato dall’alto; ma è necessario che si compiano le Scritture.

« Chiusi di nuovo le labbra abbandonandomi al mio Padre celeste!

« Pilato, turbato per l’avvertimento ricevuto dalla moglie, e perplesso fra i rimorsi della coscienza e il timore che il popolo si ammutinasse contro di lui, cercava un mezzo per liberarmi… Mi espose per­ciò alla vista della plebe nel pietoso stato in cui mi trovavo dopo la flagellazione, proponendo di darmi la libertà e condannare al mio posto un mal­fattore: Barabba… Ma ad una voce la plebe rispose:

– Che Gesù muoia e che Barabba sia messo in libertà.

« Anime che mi amate, osservate come venni posto in paragone con un malfattore, guardate come

mi abbassarono al livello del più perverso fra gli uomini… Udite le urla furiose contro di Me! Vedete con quale rabbia chiedono la mia morte. Non cre­diate che la mia natura umana non provasse ripu­gnanza e dolore… Al contrario, volli sentire in Me tutte le vostre ripugnanze, dandovi così un esempio che vi fortifichi in ogni circostanza della vita.

« Anime elette, la vostra felicità e la vostra perfe­zione non consistono nel seguire i gusti e le incli­nazioni della natura, nell’essere conosciute o sco­nosciute dalle creature, nell’impiegare o nell’occul­tare il talento che Dio v’ha dato… ma nell’unirvi e conformarvi per amore e con piena adesione alla volontà di Lui, a ciò che Egli vi chiede per la sua gloria e per la vostra santificazione ».

Gesù condannato

24 marzo

« Medita per un momento l’indicibile martirio del mio Cuore, tanto tenero e delicato, quando si vide posposto a Barabba…

« Rammentai in quel momento tutta la tenerezza della Madre mia… quando Essa mi stringeva al suo Cuore! Ricordai tutti gli sforzi e la fatica soppor­tata dal mio padre adottivo per dimostrarmi il suo amore. Si presentarono alla mia memoria i benefici da Me liberalmente sparsi su quel popolo ingrato… concedendo la vista ai ciechi, ridonando la salute agli infermi e l’uso delle membra a quelli che l’ave­vano perduto! Rifocillando le turbe e risuscitando i morti!…

« Ed ora, eccomi da loro ridotto nello stato più spregevole! Sono il più odiato fra gli uomini… con­dannato a morte come un infame assassino!… Pilato ha pronunciato la sentenza! Anime care, meditate intensamente quanto ebbe a soffrire il mio Cuore ». La disperazione di Giuda

« Dal momento in cui mi consegnò nell’Orto degli Ulivi, Giuda errò fuggiasco, non potendo far tacere il grido della coscienza che l’accusava del più orri­bile sacrilegio. Quando poi gli giunse la notizia della mia condanna a morte, si lasciò prendere da tre­menda disperazione e si impiccò.

« Chi potrà comprendere l’acuto dolore del mio Cuore vedendo gettarsi alla perdizione eterna, quel­l’anima che aveva passato tre anni alla mia scuola d’amore, ascoltando la mia dottrina, ricevendo il mio insegnamento, udendo tante volte dalle mie lab­bra parole di perdono per i più grandi peccatori?

« Ah, Giuda! perché non vieni a gettarti ai miei piedi, affinché Io ti perdoni? Se non osi avvicinarti a Me, per paura di coloro che mi circondano e mi maltrattano con tanto furore, almeno guardami… vedresti come subito il mio sguardo si poserebbe su di te!».

« Anime che vi trovate irretite nei più grandi peccati… se per più o meno tempo siete vissute erra­bonde e fuggiasche a causa dei vostri delitti, se i falli di cui siete colpevoli vi hanno accecato e indu­rito il cuore: se per seguire qualche passione siete cadute nei più gravi disordini, ah, non lasciate che la disperazione s’impossessi di voi, quando i com­plici del vostro peccato vi abbandoneranno, o quan­do la vostra anima si renderà conto della sua colpa! Fin che all’uomo resta un soffio di vita può sempre ricorrere alla Misericordia e implorare il perdono.

« Se siete ancor giovane e gli scandali della vita passata vi hanno lasciato in uno stato di degrada­zione di fronte agli uomini, non temete! Quantunque il mondo vi disprezzi, vi tratti da scellerati, v’insulti e vi abbandoni, siate sicuri che il vostro Dio non vuole che diventiate preda delle fiamme dell’inferno. Egli desidera che vi avviciniate a Lui, per perdo­narvi. Se non osate parlargli, rivolgetegli almeno uno sguardo, un sospiro del cuore e subito vedrete che la sua mano benefica e paterna vi condurrà alla fonte del perdono e della vita.

« Se per malizia avete passato la maggior parte della vita nel disordine   e nell’indifferenza, e già prossimi all’eternità sentite che la disperazione cer­ca di tenervi chiusi gli occhi, non vi lasciate ingan­nare; c’è ancor tempo per il perdono, ascoltate bene: se vi restasse anche un secondo solo di vita, approfit­tatene, perché anche con quello soltanto, potete gua­dagnare la vita eterna!

« Se la vostra esistenza trascorse nell’ignoranza e nell’errore, se siete stati causa di gravi danni agli uomini, alla società, alla religione, e se per una cir­costanza qualunque, riconoscete il vostro errore, non lasciatevi accasciare dal peso delle colpe, né

dal male di cui siete stati strumento; al contrario, lasciando che la vostra anima si compenetri nel più vivo pentimento, inabissatevi nella fiducia, ricorrete a Colui che sempre attende e perdona ».

« Lo stesso accade se si tratta di un’anima che, passati i primi anni della vita nella fedele osser­vanza dei miei comandamenti, perduto poi il pri­mitivo fervore, si è lasciata trascinare a vita comoda e tiepida…

« Può darsi che un giorno una forte scossa la ridesti; allora la vita le apparirà inutile, vuota, senza meriti per l’eternità.

« Il demonio, con infernale invidia, l’assedia in mille modi, ispirandole scoraggiamento, tristezza ed esagerando la gravità delle colpe, finirà coll’immer­gerla nella paura e nella disperazione.

« Anima che mi appartieni, non far caso di que­sto nemico crudele… quando senti la mozione della grazia, prima che incominci la lotta, ricorri al mio Cuore, chiedigli che versi una goccia del suo sangue sull’anima tua… Vieni a Me! Tu sai dove lo mi trovo, celato sotto il velo della fede. Solleva questo velo e dimmi con tutta confidenza le tue pene, le tue miserie, le tue cadute… e non temere per il passato. Il mio Cuore lo ha sommerso nell’abisso della misericordia. La tua vita trascorsa ti renderà umile e ti sarà occasione di meriti; se vuoi darmi la maggior prova d’amore, abbi fiducia e conta sul mio perdono. Credi che i tuoi peccati non sorpasse­ranno mai la mia misericordia… essa è infinita… ».

La via del Calvario

26 marzo, lunedì santo

« Josefa, seguimi per la via del Calvario, ove sal­go esausto sotto il peso della croce.

« Mentre il mio Cuore era in un abisso di tristez­za per l’eterna perdizione di Giuda, i carnefici cru­deli, insensibili al mio dolore, mi caricarono sopra le spalle una croce, dura e pesante, sopra la quale do­veva consumarsi il Mistero della Redenzione del mondo.

« Contemplatemi Angeli del Cielo! Guardate il Creatore di tutte le meraviglie, quel Dio che gli spi­riti celesti adorano, salire il Calvario portando sulle spalle il legno santo e benedetto, che presto rice­verà il suo ultimo respiro!

« Guardatemi pure voi, anime che desiderate es­sere mie imitatrici fedeli. Il mio corpo martoriato dagli atroci supplizi, cammina senza forza, bagnato

di sudore e di sangue… Soffro… senza che nessuno compatisca al mio dolore… La folla mi accompagna, ma nessuno ha pietà di me!… Tutti mi circondano come lupi affamati, desiderosi soltanto di divorare la preda.

La mia stanchezza è così grande e la croce così pesante, che cado esausto!… Guarda come mi rial­zano quegli inumani e brutali; uno mi afferra per il braccio, l’altro mi tira per le vesti, ch’erano ade­renti alle ferite, altri m’afferrano pel collo, altri pei capelli… alcuni mi sferrano addosso terribili colpi, con pugni e calci. La croce cade sopra di me e sotto il suo peso si aprono sul mio corpo nuove ferite.

« Il mio volto batte sulle pietre… e il sangue scorre annebbiandomi gli occhi; così con tutta la faccia imbrattata di polvere e di sangue sono dive­nuto l’oggetto più ripugnante del mondo! ».

Incontro con la Santa Vergine

« Seguitemi per alcuni momenti ancora e fra poco mi vedrete alla presenza della Madre mia San­tissima. Essa, col Cuore trafitto dal dolore, viene ad incontrarmi per due motivi: per trovare maggior forza nel dolore alla vista del suo Dio… e per infon­dere, con l’eroico suo atteggiamento, coraggio al Figlio suo per continuare l’opera della Redenzione.

« Meditate il martirio di questi due Cuori: ciò che mia Madre più ama al mondo è il Figlio suo… Lungi dal poterlo sollevare, sa tutto quello che la sua presenza aggiunge alle mie sofferenze.

« Per me nulla vi è di più caro che mia Madre: e non soltanto non posso consolarla, ma anzi so be­nissimo che il pietoso stato in cui mi trovo, procura al suo Cuore una pena simile alla mia: la morte che io soffro nel corpo, mia Madre la soffre nel­l’anima!…

« Ah, come si fissano su di me i suoi sguardi e come gli occhi miei si fissano su di Lei. Non pro­nunciammo una parola: ma quante cose si dissero i nostri Cuori con quel doloroso sguardo.

« Sì, mia Madre assistette a tutti i tormenti della mia Passione, perché per rivelazione divina tutti le

furono presenti allo spirito! Inoltre, alcuni miei di­scepoli, quantunque da lontano per paura dei Giu­dei, cercavano di informarsi di tutto, e ne informa­vano la Madre mia. Quando ella seppe che era già stata pronunciata la sentenza di morte, uscì subito ad incontrarmi e più non mi abbandonò fino alla sepoltura! ».

Il Cireneo

27 marzo

 « La folla si avanza verso il Calvario…

« Quegli uomini iniqui, temendo di vedermi mo­rire prima di giungere al termine del supplizio, si mettono d’accordo per cercare qualcuno che m’aiuti a portare la croce! Requisiscono perciò, nelle vici­nanze, un uomo chiamato Simone.

« Guardalo dietro a Me mentre m’aiuta a portare la croce, e considera anzitutto due cose.

« Quell’uomo, quantunque di buona volontà, è un mercenario, perché pur accompagnandomi e pren­dendo parte al peso della croce, lo fa perchè “co­stretto “. Infatti quando prova stanchezza soverchia, lascia che il peso gravi sopra di Me, ed lo per questo cado due volte ancora.

« Egli m’aiuta dunque a portare la croce, ma solo in parte, ossia non tutta la croce.

« Vediamo il senso simbolico di queste due cir­costanze ».

« Vi sono molte anime che camminano così die­tro a Me. Come il Cireneo accettano di aiutarmi a portare la croce, ma pensano anche al loro conforto.

« Molte cioè accettano di seguirmi, e a tale scopo abbracciano la vita religiosa, ma non abbandonano per questo il loro interesse, vacillano e lasciano ca­dere la mia croce, quando questa pesa troppo. Cer­cano il modo di soffrire il meno possibile, patteg­giano la loro abnegazione, evitano quanto possono l’umiliazione e la stanchezza… e ricordano forse con rimpianto quel che lasciarono, si procurano certe comodità, certi sollievi. In una parola vi sono anime tanto interessate e tanto egoiste, le quali Mi seguono ma per il loro vantaggio più che per il mio… rasse­gnandosi a sopportare solo ciò che non possono evi­tare… Esse così mi aiutano a portare solo una pic­cola parte della mia croce e lo fanno in tal modo che appena acquistano i meriti necessari alla loro sal­vezza… Nell’eternità esse vedranno quanto rimasero lontano dalla via che dovevano percorrere…

« Vi sono al contrario anime, e non sono poche, le quali mosse dal desiderio della loro salvezza e soprattutto dall’amore che loro ispira la vista di quanto ho sofferto, si risolvono a seguirmi genero­samente sulla via del Calvario, abbracciano la vita perfetta, si consacrano al mio servizio, e non per portare soltanto una parte della mia croce, ma tutta intera. Il loro unico desiderio è darmi riposo… con­solarmi… e si offrono a tale scopo, per tutto ciò che la mia volontà possa loro chiedere, e cercano solo quanto a Me può far piacere. Non pensano né ai meriti, né alla stanchezza, né ai patimenti, che ver­ranno per esse. La sola cosa che esse tengono pre­sente è l’amore che vogliono dimostrarmi e la con­solazione che mi procurano.

« Se la mia croce si presenta sotto la forma della malattia, se si nasconde sotto un’occupazione con­traria ai loro gusti, o poco conforme alle loro atti­tudini, se è accompagnata dall’indifferenza delle per­sone che la circondano, esse l’accettano interamente sottomesse.

« Supponete ora che piene di buoni desideri, mosse soltanto dal grande amore al mio Cuore e da zelo per le anime, esse facciano tutto quello che più ritengono opportuno in tale o tal’altra circostanza, ma che invece dell’esito che aspettavano, raccolgano umiliazioni, dispiaceri, delusioni… Ebbene, queste anime accettano tutto, e in ogni cosa vedendo la mia croce, l’adorano e di essa si servono per procurare la mia maggior gloria.

« Ah, queste anime sono quelle che veramente mi aiutano a portare la croce senz’altro interesse, né altro compenso che il mio amore… Sono quelle che veramente mi consolano e mi glorificano.

« Siate dunque certi che se voi non vedrete il risultato dei vostri patimenti e della vostra abnega­zione, non per questo i vostri atti saranno vani e sterili: essi daranno al contrario frutti abbondanti. « L’anima che veramente ama non tiene conto di ciò che ha sofferto, né di quanto ha lavorato; né aspetta quella o questa ricompensa; cerca solo quan­to riesce di maggior gloria al suo Dio… Per Lui non ricusa pene o fatica. Non si agita, non s’inquieta, né perde la pace se si vede contrariata ed umiliata, perché l’unico motivo delle sue azioni è l’amore ».

La crocifissione

28 marzo

« Siamo giunti alla vetta del Calvario! La folla si agita, perché si avvicina il terribile momento… Estenuato dalla fatica, posso appena appena cam­minare!…

« Tre volte sono caduto nel tragitto.

« Una per dare ai peccatori abituati al peccato la forza di convertirsi, l’altra per incoraggiare le anime che cadono per la debolezza e rianimare quel­le accecate dalla tiepidezza e dall’ingratitudine, invi­tandole a riprendere serenamente la via della virtù; la terza per aiutare le anime ad uscire dal peccato nell’ora della morte.

« Vedi di quali crudeltà mi fanno oggetto quei carnefici dal cuore indurito! Prendendo la croce, la stendono al suolo; mi strappano le vesti che col sangue si erano rapprese alle ferite, e queste si ria­prono.

« Guardate, anime care! quale vergogna e confu­sione nel vedermi in quello stato dinanzi a quella folla immensa! Qual dolore per l’anima mia…

« I carnefici mi strappano la tunica che con tanta cura la Madre mi aveva tessuto… la sorteggiano… Quale dolore per mia Madre presente alla scena!…

Quanto avrebbe desiderato di avere quella tunica tinta e imbevuta del mio sangue!…

« L’ora è giunta… I carnefici mi stendono sulla croce, mi afferrano le braccia, le tirano per farle giungere ai fori, già preparati per i chiodi.

« Tutto il mio corpo è violentemente stiracchiato, la mia testa è scossa da un lato all’altro e le spine della corona penetrano sempre più profondamente.

« Udite il primo colpo di martello, che mi in­chioda la mano destra… Risuona fino alle profondità della terra!… Ascoltate ancora… già mi inchiodano la mano sinistra… dinanzi a tale spettacolo il Cielo si commuove, gli angeli si prostrano! Io mantengo un profondo silenzio… né un lamento, né un gemito sfugge dalle mie labbra!…

« Dopo aver inchiodato le mani, i carnefici sti­rano crudelmente i piedi… le piaghe si aprono… i nervi si strappano… le ossa si slogano… Il dolore è intenso… I miei piedi sono trapassati… e il mio sangue bagna la terra!… ».

« Contemplate un istante quelle mani e quei piedi insanguinati… quel corpo ignudo coperto di ferite e di sangue… Quel capo trafitto d’acute spine, ba­gnato di sudore, ricoperto di polvere e intriso di sangue!…

« Ammirate il silenzio, la pazienza e la piena ras­segnazione con cui accetto tali patimenti.

« Chi è Colui che soffre così, vittima di tali igno­minie?… E’ il Figlio di Dio!… Colui che ha fatto il

cielo e la terra, il mare e tutto ciò che esiste… Colui che ha creato l’uomo… che tutto sostiene con il suo potere infinito. Ora è qui immobile… disprezzato… spogliato di tutto… Ma presto una moltitudine di anime lo seguirà; per imitarlo tutto abbandoneran­no: fortuna, benessere, onore, famiglia, patria, paghe solo di provargli l’amore a cui ha diritto.

« I soldati rivoltano la croce per ribattere i chio­di; per impedire che col peso del mio corpo si stac­chino e mi lascino cadere. Il mio corpo dà così alla terra il bacio della pace! Mentre i colpi di martello risuonano nello spazio, sulla vetta del Calvario si compie il più ammirabile spettacolo! A richiesta della Madre mia che, osservando quanto succede, né potendomi aiutare, implora la misericordia del Padre, legioni d’Angeli scendono a sostenere il mio corpo adorabile, impedendo che strisci sulla terra e venga schiacciato dal peso della croce!… ».

« Contempla il tuo Gesù steso sulla croce… immo­bile, nudo, infamato, disonorato, privo di libertà… tutto gli è stato tolto…

« Nessuno s’impietosisce al suo dolore… anzi Egli è oggetto di nuovi scherni, tormenti e beffe.

« Se mi ami veramente, a che cosa non sarai di­sposta per somigliare a Me? Che cosa potrai ricu­sare per obbedirmi… compiacermi.. e consolarmi? Prostrati a terra e lascia che ti dica una parola: ” Che la mia volontà trionfi in te!

Che il mio amore ti consumi! Che la tua miseria mi glorifichi! ” ».

Le sette parole

29 marzo, venerdì santo

« Accompagnami sino alla fine e partecipa al mio dolore.

« Già hanno inalberata la croce!… Ecco l’ora della Redenzione del mondo!

« Sono oggetto di burla per la folla… ma sono pure oggetto d’ammirazione e d’amore per molte anime!… Questa croce, finora strumento di suppli­zio, sul quale finivano i malfattori, d’oggi in poi, sarà luce e pace per il mondo!

« Nelle mie piaghe sacratissime troveranno i pec­catori perdono e vita!… Il mio Sangue laverà e can­cellerà le macchie dei loro peccati ».

« Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno!… ».

« Non hanno veramente conosciuto Colui che è la vita loro. Ed hanno scaricato su di Lui tutto il fu­rore delle loro iniquità!… Ma lo ti prego, o Padre mio!… scarica su di loro tutta la forza della tua Misericordia ».

« Oggi sarai meco in Paradiso ».

« La tua fede nella misericordia del tuo Salva­tore ha cancellato i tuoi delitti, essa ti conduce alla vita eterna… ».

« Donna, ecco tuo Figlio ».

« Madre mia! ecco i miei fratelli!… proteggili, amali ».

« Non siete soli, voi, per cui ho dato la vita.

« Ora avrete una Madre alla quale potete ricor­rere in tutte le vostre necessità… Vi ho unito tutti

a me con vincolo strettissimo nel dare a voi la mia propria Madre!… ».

« Dio mio! Dio mio! Perché mi hai abbando­nato? ».

« Sì, l’anima ha già il diritto di dire al suo Dio: – Perché mi hai abbandonato? Infatti, compiuto il mistero della Redenzione, l’uomo torna ad essere figlio di Dio, fratello di Gesù Cristo, erede della vita eterna.. ».

« Ho sete ».

« Oh! Padre mio!… ho sete della tua gloria!… ed ecco ormai giunta l’ora… d’oggi in poi vedendo av­verate le mie parole, il mondo conoscerà che Tu mi hai mandato e ne sarai glorificato…

« Ho sete della tua gloria! Sete d’anime!… e per trovare refrigerio a questa sete, ho sparso fino al­l’ultima goccia il mio sangue.

« Perciò posso dire: Tutto è consumato ».

« E’ compiuto il grande Mistero d’Amore, per il quale Dio diede in balìa della morte il proprio Figlio, per ridonare la vita all’uomo… Son venuto al mondo per fare la tua volontà. Padre mio! essa è com­piuta!… ».

« Nelle tue mani affido lo spirito mio ».

“A Te offro l’anima mia! Così le anime che adem­piono la mia volontà possono dire veramente: tutto è consumato! Signore mio, Dio mio! Ricevi l’anima mia; la rimetto nelle mani tue ».

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“Quella tremenda decisione che mi avrebbe poi perseguitato per il resto della vita”

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«Io, madre comprata per 8mila dollari»
«Mi sono offerta come madre surrogata in un forum on line»

03-02-2016

Diversi politici e quasi tutti i media favorevoli al disegno di legge Cirinnà, si stanno dando da fare in questi giorni – soprattutto dopo la manifestazione del 30 gennaio al Circo Massimo – per specificare e sottolineare come l’istituto della stepchild adoption contenuto nel ddl stesso, non abbia nulla a che fare con la pratica dell’utero in affitto.  Che questa sia una palese menzogna, è stato già ampiamente dimostrato su queste colonne. Il disegno di legge che il Senato si appresta a votare nei prossimi giorni, prevede eccome la legalizzazione della maternità surrogata e la prevede esplicitamente (articolo 5) – seppur nell’incomprensibile linguaggio politichese. Ma allora, perché tanto spendersi per negare la verità? Cosa si vuole nascondere?

Mettiamo da parte, per un istante, gli approfondimenti giuridici, politici e sociali sul tema. E facciamo parlare la vita. Perché è la vita che inevitabilmente sbatte in faccia la verità, anche quella che non si vuole guardare. Perché è la vita – quella fatta di lacrime e sangue, di carne e di viscere – che dimostra che c’è un limite oltre il quale l’uomo non si dovrebbe spingere. Perché è la vita che grida, senza compromessi, che la legge deve proteggere l’uomo e non spingerlo verso la sua distruzione e condannarlo al peggiore degli incubi. E, invece, è proprio in un terribile incubo che la vita di Elisa Gomez si è trasformata negli ultimi nove lunghissimi anni.

«Il mio nome è Elisa Gomez. Ho tre figli. La terza non la vedo più da quando ha due anni mezzo. Ora ne ha quasi nove». Inizia così il racconto di questa donna americana che nel 2006 ha preso «la peggiore decisione della vita»: diventare una madre surrogata. «Senza saperlo né immaginarlo in quel giorno di otto anni fa, sul tavolo di quel ristorante, ho firmato la mia riduzione in schiavitù». Non lo sapeva Elisa che quella scelta avrebbe portato con sé uno tzunami devastante di sofferenza, per lei e per i suoi tre figli.  Non lo poteva sapere Elisa o forse non lo voleva sapere. Erano tanti i problemi, anche economici, che in quel momento stavano affossando la sua vita. E quella scelta le parve una soluzione così possibile, così praticabile, che ci si aggrappò senza pensarci troppo.

«Nel 2006», spiega la Gomez, «la mia figlia maggiore iniziò ad avere gravi difficoltà a causa di suo padre che l’abbandonò quando era ancora molto piccola. Questa situazione mi provocò molti problemi sul posto di lavoro: essendo una madre single, ero l’unico genitore per i miei figli e insieme ero anche l’unica persona che potesse provvedere alla stabilità finanziaria della famiglia. La disperazione di dover mantenere da sola i miei figli e il fatto che, per questo, non potessi mai trascorrere del tempo con loro, mi fece prendere quella tremenda decisione che mi avrebbe poi perseguitato per il resto della vita». Per Elisa tutto gioca incredibilmente a vantaggio di quella scelta che si realizza con estrema semplicità: in Minnesota (Usa), il Paese della donna, la maternità surrogata è legge ormai da anni.

«Mi sono offerta come madre surrogata in un forum on line», racconta Elisa. «Non c’era alcunaconsulenza legale, né erano previsti avvocati per rappresentarmi, anche perché non me li potevo permettere. Incontrai diverse coppie commitenti e, alla fine, scelsi una coppia gay. Inizialmente, furono meravigliosi. Decidemmo insieme di usare i miei ovociti e il mio utero per una maternità surrogata». La maternità di Elisa procede senza intoppi e la coppia garantisce alla donna che potrà rimanere la madre della bambina. «Mi pagarono 8.000 dollari per mettere al mondo mia figlia e consegnarla a loro. Ma a una condizione: io sarei sempre stata presente nella vita di mia figlia come la sua madre». Evidentemente il piano ha molte falle. Se da un lato la donna non può vantare alcuna protezione legale, dall’altra lo Stato del Minnesota tutela giuridicamente l’istituto della maternità surrogata. Insomma, una forma di schiavitù legalizzata, ovviamente, a senso unico.

E, infatti, ben presto inizia a rivelarsi come tale, con tutte le sue agghiaccianti conseguenze. «Le cosecambiarono drasticamente al momento del parto. In ospedale, la coppia non mi lasciò mai sola nemmeno un secondo, anche quando li implorai di farmi dormire. Non riuscii a riposare per quaranta ore di fila. Poi la mia bambina vide la luce e subito mi sentii legata a lei per sempre. Lei era mia figlia e io lo sapevo, me lo sentivo dentro. Sapevo anche che non potevo lasciarla andare, ma ero estremamente esausta e confusa per tutta quella situazione. La coppia iniziò ad insistere per farmi dimettere dall’ospedale: io iniziai a piangere, piansi per tutto il tempo, fino a quando mi trovai letteralmente scaricata fuori dalla porta di casa mia. Da sola. Senza la mia bambina». La donna è fuori di sé, si sente come incastrata, dentro ad un incubo. Le cose peggiorano giorno dopo giorno e lei non ha la forza di comprendere quello che sta accadendo, né tantomeno di reagire.

«Non mi lavavo più, non mangiavo più, mi sentivo come se fossi un fantasma di me stessa. Masoprattutto mi sentivo come se la mia bimba, mia figlia fosse morta. Non avrei mai potuto immaginare lo strazio che avrei provato nel vedere mia figlia strappata dalle mie braccia. Il dolore che ho provato e che provo tuttora non si può descrivere, è come un bruciore nelle ossa, una ferita che punge ogni fibra dei miei muscoli». Nel frattempo la coppia taglia ogni comunicazione con la donna e abbandona lo Stato del Minnesota facendo perdere ogni traccia di sé e della bambina. «In quel momento nessuno dei due uomini compariva ancora sul certificato di nascita della bambina: si trattava a tutti gli effetti di un rapimento, ma le autorità mi trattavano come se la figlia non fosse mia».

Da quel momento Elisa inizia un’estenuante battaglia legale. «Nel primo processo il giudice stabilìche potevo vedere mia figlia solo quattro ore al mese per un paio di mesi e mi ordinò di pagare gli alimenti per il suo mantenimento. Solo più tardi venni a sapere che ci fu un accordo alle mie spalle tra il giudice e il perito legale: tutti loro, insieme alla coppia di uomini, erano parte della comunità Lgbt della quale io non ero parte.  Questo stesso giudice»,  continua la Gomez, «mi mandò poi da otto psicologi: voleva a tutti i costi dimostrare che ero instabile di mente. Ma tutti e otto i medici dissero che ero in perfetta salute mentale, stavo solo soffrendo le pene dell’inferno per il fatto di non poter vedere la mia bambina. I due uomini, invece, mi coprivano di minacce, molestie e insulti ed erano sempre troppo ubriachi per prendersi cura di mia figlia.  Ho diversa documentazione che dimostra tutto questo. Ma il giudice, per dar ragione alla coppia di uomini, ha silenziato me e i miei avvocati, emettendo il divieto di pubblicazione degli atti del processo».

Purtroppo queste sono solo le battute d’inizio di un processo che va avanti da oltre otto anni eche sta strappando mamma e figlia dal momento stesso della nascita. «Non dimenticherò mai», conclude la Gomez, «le telefonate che feci alla coppia di uomini i primi giorni dopo la nascita di mia figlia: la sentivo urlare disperata in sottofondo. Mi dissero che si addormentava sfinita solamente sul seggiolino della macchina: era l’ultimo posto dove aveva visto la sua mamma».

É questo il racconto che Elisa Anna Gomez ha rilasciato ieri in una conferenza stampa organizzatadaToni Brandi (ProVita) e Lucio Malan (Forza Italia) presso la Sala Nassirya del Senato. Quello stesso Senato che in questi giorni si appresta a votare la legge che legittima anche in Italia l’orrenda, bestiale e inaccettabile pratica dell’Utero in Affitto. Sarà per questo che molti, in questi giorni, parlando del ddl Cirinnà sentono di aver qualcosa da negare e nascondere?

di Costanza Signorelli

Fonte: lanuovabq.it

LA DEVOZIONE ALLE SANTE PIAGHE E LE PROMESSE DI GESU’

Devozione alle Sante Piaghe e Promessa di Gesù

LE SANTE PIAGHE

La serva di Dio Maria Marta Chambon, suora visitandina, fu favorita da frequenti visite di Gesù che mostrava le sue ferite sulla croce, affinché lo contemplasse e si associasse ai dolori della sua passione: «Non distogliere mai gli occhi dal mio libro, dal quale imparerai più che tutti i grandi sapienti». In seguito le disse: «Ti ho scelta per diffondere la devozione alle mie Sante Piaghe». Dopo questo incarico le rivelò in vari modi l’efficacia della devozione: «I carnefici, trapassando il mio costato, le mie mani, i miei piedi, hanno aperto fonti da cui sgorgano eternamente le acque della misericordia. Offrimi le tue azioni unite alle mie Sante Piaghe, nulla può renderle più gradite ai miei occhi in esse ci sono ricchezze incomprensibili. Dalle mie piaghe escono fiumi di santità. È necessario che tu svolga bene la tua missione: offrire le mie Piaghe al mio eterno Padre, perché da esse deve venire il trionfo della Chiesa».

Tratto dal libro “Pregate, pregate, pregate”  di Editrice Shalom  pag. 719

PROMESSE DEL SIGNORE A QUANTI ONORANO LE SUE PIAGHE

  • Io accorderò tutto ciò che mi si domanda con l’invocazione delle mie Sante Piaghe.

  • Le grazie che ricevete con queste invocazioni sono grazie di fuoco; vengono dal Cielo e ritornano al Cielo.

  • Quando soffrite, portate le vostre pene nelle mie Piaghe, saranno addolcite. Non ci sarà morte per l’anima che spirerà nelle mie Piaghe.

  • Ripetete spesso accanto agli ammalati: «Gesù mio, perdono e misericordia per i meriti delle tue Sante Piaghe»,questa preghiera solleverà l’anima e il corpo.

  • L’invocazione alle mie Piaghe fa scendere le Grazie dal Cielo e vi fa salire le anime del Purgatorio.

  • Il peccatore che dirà: «Eterno Padre, ti offro le Piaghe di nostro Signore Gesù Cristo, per guarire quelle delle nostre anime», otterrà la conversione.

  • Se immergi le tue azioni nelle mie Sante Piaghe, acquisteranno valore; le azioni ricoperte dal mio sangue soddisfano il mio cuore.

 

PREGHIERA QUOTIDIANA IN ONORE DELLE SANTE PIAGHE

Per la Santa Piaga della mano destra.

 Padre nostro •  Ave Maria •  Gloria al Padre

Per la Santa Piaga della mano sinistra.

 Padre nostro •  Ave Maria •  Gloria al Padre

 

Per la Santa Piaga del piede destro.

 Padre nostro •  Ave Maria •  Gloria al Padre

 

Per la Santa Piaga del piede sinistro.

 Padre nostro •  Ave Maria •  Gloria al Padre

 

Per la santa Piaga del sacro costato.

 Padre nostro •  Ave Maria •  Gloria al Padre

 

Per il Santo Padre.

 Padre nostro •  Ave Maria •  Gloria al Padre

 

Per l’effusione dello Spirito Santo.

 Padre nostro •  Ave Maria •  Gloria al Padre

 

“IL TEMPO STA’ PER FINIRE”: LUCIFERO COSTRETTO A DIRE LA VERITA’ IN UN ESORCISMO

Esorcismo Lucifero costretto a dire la verità sui suoi piani diabolici
Nel periodo difficile che sta attraversando la Chiesa e l’umanità intera, a causa di guerre divisioni ingiustizie, prevaricazioni, omicidi , aborti, divorzi, matrimoni e adozioni  gay, domandiamoci chi è l’artefice di tanto male, chi è che tira le fila? Se non il divisore, l’omicida , il menzoniero per natura, cioè il demonio.
A tal proposito riportiamo la confessione fatta da Lucifero, durante un esorcismo, che lascia sbigottiti e sgomenti, qualora le sue parole risultassero confermate nel prossimo futuro. L’esorcismo ha avuto luogo subito dopo le dimissioni di Papa Benedetto XVI.
Ecco il testo integrale:

ESORCISTA: Nel nome dell’Immacolata Vergine Maria, ti ordino di dire la verità su quanto sta accadendo alla Chiesa di Cristo?

LUCIFERO: ” Noooooo, Quella là nooooo!
Il solo sentire pronunciare il Suo Nome è per me e per noi demoni, un tormento infinito.

Non voglio parlareeeeeeeeee, ma l’Alta Dama mi obbliga a risponderti Prete schifoso!
La Chiesa Cattolica è sotto attacco! Le potenze delle tenebre sono scatenate contro la Sposa di quello che abbiamo appeso alla Croce. E’ l’ultimo assalto che stiamo portando alla sua Chiesa. Le dimissioni del Pontefice, prese in piena libertà e coscienza, aprono la strada al nostro ultimo attacco frontale.

Quello lassù sta per ritornare sulla terra, non so né il dove e né il quando, ma sento che quel giorno è molto, molto, molto vicino. Le mie stesse forze vanno sempre più affievolendosi, pertanto, devo concentrarmi e recuperare tutte le energie per convogliare i miei miliardi di demoni contro la Sede Apostolica.

Non basta la corruzione, non basta l’avidità di denaro, non basta suscitare gli scandali, bisogna condurre una battaglia che abbia come esito finale la distruzione della cosiddetta Chiesa di Roma.

ESORCISTA: Nel nome di Cristo, dimmi cosa vuoi fare contro la dolce Sposa di Dio?

LUCIFERO: Sono duemila anni che noi angeli decaduti con l’aiuto di uomini di Chiesa e di politicanti da strapazzo, cerchiamo di colpire mortalmente Quella tremenda Invenzione del Nazareno. Purtroppo non ci siamo ancora riusciti, perchè essa appartiene all’Onnipotente.

Tutti i nostri sforzi risultano vani, perchè le porte dell’inferno, come Quel crocefisso disse, non prevarranno. Ma noi non ci arrendiamo. Continueremo a colpirla, a ferirla, a farla sanguinare, anche grazie a chi, dall’interno di essa, si è consegnato nelle nostre mani.

Dobbiamo arrivare ad occupare il trono del Vicario di Quello inchiodato alla croce. Con le buone o con le cattive. Costi quel che costi.

Stiamo lavorando a spopolare i seminari, a far chiudere i conventi, ma non riusciamo a far smettere quelle donne e quegli uomini, rinchiusi dietro una grata, di pregare. Ancora ci sono giovani che si dedicano alla preghiera nel silenzio di quei monasteri. Maledetti! quanto ci fanno male quelle vite donate all’Altissimo.

ESORCISTA: In nome di Dio Onnipotente, ti ordino di dirmi cosa stai cercando di fare e di organizzare?

LUCIFERO: Nooooooo! Non te lo dicooooooo!

ESORCISTA: Ti ordino per il Sangue Preziosissimo di Cristo, di dirmi quanto ti ho chiesto?

LUCIFERO: Quello lassù è stanco dei vostri peccati, è disgustato dell’azione degli uomini, è deluso dall’agire delle donne. Siete affogati nel peccato. La maggior parte dell’umanità è mia, morta spiritualmente e non riesce a risollevarsi.

Alcuni uomini di Chiesa sono in totale dissenso rispetto alla Tradizione della vostra Chiesa, sono in disaccordo sul conservatorismo papista.

E dietro il progressismo, dietro certe aperture post conciliari ci siamo noiiiiiiiii! Perchè vogliamo la confusione, la dissociazione, la divisione dentro e fuori la Sede petrina, come la chiamate voi.

Continuate pure a credere che tutto è una favola pietrina, cosi il numero di quelli che precipitano qui all’inferno aumenterà sempre più. Ormai non si contano più.

ESORCISTA: Nel nome dei Santi Martiri, di San Pio, di Santa Bernadette, di la verità sul futuro della Chiesa di Roma?

LUCIFERO: Non conosco il domani. Questo lo conosce solo Lui. Non so cosa accadrà tra un istante, perchè lo sa solo Lui. Non prevedo eventi, ma solo il presente.

Sono un perdente, uno che si è ribellato ed ha perso tutto. Ho perso il paradiso. Per sempre. Ma ho un obiettivo: trascinare quante più anime possibili nel mio regno di tormento. Voglio vendicarmi della mia cacciata dal paradiso, con lo strappargli anime. E’ questa la mia eterna vendetta.

Io non sono eterno, sono creatura proprio come voi, ma molto più forte di voi, molto più potente, più abile, più astuto. Sfrutto la mia astuzia per rovinarvi.

Posso dirti, brutto pretaccio, che provocheremo un attacco terribile contro la Chiesa romana, faremo tremare le sue mura, ma non scalfiremo la sua Stabilità.

Abbiamo fatto nascere la crisi economica per impoverire la popolazione mondiale, scoraggiare chi prega e infondere il veleno dell’allontanamento da Lui.

Non lasciamo nulla di intentato pur di separare la creatura dal Suo Creatore. Tutto ciò che può rovinarvi eternamente lo attuiamo.

Ma ora ci stiamo concentrando sulla Chiesa e sino a quando il nostro lavoro distruttore non sarà compiuto non le daremo pace.

Ho chiesto degli anni a Quello lassù. Ora è il nostro tempo, quindi siamo scatenati, ben sapendo che il periodo concesso sta per terminare.

Sento il tuono dell’Onnipotente che mi ricorda il mio nulla e l’obbedienza che, anche contro la mia volontà, gli devo.

Quel papa della “Rerum Novarum”, vide, mentre celebrava la Messa, i demoni fuoriuscire dalle viscere della terra e diffondersi dappertutto. Cosi scrisse quell’odiosa preghiera al Principe delle Milizie celesti, che noi, però, abbiamo fatto abolire al termine della celebrazione.

Oggi la terra è completamente invasa dai miei angeli decaduti, e se riusciste a vedere con gli occhi dello spirito, vi accorgereste che è tutto buio. Totalmente buio.

Se vedeste i mostri infernali agirarsi per il mondo morireste di paura per la forma orribile che hanno. Eppure non ci credete.

ESORCISTA: Nel nome della Santissima Trinità dimmi cosa hai in mente di fare contro l’umanità?

Lucifero: Distruggerla con tutte le mie forze. Ridurla in schiavitù. In una parola : Dannarla.
Devo provocare guerre, devastazioni, catastrofi, portandovi all’esasperazione e alla bestemmia.
La crisi devo aggravarla, ridurre in miseria sempre più persone, conducendole alla disperazione di non potersi liberare.

Poi devo trasformare radicalmente la vostra cosiddetta società civile in una grossa rolla per porci. Vi ci faccio sguazzare dentro, per poi perdervi all’inferno.

I miei servi sono già all’opera, molti devono fare il lavoro sporco che io ho comandato loro di fare, sino alla fine.

La terra deve essere un enorme cimitero, dove i pochi sopravvissuti saranno costretti ad adorarmi e servirmi come un dio. E’ questo il mio fine: essere dio al posto di Lui.

Molti mi celebrano il culto, altri mi invocano, altri ancora mi adorano. Ma non sanno che sono già dannati. Per una manciata di euro e qualche piacere si concedono a me, finendo per consegnarsi ai miei artigli.

Vedrete cosa farò alla vostra Chiesa, che scisma provocherò, peggiore di quelli passati. Vedremo quanti sono dalla Sua parte e quanti dalla mia.

Il tempo sta per finire ed Io sono tutto preso dall’aumentare il numero di coloro che passano dalla nostra parte. Tutti devono riconoscermi come unico signore, anche se sono un nulla.

ESORCISTA: Nel nome di Santa Gemma Galgani, di Santa Teresa di Gesù Bambino, di Santa Maria Goretti, cosa dobbiamo fare per vincerti e salvarci l’anima?

LUCIFERO: Noooooo! Non voglio parlareeeeeee!
Quello lassù mi costringe a risponderti.
La preghiera del Rosario, quella corona maledetta che tante anime ci strappa, è potentissima contro di noi, è un martello che ci schiaccia.

Ritornate in Chiesa, confessatevi settimanalmente e comunicatevi spesso. Controllatevi, sopportatevi reciprocamente i difetti. Amatevi e fate risplendere in voi la luce della Fede. La pace l’otterrete solo con la corona tra le mani, solo con la comunione sovente.

Andate a Messa, con devozione e rispetto, a costo di qualunque avversità. Essa e solo essa può salvarvi dalla dannazione eterna. E’ uno scudo potente contro l’inferno, contro le tentazioni, contro le seduzioni del Male.

Pregate per Papa Benedetto, ha sofferto molto per i peccati compiuti nella Chiesa, il peso degli stessi lo ha indebolito nel fisico e nell’anima, ma non l’ho vinto.

Pregate per i Cardinali,  pregate per i Vescovi, ormai alcuni vanno per conto loro.

Pregate per i sacerdoti hanno bisogno del sostegno delle vostre preghiere. Pregate per i nemici, gli amici, gli sconosciuti, i lontani, e Lui si ricorderà di voi.

Quella lassù è triste perchè vede ogni giorno molti suoi figli precipitare all’inferno, nonostante le sue continue apparizioni, a cui non crede quasi nessuno.

Le sue lacrime versate per lo stato pietoso in cui molte anime vivono, stanno per terminare e lasceranno spazio ai castighi del Cielo”.

FONTE: gloria.tv/media,

Esorcismo 11/02/2013

PREGHIERE DELLA SERA

Preghiere della sera

 

Prima di andare a dormire, arrivata la sera, dopo una giornata vissuta nel lavoro, nelle prove di questa vita, nell’amore fraterno e caritatevole verso il prossimo e provata dalle difficoltà di questo mondo, è di grande conforto, aiuto e pace, poter rivolgere il proprio pensiero al Padre nostro che ci ha amati da sempre e seguiti lungo tutto il nostro cammino sin da quando ci ha creati. Lodiamo Gesù, nostro Signore e Salvatore e la nostra Mamma Celeste Maria Santissima insieme al suo Castissimo Sposo, il Beato Giuseppe, a tutti i Santi e Beati, all’Angelo Custode, agli Arcangeli e Angeli del Paradiso tutti per il loro Amore verso noi, la nostra famiglia, tutti i nostri cari e l’umanità intera, chiedendo la loro Intercessione per la Salvezza della nostra anima e la protezione dai mali di questo mondo e da satana che tenta di allontanarci dalla nostra Eterna Felicità con l’inganno. Rivolgiamo il nostro pensiero alle anime di questo mondo che soffrono e alle anime del purgatorio che espiano i loro peccati, nell’attesa di essere liberati dalle loro colpe e ritornare nelle Braccia di nostro Signore.

TI ADORO

Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno.  Perdonami il male, oggi commesso e, se qualche bene compiuto, accettalo. Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen.

PADRE NOSTRO

Padre nostro, che sei nei cieli sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

AVE MARIA

Ave o Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu si benedetta fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen.

GLORIA

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, ora e sempre nei secoli, nei secoli. Amen.

ATTO DI DOLORE

Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo col tuo santo aiuto di non offenderti mai più e fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami.
Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia e colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre vergine Maria, gli Angeli, i Santi e voi, fratelli di  pregare per me il Signore Dio nostro.

O GESÙ, D’AMORE ACCESO

O Gesù, d’amore acceso non ti avessi mai offeso! O mio caro e buon Gesù, con la tua santa grazia non ti voglio offendere più, ne mai più disgustarti, perché ti amo sopra ogni cosa. Gesù mio, misericordia, perdonami!

GESÙ, GIUSEPPE E MARIA

Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l’anima mia. Gesù, Giuseppe e Maria, assistetemi nell’ultima mia agonia. Gesù, Giuseppe e Maria, spiri in pace con voi l’anima mia.

PREGHIERA RIPARATRICE

Una povera clarissa defunta apparve alla sua abadessa che pregava per lei e le disse: «Sono andata dritta al cielo perché avendo recitato ogni sera questa preghiera, ho pagato tutti i miei debiti e sono stata preservata dal Purgatorio».
Eterno padre, per le mani di Maria Addolorata, ti offro il Sacratissimo Cuore di Gesù con tutto il suo amore, con tutte le sue sofferenze, con tutti i suoi meriti:
per espiare tutti i peccati che ho commesso quest’oggi e durante tutta la mia vita passata.
Gloria al Padre
Eterno padre, per le mani di Maria Addolorata, ti offro il Sacratissimo Cuore di Gesù con tutto il suo amore, con tutte le sue sofferenze, con tutti i suoi meriti:
per purificare il bene che ho mal fatto quest’oggi e durante tutta la mia vita passata.
Gloria al Padre
Eterno padre, per le mani di Maria Addolorata, ti offro il Sacratissimo Cuore di Gesù con tutto il suo amore, con tutte le sue sofferenze, con tutti i suoi meriti:
per supplire al bene che ho trascurato di fare quest’oggi e durante tutta la mia vita passata.
Gloria al Padre

L’ETERNO RIPOSO

L’eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

AL TERMINE DEL GIORNO

Al termine del giorno, o sommo Creatore, vegliaci nel riposo con amore di Padre. Dona salute al corpo e fervore allo spirito, la tua luce rischiari le ombre della notte. Nel sonno delle membra resti fedele il cuore, e al ritorno dell’alba intoni la tua lode.

AL CUORE DI GESÙ

O Cuore di Gesù, a te raccomando in questa notte l’anima e il corpo, affinché dolcemente in te riposino. E poiché durante il sonno non potrò lodare il mio Dio, tu degnati di farlo per me, in modo che quanti saranno i battiti del mio cuore in questa notte, tante siano le lodi che tu darai alla Santissima Trinità. Amen.

VISITA, 0 PADRE

Visita, o Padre, la nostra casa e tieni lontano le insidie del nemico; vengano i santi angeli a custodirci nella pace, e la tua benedizione rimanga sempre con noi. Amen.

ALL’ANGELO CUSTODE

O Angelo Santo, che per infinita bontà di Dio sei chiamato a custodirmi, assistimi nei bisogni, consolami nelle mie afflizioni, difendimi dai nemici, allontanami dalle occasioni di peccato, fa’ che io sia docile obbediente alle tue ispirazioni, proteggimi particolarmente nell’ora della mia morte, e non mi abbandonare fino a che non mi avrai guidato al mio celeste soggiorno in Paradiso. Amen.

ANGELO DI DIO

Angelo di Dio, che sei il mio custode, illuminami, custodiscimi, reggi e governa me che ti fui affidato dalla pietà celeste. Amen.

Preghiere durante il giorno

Preghiere durante il giorno

La Preghiera è Dialogo interiore con nostro Signore, attraverso invocazioni, suppliche, intenzioni… Ogni momento della giornata è buono per poter accrescere il rapporto di comunione con Dio, ogni istante è ideale per estraniarsi dal mondo frenetico che ci circonda ed essere cullati nelle Braccia Premurose, Amorevoli e Riparatrici di Gesù e di Maria Santissima.

 

Segno della Croce – Preghiera al Sacro Cuore di Gesù – O Cuore Immacolato di Maria – Consacrazione al Cuore Castissimo di San Giuseppe – Prima di qualsiasi attività – Custodiscimi, Signore – Per il dono della serenità – Accetta tutto me stesso – Per il dono dell’equilibrio – Per implorare la grazia di custodire la castità – Maria, Madre della speranza – Per la benedizione della mensa – Preghiera nel giorno del digiuno

Segno della Croce

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Preghiera al Sacro Cuore di Gesù

Gesù, sappiamo che tu sei misericordioso e che hai offerto il tuo Cuore per noi. Esso è incoronato dalle spine e dai nostri peccati. Sappiamo che tu ci supplichi costantemente affinché non ci perdiamo. Gesù, ricordati di noi quando siamo nel peccato. Per mezzo del tuo Cuore fa’ che tutti gli uomini si amino. Sparisca l’odio tra gli uomini. Mostraci il tuo amore. Noi tutti ti amiamo Noi tutti ti amiamo e desideriamo che tu ci protegga col tuo Cuore di pastore e ci liberi da ogni peccato. Gesù, entra in ogni cuore! Bussa, bussa alla porta del nostro cuore. Sii paziente e non desistere mai. Noi siamo ancora chiusi perchè non abbiamo capito il tuo amore. Bussa continuamente. Fa’, o buon Gesù, che ti apriamo i nostri cuori almeno al momento in cui ci ricordiamo della tua passione sofferta per noi.Amen.

O Cuore Immacolato di Maria

O Cuore Immacolato di Maria, ardente di bontà, mostra il tuo amore verso di noi. La fiamma del tuo Cuore, o Maria, scenda su tutti gli uomini. Noi ti amiamo immensamente. Imprimi nei nostri cuori il vero amore così da avere un continuo desiderio di te. O Maria, umile e mite di Cuore, ricordati di noi quando siamo nel peccato. Tu sai che tutti gli uomini peccano. Donaci, per mezzo del tuo Cuore Immacolato, la salute spirituale. Fa’ che sempre possiamo guardare con bontà del tuo Cuore materno e che ci convertiamo per mezzo della fiamma del tuo Cuore. Amen.

Consacrazione al Cuore Castissimo di San Giuseppe

Cuore Castissimo di san Giuseppe, proteggi e difendi la mia famiglia contro ogni male e pericolo. Cuore Castissimo di san Giuseppe, spargi sull’umanità intera le tue grazie e le tue virtù. San Giuseppe, io mi consegno realmente a te. Ti consacro la mia anima e il mio corpo, il mio cuore e tutta la mia vita. San Giuseppe, difendi la devozione al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria. Con le grazie del tuo Cuore Castissimo, distruggi i piani di Santa. Benedici tutta la santa Chiesa, il Papa, i vescovi e i sacerdoti di tutto il mondo. Noi ci consegnamo a te con amore e fiducia. Adesso e per sempre. Sposa amorosissima di san Giuseppe, tu hai sempre venereato in lui lo sposo immacolato e verginale, vicario illibato dell’amore divino. Donaci, o Madre amorosissima, l’amore più ardente del tuo Cuore Immacolato a lui, per onorarlo e amarlo, degnamente, nella santa Chiesa, quale dolcissimo vicario della divina carità. Sposa Immacolata di Giuseppe, al suo Cuore purissimo tu hai affidato, per volontà del divin Padre, il tuo amore verginale. Affida ora al suo Cuore amatissimo l’amore di ogni anima, di ogni famiglia e di tutt la Chiesa, perché ne sia maestro, custode e padre a nome e gloria dell’amore infinito.Amen.

Prima di qualsiasi attività

Ti chiedo, Signore, di benedire questo lavoro e ogni mia attività. Ispira le mie azioni e accompagnale con il tuo aiuto, perché ogni mia attività abbia sempre da te il suo inizio e in te il suo compimento. Con gioia ti offro, Signore, ogni mia fatica e stanchezza, perché tutto sia a tua gloria e utile alla mia salvezza e alla salvezza dei miei cari. Amen.

Custodiscimi, Signore

Signore, resta con me in questo giorno e anima le mie azioni, le mie parole e i miei pensieri. Custodisci i miei piedi perché non passeggino oziosi, ma vadano incontro alle necessità degli altri. Custodisci le mie mani perché non si allunghino per fare il male, ma sempre per abbracciare e aiutare. Custodisci la mia bocca perché non dica cose false o vane e non parli male del prossimo, ma sempre sia pronta a incoraggiare tutti e benedire te, Signore della vita. Custodisci il mio udito perché non perda tempo ad ascoltare parole vuote e falsità ma sia sempre pronto ad accogliere il tuo misterioso messaggio per compiere anche oggi, la tua volontà. Amen.

Per il dono della serenità

Signore, concedimi la serenità per accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio per cambiare le cose che posso, e la sapienza per comprendere la preziosità della vita condotta ogni giorno con serenità, gustando ogni momento quietamente, accettando la contrarietà come il sentiero che conduce alla pace, accogliendo, come hai fatto tu, questo mondo peccatore così qual’è, non come mi piacerebbe che fosse. Confido che tu, Signore, ordinerai le cose nella misura in cui io mi sottometterò alla tua volontà, perché possa vivere sereno in questa vita e pienamente gioioso con te, per sempre, nell’altra. Amen.

Accetta tutto me stesso

Signore Gesù Cristo, accetta tutto me stesso per il tempo che mi resta: il mio lavoro, la mia parte di gioia, le mie ansie, la mia stanchezza, l’ingratitudine, che può venirmi dagli altri, il tedio, la solitudine che mi attanaglia durante il giorno, i successi, gli insuccessi, tutto ciò che mi costa, le mie miserie. Di tutta la giornata voglio fare un fascio di fiorni, deporli nelle mani della vergine santa; ella stessa penserà ad offrirteli. Fa’ che possano diventare frutto di misericordia per tutte le anime e di meriti per me lassù nel cielo. Amen.

Per il dono dell’equilibrio

Vergine, Madre di Dio e degli uomini, Maria, noi ti chiediamo il dono dell’equilibrio cristiano, tanto necessario alla Chiesa e al mondo d’oggi. Liberaci dal male e dalle nostre meschinità, salvaci dai compromessi e dai conformismi, tienici lontani dai miti e dalle illusioni, dallo scoraggiamento e dall’orgoglio, dalla timidezza e dalla sufficienza, dalla presunzione e dall’ignoranza, dall’errore, dalla durezza del cuore. Donaci la tenacia nello sforzo, la calma nella sconfitta, il coraggio per ricominciare, l’umiltà nel successo. Apri i nostri cuori alla santità  donaci una perfetta semplicità, un cuore puro, l’amore alla verità e all’essenziale, la forza di impegnarci senza calcolo alcuno, la lealtà di conoscere i nostri limiti e di rispettarli. Accordaci di saper accogliere e vivere la Parola di Dio,accordaci il dono della preghiera. Apri i nostri cuori a Dio: noi ti chiediamo l’amore alla Chiesa, così come tuo Figlio l’ha voluta, per partecipare in essa e con essa, in fraterna comunione con tutti i membri del popolo di Dio, gerarchia e fedeli, alla salvezza degli uomini nostri fratelli. Infondici per gli uomini comprensione e rispetto, misericordia e amore. Apri i nostri cuori agli altri: mantienici nell’impegno di vivere e di accrescere questo equilibrio, che è fede e speranza,sapienza e rettitudine,spirito di iniziativa e prudenza, apertura e interiorità, dono totale, amore. Santa Maria, noi ci affidiamo alla tua tenerezza. Amen.

Per implorare la grazia di custodire la castità

Signore Gesù Cristo, sposo della mia anima, delizia del mio cuore, anzi cuore mio e anima mia, di fronte a te mi prostro in ginocchio, pregandoti e supplicandoti con tutto il fervore di concedermi di perseverare e crescere ogni giorno nella vera fede. Per questo, Gesù dolcissimo, che io respinga ogni empietà, sia sempre estraneo ai desideri carnali e alle concupiscenze terrene, che combattono contro l’anima e che, con il tuo aiuto, conservi intemerata la castità.O santissima e immacolata Vergine Maria, Vergine delle vergini e Madre nostra amantissima, purifica ogni giorno il mio cuore e la mia anima, chiedi per me il santo timore del Signore e una particolare sfiducia nelle mie proprie forze. San Giuseppe, custode della verginità di Maria, custodisci l’anima mia da ogni peccato. Voi tutte Vergini sante, che seguite ovunque l’Agnello divino, siate sempre sollecite nei confronti di me peccatore affinché non pecchi in pensieri, parole, opere ed omissioni e mai mi allontani dal castissimo cuore di Gesù. Amen.

Maria, Madre della speranza

Maria, Madre della speranza, cammina con noi! Insegnaci a proclamare il Dio vivente; aiutaci a testimoniare Gesù, l’unico Salvatore; rendici servizievoli verso il prossimo, accoglienti verso i bisognosi, operatori di giustizia, costruttori appassionati di un mondo più giusto;intercedi per noi che operiamo nella storia certi che il disegno del Padre si compirà. Aurora di un mondo nuovo, mostrati Madre della speranza e veglia su di noi! Veglia sulla Chiesa in Europa: sia essa trasparente al Vangelo; sia autentico luogo di comunione; viva la sua missione di annunciare, celebrare e servire il Vangelo della speranza per la pace e la gioia di tutti. Regina della pace. Proteggi l’umanità del terzo millennio! Veglia su tutti i cristiani: proseguano fiduciosi sulla via dell’unità, quale fermento per la concordia del Continente. Veglia sui giovani, speranza del futuro, rispondano generosamente alla chiamata di Gesù. Veglia sui responsabili delle nazioni: si impegnino a costruire una casa comune, nella quale siano rispettati la dignità e i diritti di ciascuno. Maria, donaci Gesù! Fa’ che lo seguiamo e lo amiamo! Lui è la speranza della Chiesa, dell’Europa e dell’umanità. Lui vive con noi, in mezzo a noi, nella sua Chiesa. Con Te diciamo « Vieni, Signore Gesù » (Ap 22, 20): Che la speranza della gloria infusa da Lui nei nostri cuori porti frutti di giustizia e di pace! Amen.

Per la benedizione della mensa

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. | Padre Nostro  Ave Maria ||| PRIMA DEL PASTO: Benedici, Signore, questo cibo, che per la tua bontà stiamo per prendere. Aiutaci a darne anche a coloro che non ne hanno e rendici partecipi della tua benedizione. Per Cristo nostro Signore.  Amen. oppure: Dio, amante della vita, che nutri gli uccelli del cielo e vesti i gigli del campo, ti benediciamo per tutte le creature e e per il cibo che stiamo per prendere; e ti preghiamo di non permettere che ad alcuno manchi il necessario alimento. Per Cristo nostro Signore. Amen. ||| DOPO IL PASTO: Ti ringraziamo, Dio nostro, per il nutrimento che ci hai elargito: mediante questo pane, che insieme abbiamo diviso, si ravvivi in noi la comunione con te, con i fratelli e con tutte le creature. Amen. oppure Ti rendiamo grazie, o Signore Dio Onnipotente, per tutti i tuoi benefici, in particolare per il cibo che ci hai dato, fa’ che ce serviamo sempre per la tua maggior gloria. Amen. | Magnificat

Preghiera nel giorno del digiuno

Invito della Madonna:
“Vorrei che la gente in questi giorni pregasse con me. E che preghi il più possibile! Che inoltre digiuni il mercoledì ed il venerdì; che ogni giorno reciti almeno il Rosario: i misteri gaudiosi, dolorosi, gloriosi…” (14.8.84)

Signore Dio, creatore dell’universo e mio creatore!
Oggi ti voglio ringraziare perché hai dato al mondo un ordine così meraviglioso. Grazie per aver dato fertilità alla madre terra che produce per noi ogni tipo di frutti. Grazie per il cibo che viene preparato con i frutti della terra! Padre sono pieno di gioia per tutte le tue creature, per i frutti e ti rendo grazie! Grazie perché ogni giorno abbiamo bisogno di pane e perché ogni giorno abbiamo bisogno di dissetarci.

Padre grazie perché mi hai creato per nutrirmi ogni giorno dei frutti della terra, per crescere e servirti. Ti rendo grazie, Padre per coloro che con la loro intelligenza e le loro fatiche scoprono nuove possibilità di vita sulla terra. Grazie per coloro che posseggono tanti beni e ne danno agli altri. Grazie per coloro che al momento stesso di mangiare questo pane terreno sentono anche la fame del Pane celeste. Padre grazie anche per quelli che oggi non hanno di che nutrirsi, perché sono convinto che manderai il tuo aiuto tramite persone piene di bontà!

Padre oggi ho deciso di fare il digiuno. Con ciò non intendo disprezzare le cose che tu hai creato, non intendo rinunciarvi, ma desidero scoprirle nuovamente. Mi sono deciso per il digiuno perché hanno digiunato anche i tuoi profeti, perché ha digiunato anche tuo figlio Gesù Cristo, i suoi apostoli ed i suoi discepoli. Mi sono deciso per il digiuno perché ha digiunato anche la tua serva, la beata vergine Maria . Lei stessa mi ha invitato al digiuno:
“Cari figli! Oggi vi invito a digiunare col cuore. Vi sono molte persone che digiunano, ma fanno questo perché lo fanno gli altri. E’ diventata un’abitudine che nessuno vorrebbe interrompere. Chiedo alla Parrocchia di digiunare in segno di ringraziamento, perché Dio mi ha permesso di rimanere così a lungo in questa parrocchia. Cari figli! Digiunate e pregate col cuore! Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”

Oggi voglio imparare a rivolgermi di più verso di Te nonostante le cose che mi circondano. Col digiuno che liberamente ho scelto di fare oggi voglio pregarti per tutti coloro che soffrono la fame e per questo creano agitazioni nel mondo, ti offro il mio digiuno anche per la pace nel mondo. Arrivano le guerre perché siamo attaccati ai beni materiali e vogliamo difenderli, procurarceli e per questo arriviamo ad uccidere. Padre ti offro il mio digiuno per tutti coloro che sono schiavi del loro attaccamento ai beni materiali e non vedono alcun valore.
Ti prego per coloro che vivono in contrasto con gli altri perché accecati dalle loro ricchezze. Padre, con questo digiuno aprimi gli occhi per vedere tutte le cose che ho come tuo dono, poterti ringraziare e dare il giusto valore ad ogni cosa.

Padre, oggi ho deciso di nutrirmi di solo pane per comprendere meglio il valore del Pane celeste: la presenza di tuo Figlio nell’Eucarestia. Fa che attraverso il digiuno crescano in me fede e fiducia!

Padre mi sono deciso per il digiuno perché so che fa crescere in me il desiderio di Te. Attraverso il digiuno desidero ascoltare e vivere con più impegno la tua Paola. Con gioia e gratitudine ripenso alle parole di tuo Figlio: “Beati i poveri in spirito perché di essi è il regno dei cieli.” Padre rendimi povero davanti a Te. Dammi la grazia di capire per mezzo del digiuno, come Tu mi sei necessario! Fa che mediante il digiuno cresca il mio desiderio per Te, che il mio cuore aneli verso di Te come la cerva anela alle sorgenti d’acqua e il deserto sospira le nuvole cariche di pioggia!

Padre fa che mediante questo digiuno cresca in me la comprensione e la solidarietà verso chi ha fame e sete, verso coloro non hanno beni materiali. Aiutami a capire cosa non mi serve delle cose che possiedo per darle a chi è nel bisogno.
Padre, donami la grazia di comprendere che sono pellegrino su questa terra e che quando passerò all’altro mondo non potrò portare nulla con me se non l’amore e le buone opere! Fa’ che pur avendo dei beni io sia consapevole di non avere nulla di mio, ma che tutto ho ricevuto come per esserne un amministratore fedele.

Padre dammi la grazia attraverso questo mio digiuno di diventare più umile e pronto a compiere la tua volontà. Perciò purificami dall’egoismo e dalla superbia, liberami da ogni cattiva abitudine, placa le mie passioni, accresci in me le virtù.
Padre fa’ che questo mio digiuno apra la mia anima alla Tua grazia che mi purifica e mi riempie.
Aiutami ad essere simile al Tuo Figlio in ogni tentazione ed in ogni prova, a respingere ogni seduzione del male accogliendo la Tua Parola.

Oh Maria, tu eri completamente libera nel tuo cuore, non eri legata ad alcuna cosa se non alla volontà del Padre: chiedi per me la grazia di fare un digiuno gioioso per cantare con te il cantico della riconoscenza! Fa’ che nella mia decisione di digiunare io sia forte e perseverante. La difficoltà e la fame che sentirò oggi le voglio offrire per tutti gli uomini. Maria, prega per me! Per tua intercessione e per la forza della tua protezione si allontanino da me ogni male ed ogni tentazione diabolica. Insegnami, o Maria, a digiunare ed a pregare perché di giorno in giorno divenga sempre più simile a te ed a tuo Figlio Gesù Cristo nello Spirito santo. Amen.

“Le teorie evoluzionistiche sono false”. Gesù spiega l’enigma dell’uomo-scimmia

Gesù rivela a Maria Valtorta che le teorie evoluzionistiche sono false

Tratto dai “Quaderni” della mistica italiana Maria Valtorta, Dicembre 1945.

Gesù mi parla e dice: “Cerca la chiave nel capo 6° della Genesi. Leggilo”. Lo leggo.
Gesù mi chiede: “Capisci?”.
No, Signore. Capisco che gli uomini divennero subito corrotti e nulla più. Non so che attinenza abbia il capitolo con l’uomo-scimmia”.
Gesù sorride e risponde: “Non sei sola a non capire. Non capiscono i sapienti e non gli scienziati, non i credenti e non gli atei. Stammi attenta.” E comincia a recitare il capitolo : “E avendo cominciato gli uomini a moltiplicarsi sulla terra e avendo avuto delle figliole i figli di Dio, o figli di Set, videro che le figliole degli uomini (figlie di Caino) erano belle e sposarono quelle che fra tutte a loro piacquero… Ora dunque, dopo che i figli di Dio si congiunsero colle figlie degli uomini e queste partorirono, ne vennero fuori quegli uomini potenti, famosi nei secoli”.
Gli uomini che per potenza del loro scheletro colpiscono i vostri scienziati, che ne deducono che al principio dei tempi l’uomo era molto più alto e forte di quanto è attualmente, e dalla struttura del loro cranio deducono che l’uomo derivi dalla scimmia. I soliti errori degli uomini davanti ai misteri del creato. Non hai ancora capito? Ti spiego meglio.
Se la disubbidienza all’ordine di Dio e le conseguenze della stessa avevano potuto inoculare negli innocenti il Male con tutte le sue diverse manifestazioni di lussuria, gola, ira, invidia, superbia e avarizia, e presto l’inoculazione fiori in fratricidio provocato da superbia, ira, invidia e avarizia, quale più profonda decadenza e quale più profondo dominio di Satana avrà provocato questo peccato secondo?
Adamo ed Eva avevano mancato al primo dei comandi di Dio all’uomo. Comando sottinteso nell’altro di ubbidienza dato ai due: “Mangiate di tutto ma non di quest’albero.
L’ubbidienza è amore. Se essi avessero ubbidito senza cedere a nessuna pressione del Male fatta al loro spirito, al loro intelletto, al loro cuore, alla loro carne, essi avrebbero amato Dio “con tutto il loro cuore, con tutta la loro anima, con tutte le loro forze” come molto tempo dopo fu esplicitamente ordinato dal Signore.
Non lo fecero e furono puniti. Ma non peccarono nell’altro ramo dell’amore: quello verso il proprio prossimo. Non maledissero neppure Caino, ma piansero sul morto nella carne e sul morto nello spirito in uguale misura, riconoscendo che giusto era il dolore da Dio permesso, perché essi avevano creato il Dolore col loro peccato e per primi dovevano sperimentarlo in tutti i suoi rami.
Rimasero perciò figli di Dio e con loro i discendenti venuti dopo questo dolore.
Caino peccò contro l’amore di Dio e contro l’amore di prossimo. Infranse l’amore totalmente, e Dio lo maledisse, e Caino non si penti. Perciò egli e i propri figli non furono che figli dell’animale detto uomo.
Se il primo peccato di Adamo ha fatto di tanto decadere l’uomo, che avrà prodotto di decadenza il secondo al quale si univa la maledizione di Dio? Quali fomiti di peccato nel cuore dell’uomo-animale perché privo di Dio, e a quale potenza saranno giunti, dopo che Caino ebbe non soltanto ascoltato il consiglio del Maledetto, ma lo ebbe abbracciato come suo padrone diletto, uccidendo per ordine suo? La discesa di un ramo, di quello avvelenato dal possesso di Satana, non ebbe sosta ed ebbe mille volti.
Quando Satana prende, corrompe in tutti i rami. Quando Satana è re, il suddito diviene un satana.
Un satana con tutte le sfrenatezze di Satana. Un satana che va contro la legge divina e umana. Un satana che viola anche le più elementari e istintive norme di vivere da uomini dotati di anima, e si abbrutisce nei più laidi peccati dell’uomo bruto.
Dove non è Dio è Satana. Dove l’uomo non ha più anima viva è l’uomo-bruto.
Il bruto ama i bruti. La lussuria carnale, più che carnale perché afferrata ed esasperata da Satana, lo fa avido di tutti i connubi. Bello e seducente gli pare ciò che è orrido e sconvolgente come un incubo. Il lecito non lo appaga. È troppo poco e troppo onesto.
E pazzo di libidine cerca l’illecito, il degradante, il bestiale.
Quelli che non erano più figli di Dio, perché col padre e come il padre avevano fuggito Dio per accogliere Satana, si spinsero a questo illecito, degradante, bestiale. Ed ebbero mostri per figli e figlie. Quei mostri che ora colpiscono i vostri scienziati e li traggono in errore.
Quei mostri che, per la potenza delle forme e per una selvaggia bellezza e un’ardenza belluina, frutti del connubio fra Caino e i bruti, fra i brutissimi figli di Caino e le fiere, sedussero i figli di Dio, ossia i discendenti di Set per Enos, Cainan, Malaleel, Jared, Enoc di Jared – da non confondersi coll’Enoc di Caino – Matusala, Lamec e Noè padre di Sem, Cam e Jafet. Fu allora che Dio, ad impedire che il ramo dei figli di Dio si corrompesse tutto con il ramo dei figli degli uomini, mandò il generale diluvio a spegnere sotto il peso delle acque la libidine degli uomini e a distruggere i mostri generati dalla libidine dei senza Dio, insaziabili nel senso perché arsi dai fuochi di Satana.
E l’uomo, l’uomo attuale, farnetica sulle linee somatiche e sugli angoli zigomatici, e non volendo ammettere un Creatore, perché troppo superbo per poter riconoscere di essere stato fatto, ammette la discendenza dai bruti!
Per potersi dire: “Noi, da soli, ci siamo evoluti da animali a uomini”. Si degrada, si autodegrada, per non volersi umiliare davanti a Dio.

Ai tempi della prima corruzione ebbe di animale l’aspetto. Ora ne ha il pensiero ed il cuore, e la sua anima, per sempre più profondo connubio col male, ha preso il volto di Satana in troppi.

 

fonte: Veniteadme.org

Preghiere del mattino

Preghiere del mattino

Lodiamo il Signore per averci donato un giorno nuovo, un nuovo inizio nel cammino della propria esistenza, e chiediamoGli l’aiuto necessario per compiere nel migliore dei modi ogni minima azione nella Sua Volontà, in Grazia di Dio. Nelle mani Santissime di Maria Madre Celeste riponiamo ogni nostra speranza, fiducia e tutto il nostro amore, affinché Lei sia la nostra Guida attraverso le difficoltà di questa vita terrena e ci possa allontanare dai pericoli e dalle insidie di questo mondo, proteggendoci sotto il suo Manto Verginale e Immacolato.

 

Segno della Croce – Ti Adoro – Ti benedico, o Padre – Ti offro tutte le azioni – Per vivere bene la giornata – O Dio, nostro Padre – Gesù, effondi le tue benedizioni – Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù – Offerte della giornata a Maria Santissima – Atto di Offerta – Aiutami, Signore, nelle scelte di oggi – All’inizio di questo giorno – Per il dono di un nuovo giorno – Anche oggi… – Signore, dona pace al mio cuore – Atto di speciale Affidamento a Maria – Angelo di Dio​ – Preghiera a San Michele Arcangelo

Segno della Croce 

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Ti Adoro

Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte. Ti offro le azioni della giornata: fà che siano tutte secondo la tua santa volontà per la maggior tua gloria. Preservami da ogni male. La tua grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari.Amen.

Ti benedico, o Padre

Ti benedico, o Padre, all’inizio di questo nuovo giorno. Accogli la mia lode e il mio grazie per il dono della vita e della fede. Con la forza del tuo Spirito guida i miei progetti e le mie azioni: fà che siano secondo la tua volontà. Liberami da ogni male e dallo scoraggiamento davanti alle difficoltà. Rendimi attento alle esigenze degli altri. Proteggi con il tuo amore la mia famiglia. Amen.

 

Ti offro tutte le azioni

Mio Dio, ti offro tutte le azioni che sto per compiere in questo giorno secondo le tue intenzioni e per la gloria del Sacro Cuore di Gesù. Voglio santificare i battiti del mio cuore, i pensieri e le opere più semplici, unendoli ai suoi meriti infiniti, per ripare le mie colpe gettandole nella fornace del suo amore misericordioso. O Signore, ti domando per me e per coloro che mi sono cari la grazia di compiere perfettamente la tua santa volontà, di accettare per amore tuo le gioie e le pene di questa vita passeggera , così da essere un giorno riuniti in cielo per tutta l’eternità. Amen.

 

Per vivere bene la giornata

Signore, nel silenzio di questo giono che nasce, vengo a chiederti pace, sapienza e forza. Oggi voglio guardare il mondo con occhi pieni d’amore; essere paziente, comprensivo, umile, dolce e buono. Vedere, dietro le apparenza, i tuoi figli, come tu stesso li vedi, per poter così apprezzare la bontà di ognuno. Chiudi le mie orecchie alla mormorazione, cusstodisci la mia lingua da ogni maldicenza; che in me ci siano solo pensieri che dicano bene. Voglio essere tanto buono e giusto da far sentire la tua presenza a tutti i fratelli che incontrerò. Rivestimi della tua bontà, Signore, fà che durante questo giorno io rifletta te. Amen.

 

O Dio, nostro Padre

Dio, nostro Padre, dal quale proviene ogni bene, noi ti ringraziamo per l’aiuto che ci dai nel compimento del nostro lavoro. Ti preghiamo per tutti coloro che lavorano nelle fabbriche, nelle miniere, nei campi, negli uffici, nelle scuole, negli ospedali, sulle strade, sul mare, nei cieli, nelle case. Guida i giovani nella scelta della loro vocazione e professione. Fà che nessuno rimanga privo di lavoro. Dona a ciascuno di noi di compiere la tua volontà, lavorando con coraggio e coscienza, nella gioia e nell’amore fraterno. Amen.

 

Gesù, effondi le tue benedizioni

Gesù, effondi le tue benedizioni sulla santa Chiesa nostra madre, sul nostro Santo Padre, il Papa, e sui vescovi, i governanti, la patria e tutti i suoi figli. Santifica i sacerdoti, conforta i missionari, infervora gli ordini religiosi, fortifica i giusti, converti i peccatori, illumina gli infedeli e gli eretici, consola gli afflitti, dona lavoro e pane ai poveri, proteggi i bimbi, allieta i vecchi, difendi le vedove e gli orfani, dona pace e prosperità alle famiglie, solleva gli infermi, assisti i moribondi, libera le anime del Purgatorio e stendi su tutti i cuori il dolce impero del tuo amore! Amen.

 

Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù

Cuore Divino di Gesù, io ti offro, per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, Madre della Chiesa, in unione al sacrificio eucaristico, le preghiere e le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno, in riparazione dei peccati, e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen.

 

Offerte della giornata a Maria Santissima

Maria, Madre del Verbo Incarnato e Madre nostra dolcissima, siamo qui ai tuoi piedi mentre sorge un nuovo giorno, un altro grande dono del Signore. Deponiamo nelle tue mani e nel tuo cuore tutto il nostro essere. Noi saremo tuoi nella volontà, nel pensiero, nel cuore e nel corpo. Tu forma in noi con materna bontà in questo giorno una vita nuova, la vita del tuo Gesù. Previeni e accompagna, o Regina del cielo, anche le nostre più piccole azioni con la tua ispirazione materna affinché ogni cosa sia pura e accetta al momento del sacrificio santo e immacolato. Rendici santi, o Madre buona; santi come Gesù ci ha comandato, come il tuo cuore ci chiede e ardentemente desidera. Amen.

 

Atto di Offerta

O Maria, Madre mia amabilissima, io figlio tuo mi offro oggi a te, ti dono la mia vita, il mio corpo, la mia anima, il mio cuore; purifica questa offerta nel tuo Immacolarto e materno Cuore, rendila gradita al Signoredeponila sull’altare del sacrificio e uniscila al tuo sacrificio sotto la croce, al sacrificio di Gesù e della Chiesa. Tutto questo umilmente ti dono per la redenzione dell’umanità, per la conversione dei peccatori, per la liberazione delle anime del Purgatorio, per la pace del mondo, per tutte le persone che ho nel cuore e per quelli che si raccomandano nelle mie preghiere. Benedici questa offerta wìe accompagnami con i tuoi santi angeli alla croce di Gesù. Amen.

 

Aiutami, Signore, nelle scelte di oggi

Penso, Signore, a quello che oggi, come ogni giorno, dovrò fare. Azioni, scelte, decisioni: tra queste c’è proprio quella che mi costa fatica e che non comprendo. Mi affido a te, Signore: sia chiara per me la tua volontà. Donami, Signore, la capacità di guardare ai fatti di oggi con gli occhi tuoi, per discernere ciò che è giusto e ciò che giusto non è. Perdonami, e donami di saper perdonare, come hai fatto tu. E dammi sempre la forza di prendere posizione in quelle situazioni in cui è calpestata la dignità umana. Amen.

 

All’inizio di questo giorno

Signore, all’inizio di questo giorno sono qui, di fronte a te. Tu sei la luce del mondo: illumina il mio cammino! Chi ti segue non cammina nelle tenebre. Liberami, Signore, dalle tenebre della mia vita. Dall’orgoglio che mi fa puntare solo sulle mie forza. Dall’egoismo che mi fa guardare solo a me stesso. Dalla paura di essere solo, incompreso, escluso. Intravedo la tua luce, che segna la strada da percorrere. Eccomi Signore! Essere “nel mondo”, ma non “del mondo” è difficile! Gli ostacoliesterni e le difficoltà interne mi scoraggiano. Vieni Signore! Il tuo esempio e le tue parole mi convertano, così come molti,  alle tue parole, hanno creduto in te! Tu sei il Signore. Il Signore della mia vita: accompagna il cammino di questo giorno, perchè le mie azioni dicano che al primo posto ci sei tu! Aiutami a testimoniare la tua presenza, senza giudicare, a credere al di là dei miei dubbi e delle mie paure. Vieni, Signore! Amen.

 

Per il dono di un nuovo giorno

Oggi inizia un nuovo giorno ed è un’opportunità unica per scrivere altre pagine nel libro della mia vita. Ti ringrazio, Signore, per le occasioni di scoprirti nel quotidiano. Concedimi entusiasmo per il domani, ma proteggimi da un eccessivo attivismo, che sacrifica l’autenticità interiore. Agisci sul mio cuore perché sprigioni l’amore, sulla mia intelligenza perché attivi la fantasia, sul mio spirito perchè maturi la saggezza. Ti offro le opere di questo giorno che inizio nel tuo nome, con gioia e fiducia, sorretto dalla speranza che tu sempre sei con me. Voglio ascoltare la tua parola che mi insegna ad amarti di più nei fratelli che oggi incontrerò, negli impegni al quale sono chiamato. Rendimi, Signore, protagonista e non spettatore del mondo che cambia e guidami a relativizzare e a non drammatizzare i problemi. Amen.

 

Anche oggi…

Signore, anche oggi sarò sommerso dalle parole. La televisione, i giornali, internet… Mi riempiranno la testa della loro “verità”, mi vorranno loro figlio fedele. Aiutami a fare silenzio attorno  e dentro di me, a dare spazio alla tua Parola, a conoscere la verità che rende liberi. Amen

 

Signore, dona pace al mio cuore

Signore, liberami dall’invidia, dall’ambizione, dal rancore, dalla vendetta. Sii tu la luce del mio cammino. Solo nella tua luce potrò costruire armoniosamente la mia vita. Dona pace al mio cuore. Fà di esso la tua dimora. Amen.

 

Atto di speciale Affidamento a Maria

Maria, Madre di Dio e Madre mia. Io, piccolo figlio tuo, mi consacro totalmente a te, per vivere una vita santa, per essere tuo piccolo servo perché tu, dolce Madre, possa contare sempre su di me, e io possa aiutarti a portare a compimento il disegno d’amore che il Padre ha su ognuno di noi. Donami, o Madre di Gesù e Madre mia, la grazia di essere sempre fedele alla Chiesa e al Santo Padre, e unito a te, amare e adorare il Signore Gesù. Amen

 

Angelo di Dio​

L’Angelo di Dio, che sei il mio Custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla Pietà Celeste. Amen.

 

Preghiera a San Michele Arcangelo

 San Michele Arcangelo,difendici nella lotta: sii tu il nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del demonio. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui! Te ne preghiamo supplichevoli! E tu, o Principe della Milizia Celeste, con la potenza divina, ricaccia nell’inferno satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo per perdere le anime. Amen

Preghiere comuni da recitare in ogni occasione

 

Preghiere Comuni da Recitare in ogni occasione
Le preghiere più recitate di sempre, quelle utilizzate singolarmente o in unione con Suppliche, Rosari, Coroncine e Preghiere Particolari.

 

Segno della Croce – Gloria – Padre Nostro – Ave Maria – Salve Regina – Preghiera di Fatima – Credo Apostolico – L’Angelo di Dio – Eterno Riposo – Atto di Fede – Atto di Speranza – Atto di Carità – Atto di Dolore – Angelus – Rinnovazione degli Impegni Battesimali -Benedizione al termine della preghiera – A te, o Beato Giuseppe

 

Segno della Croce

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Gloria

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

Padre nostro

Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre intentazioni, ma liberaci dal male. Amen.

Ave Maria

Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te. Tu sei la Benedetta tra le donne e Benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte.Amen.

Salve Regina

Salve Regina, Madre di Misericordia. Vita, dolcezza nostra, salve. A te ricorriamo, esuli figli di Eva. A te sospiriamo, gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù Avvocata nostra, rivolgi a noi gli occhi tuoi misericoriosi e mostraci dopo questo esilio Gesù il frutto Benedetto del ventre tuo. O Clemente, o Pia, Dolce vergine, Maria. Amen.

Preghiera di Fatima

Gesù mio, perdona le nostre colpe, preservaci dal fuoco dell’inferno. Porta in cielo tutte le anime, specialmente le più bisognose della tua Misericordia. Amen.

Credo Apostolico

IO Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, norì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno riususcitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei Santi, la remissione dei peccati, la Risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Angelo di Dio

L’Angelo di Dio, che sei il mio Custode, illumina, custodisci, reggi e governa me, che ti fui affidato dalla Pietà Celeste. Amen.

Eterno Riposo

Eterno riposo, Dona loro o Signore. Splenda per essi la Luce perpetua, riposino in Pace. Amen.

Atto di Fede

Mio Dio, perchè sei verità infallibile, credo tutto quello che tu hai rivelato e la santa Chiesa ci propone a credere. Credo in te, unico vero Dio in tre Persone uguali e distinte, Padre, Figlio e Spirito Santo. Credo in Gesù Cristo, Figlio di Dio, incarnato, morto e risorto per noi, il quale darà a ciascuno, secondo i propri meriti, il premio o la pena eterna. Conforme a questa fede voglio sempre vivere, Signore, accresci la mia fede. Amen.

Atto di Speranza

Mio Dio, spero dalla tua bontà, per le tue promesse e per i meriti di Gesù Cristo, nostro Salvatore, la vita eterna e le grazie necessarie per meritarla con le buone opere, che io debbo e voglio fare. Signore, che io possa goderti in eterno. Amen.

Atto di Carità

Mio Dio, ti amo con tutto il cuore sopra ogni cosa, perchè sei bene infinito e nostra eterna felicità; e per amor tuo amo il prossimo come me stesso e perdono le offese ricevute. Signore che io ti ami sempre più.Amen.

Atto di Dolore

Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore perchè peccando ho meritato i tuoi catighi e ancor di più perchè ho offesto te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime del peccato. Signore Misericordia, perdonami. Amen.

Angelus

L’Angelo del Signore portò l’annuncio a Maria ed ella concepì per opera dello Spirito Santo.
[ Ave Maria]| Eccomi sono la Serva del Signore, si compia in me la tua parola. [Ave Maria] |E il Verbo si fece carne, e venne ad abitare in mezzo a noi. [Ave Maria] ||| Prega per noi, santa madre di Dio, perchè siamo resi degni dello promesse di Cristo. ||| Preghiamo: Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre; tu che nell’annuncio dell’angelo ci hai rivelato l’incarnazione del tuo Figlio, per la sua passione e la sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore. Amen. ||| 3 Gloria, L’Eterno Riposo, L’Angelo di Dio

Rinnovazione degli Impegni Battesimali

Rinuncio al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio. Rinuncio alle seduzioni del male, per non lsciarmi dominare dal peccato. Rinuncio a Satana origine e causa di ogni peccato. Credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra. Credo in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna. ||| Dio onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha liberati dal peccato e ci ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia in Cristo Gesù nostro Signore, per la vita eterna. Amen.

Benedizione al termine della Preghiera

Usando le parole che Dio ha detto a Mosè (Nm 6,24-26)
Il Signore ci benedica e ci protegga. Amen. | Faccia risplendere il suo volto su di noi e ci doni la sua misericordia. Amen. | Rivolga a noi il suo sguardo e ci doni la sua pace. Amen.   Formula breve: Il Signore ci benedica, ci protegga da ogni male e ci conduca alla vita eterna. Amen.

A Te, o Beato Giuseppe

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio, insieme a quello della tua Santissima Sposa. Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e con il tuo tuo potere e aiuto soccorri ai nostri bisogni. Proteggi, o provvido Custode della Divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo; allontana da noi, o Padre amatissimo, la peste di errori e di vizi che ammorba il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del Bambino Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e copri ciascuno di noi con il tuo patrocinio, affinché con il tuo soccorso possiamo virtuosamente vivere, pienamente morire e conseguire l’eterna beatituddine in cielo. Amen.

PREGHIERA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

O CUORE IMMACOLATO DI MARIA, COLMO DI BONTÀ, MOSTRA IL TUO AMORE VERSO DI NOI.
LA FIAMMA DEL TUO CUORE, O MARIA, SCENDA SU TUTTI GLI UOMINI. NOI TI AMIAMO IMMENSAMENTE. IMPRIMI NEI NOSTRI CUORI IL VERO AMORE COSÌ CHE ABBIAMO UN CONTINUO DESIDERIO DI TE. O MARIA, MITE E UMILE DI CUORE, RICORDATI DI NOI QUANDO PECCHIAMO. TU SAI CHE TUTTI GLI UOMINI PECCANO. DONACI, PER MEZZO DEL TUO IMMACOLATO E MATERNO CUORE, DI GUARIRE DA OGNI MALATTIA SPIRITUALE. FA’ CHE SEMPRE POSSIAMO GUARDARE LA BONTÀ DEL TUO CUORE MATERNO E CHE CI CONVERTIAMO PER MEZZO DELLA FIAMMA DEL TUO CUORE.


SUB TUUM PRAESIDIUM

SOTTO LA TUA PROTEZIONE CERCHIAMO RIFUGIO, SANTA MADRE DI DIO; NON DISPREZZARE LE SUPPLICHE DI NOI CHE SIAMO NELLA PROVA, MA LIBERACI DA OGNI PERICOLO, O VERGINE GLORIOSA E BENEDETTA.

PREGHIERA A SAN MICHELE

SAN MICHELE ARCANGELO, DIFENDICI NELLA BATTAGLIA; SII NOSTRO AIUTO CONTRO LA MALVAGITÀ E LE INSIDIE DEL DIAVOLO. CHE DIO ESERCITI SU DI LUI IL SUO DOMINIO, TE NE PREGHIAMO SUPPLICHEVOLI: E TU, O PRINCIPE DELLA MILIZIA CELESTE, COL DIVINO POTERE RICACCIA NELL’INFERNO SATANA E GLI ALTRI SPIRITI MALIGNI CHE SI AGGIRANO PER IL MONDO PER PERDERE LE ANIME. AMEN.

Quel sonetto mariano composto dal diavolo!

Quel sonetto mariano composto dal diavolo…!

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Una singolare esperienza negli Esorcismi: il Diavolo costretto a tessere gli elogi della Vergine Immacolata, persino componendo per lei un sonetto di alta ‘mariologia’.
Tutti gli esorcisti sanno quanto sia efficace, durante gli Esorcismi, invocare la Vergine, per ragioni ben note che il Demonio stesso è stato costretto a rivelare. Infatti, talvolta Dio obbliga il Diavolo a dire la verità.
Vediamo come in qualche occasione questi sia diventato un ottimo apologista della Madonna.
Un giorno Padre Candido, il famoso esorcista della “Scala Santa” a Roma, interrogò il Demonio: “Come mai reagisci di più quando invoco la Madonna che quando invoco Gesù?”. Ecco la risposta: “Perché sono più umiliato ad esser vinto da una semplice creatura”.
Un’altra volta un esorcista bresciano, don Faustino Negrini, impose al Demonio di dire che cosa lo spaventa di più in Maria. Il Diavolo rispose: “Perché è la più umile di tutte le creature, mentre io sono il più superbo. È la più ubbidiente e io sono il più ribelle. È la più pura e io sono il più sozzo”.
A mia volta, dopo aver ricordato a Satana questa sua ultima risposta, in cui la Vergine veniva esaltata come la più umile, la più ubbidiente e la più pura di tutte le creature, gli comandai che mi dicesse quale è la quarta virtù per cui ha tanta paura della Madonna. Subito mi rispose: “È la sola creatura che mi vince sempre, perché non è mai stata sfiorata dalla più piccola ombra di peccato”.
La forza di Maria contro Satana, dovuta alle quattro virtù elencate, è un modello anche per noi. Non sappiamo i piani di Dio su Maria, per preparare la ‘parusia’; ma sappiamo l’aiuto che ella ci dà ora, come madre nostra in ordine alla salvezza; quindi, in particolare, in ordine alla lotta contro il peccato.
L’inimicizia tra la Donna dell’Apocalisse e il Drago perdura sempre e la lotta è senza tregua. Paolo è molto chiaro al riguardo: “Rivestitevi dell’armatura di Dio, per poter resistere alle insidie del Diavolo. La nostra battaglia, infatti, non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti” (Ef 6, 11-13).
L’opposizione inconciliabile della Vergine Immacolata al Diavolo tentatore ci dice come il ricorso a lei nelle tentazioni del Male e nelle prove della vita ci invita a confidare nel potere d’intercessione di Maria.
Un sonetto mariano composto dal Diavolo
Nel 1823, ad Ariano Irpino (Avellino), due celebri predicatori domenicani – p. Cassiti e p. Pignataro – furono invitati ad esorcizzare un ragazzo. Allora si discuteva ancora fra i teologi sulla verità dell’Immacolata Concezione, che fu poi proclamata dogma di fede trentun anni dopo, nel 1854. Ebbene, i due frati imposero al Demonio di dimostrare che Maria era Immacolata; e per di più – da bravi ‘buffoni’ napoletani – gli ingiunsero di farlo mediante un sonetto, una poesia di quattordici versi endecasillabi, a rima obbligata. [E si noti che l’indemoniato era un ragazzino di appena dodici anni, per di più analfabeta]. Subito Satana pronunciò questi versi:
“Vera Madre son io di un Dio che è Figlio
e son figlia di Lui benché sua Madre.
Ab aeterno nacque Egli ed è mio Figlio,
nel tempo io nacqui eppur gli sono Madre.
Egli è il mio Creator ed è mio Figlio,
son io sua creatura e gli son Madre.
Fu prodigio divin l’esser mio Figlio
un Dio eterno, e me aver per Madre.
L’esser quasi è comun, tra Madre e Figlio,
perché l’esser dal Figlio ebbe la Madre
e l’esser dalla Madre ebbe anche il Figlio.
Or se l’esser dal Figlio ebbe la Madre,
o s’ha da dir che fu macchiato il Figlio
o senza macchia s’ha da dir la Madre”.
Pio IX si commosse quando lesse questo sonetto, che gli fu presentato in occasione della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria.

di Padre Gabriele Amorth

PREGHIERA DI GUARIGIONE DELL’ALBERO GENEALOGICO

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Le colpe e i peccati dei genitori ricadono sui figli, è così sin dal Peccato di Adamo ed Eva, quando furono sedotti dal serpente infernale e scelsero di disobbedire a Dio. ogni nostro peccato è un offesa all’Altissimo e ricade sulle future generazioni come ogni offesa al Signore fatta dai nostri antenati ricade anche su di noi. Quello che può fermare tutto questo è l’Amore! Gesù, il nostro Salvatore è la Misericordia del mondo. Egli ci ha donato la sua sofferenza e le sue pene, è morto per noi, per poterci liberare dai nostri peccati. Chiediamo Misericordia a Gesù, chiediamoli persono per i nostri peccati e per i peccati dei nostri antenati che tanto l’hanno offeso e fatto soffrire. Abbracciamo la Misericordia del Padre nostro che ci ha Donato l’Unico Suo Figlio affinché noi potessimo Vivere in Eterno. Facciamo Penitenza dei nostri peccati e riconciliamoci al Padre nostro, per mezzo del Figlio di Dio, Gesù Cristo, attraverso il Santo Sacramento della Confessione. Se siamo in Grazia di Dio, possiamo leggere ad alta voce o dentro di noi questa Preghiera, basta che lo facciamo con Fede e Amore. Dio farà il resto per noi…

Le 15 Orazioni di Santa Brigida

15 Orazioni di Santa Brigida

Le 15 Orazioni di Santa Brigida 

Promesse di Gesù legate a questa Devozione

Poichè Santa Brigida desiderava conoscere da tempo il numero dei colpi ricevuti da Gesù durante la sua dolorosissima Passione, un giorno il Signore le apparve dicendole:

<<Ho ricevuto nel mio corpo 5480 colpi. Se volete onorarli in qualche modo direte 15 Padre nostro e 15 Ave Maria con le Orazioni seguenti (che Le insegnò) per un anno intero; alla fine dell’anno, avrete onorato ognuna delle piaghe.>>

 

Egli aggiunse i seguenti privilegi per Lei e per chiunque avesse pregato queste Orazioni per un anno:
  • Libererò 15 anime della sua parentela dal Purgatorio.

  • 15 giusti della sua stessa parentela saranno confermati e conservati nella Grazia.

  • 15 peccatori della sua stessa stirpe si convertiranno.

  • La persona che prega queste Orazioni raggiungerà il primo grado di perfezione.

  • 15 giorni prima della sua morte, riceverà il mio prezioso Corpo in modo che sarà liberata dalla fame eterna, e le darò il mio Preziosissimo Sangue da bere perché non abbia sete in eterno.

  • 15 giorni prima della sua morte, avrà una perfetta conoscenza di tutti i suoi peccati e ne proverà un pentimento profondo.

  • Metterò il segno della mia Croce Vittoriosa davanti a lei per soccorrerla e difenderla dagli attacchi dei suoi nemici.

  • Prima della sua morte, verrò con la mia Amatissima e Cara Madre.

  • Riceverò benignamente la sua anima e la condurrò alle gioie eterne.

  • Conducendola fino là, le darò con singolare tratto, di bere dalla Fonte della mia Divinità, cosa che non farò con coloro che non avranno recitato queste Orazioni.

  • Perdonerò tutti i peccati a chiunque è vissuto per 30 anni in peccato mortale se dirà devotamente queste Orazioni.

  • La difenderò dalle tentazioni.

  • Le conserverò i suoi cinque sensi.

  • La preserverò dalla morte improvvisa.

  • Salverò la sua anima dalle pene eterne.

  • Se avesse sempre vissuto secondo la sua volontà e sarebbe dovuta morire domani, la sua vita si prolungherà.

  • La persona che reciterà queste orazioni otterrà tutto quello che domanderà a Dio e alla Vergine Maria.

  • Tutte le volte che reciterà queste Orazioni otterrà l’Indulgenza Parziale.

  • Sarà sicura di essere aggiunta al Coro degli Angeli.

  • Chi insegnerà queste Orazioni a un altro avrà gioia e merito senza fine, che saranno stabili sulla terra e dureranno eternamente.

  • Dove sono e saranno dette queste Orazioni, Dio è presente con la sua Grazia.

Si ricorda che come qualsiasi devozione, le Orazioni di Santa brigida sono strettamente legate alla vita Sacramentale e sono tanto più fruttuose ed efficaci quanto più si corrisponde alla Grazia del Signore.E’ pertanto ancor più necessario confessarsi, partecipare alla Santa Messa (se è possibile Ogni Giorno) e ricevere la Santa Eucarestia.

 

Come si Pregano le Quindici Orazioni di Santa Brigida

Per Ottenere frutti dalla recita delle Orazioni secondo quanto ha promesso nostro Signore, bisogna recitare tutte e 15 le Orazioni di Santa Brigida almeno una volta al giorno per 1 anno (365 giorni = 365 volte consecutive). In caso si dovesse saltare per 1 giorno la recita delle Orazioni bisognerà cominciare da capo(senza alcuna eccezione). La vera Devozione nasce dall’amore con cui verranno dette queste Orazioni, le quali portano racchiuse le Santissime Piaghe di nostro Signore Gesù Cristo e ogni momento della sua Amatissima Passione. Nessun impegno al mondo potrebbe mai valere 1 sola delle promesse che fà il Signore ai devoti, quindi ci deve essere Amore e Riconoscimento a Dio nella Recita delle Orazioni.

1SantaBrigida

 

INIZIO DELLE ORAZIONI

Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

Sequenza allo Spirito Santo

Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
in raggio della Tua luce.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo,
nulla senza colpa.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.
Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima,
dolcissimo sollievo.
Piega ciò che è rigido,
scalda cià che è gelido,
drizza ciò che è sviato.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.
Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano,
i tuoi santi doni.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo
il cuore dei tuoi fedeli.
Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna. Amen.

 

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Amen.

Credo

Io Credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore del Cielo e della Terra; e in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore,
(ci si inchina)
il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fù sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al Cielo, siede alla destra di Dio Padre Onnipotente; di là verrà a Giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la Santa Chiesa Cattolica, la Comunione dei Santi, la Remissione dei peccati, la Risurrezione della carne, la Vita Eterna. Amen.

 

I Orazione

O Signore Gesù Cristo, eterna dolcezza di coloro che ti amano, giubilo che trapassa ogni gioia e ogni desiderio, salvezza e amore di coloro che si pentono, ai quali hai detto: << le mie delizie sono con i figli degli uomini>>, essendoti fatto uomo per loro, ricordati di quelle cose che ti hanno mosso a prendere la carne umana e di quello che hai sopportato dal principio della tua incarnazione fino al tempo salvifico del tuo patire, pensato dall’eternità nella mente di Dio. Ricordati del dolore che, come affermi tu stesso, ha vissuto la tua anima, quando hai detto: La mia anima è triste fino alla morte, quando nell’Ultima Cena che hai preparato ai tuoi Discepoli – dando loro il tuo Corpo e il tuo Sangue per Cibo, lavando i loro piedi e consolandoli amorevolmente – hai predetto la tua Passione imminente. Ricordati del tremito, dell’angoscia e del dolore che hai sopportato nel tuo Corpo Santissimo, prima di andare sul patibolo della croce, quando, dopo aver pregato tre volte il Padre, pieno di sudore di Sangue, ti sei visto tradito da uno dei tuoi Discepoli, sei stato preso dal tuo popolo eletto, se stato accusato da falsi testimoni, se stato condannato a morte iniquamente da tre giudici – nel tempo più solenne della Pasqua –  tradito, deriso, spogliato dei tuoi vestiti, percosso sul volto, con gli occhi bendati. legato alla colonna, flagellato e coronato di spine. Ti prego, dunque, Dolcissimo Gesù, per il ricordo che conservo di queste sofferenze, di concedermi, prima della mia morte, sentimenti di vero pentimento, una sincera Confessione e la Remissione di tutti i miei peccati. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

II Orazione

O Signore Gesù Cristo, vera Letizia degli Angeli e paradiso di Delizie, ricordati degli orribili tormenti che hai provato quando i tuoi nemici, come ferocissimi leoni, avendoti circondato, con schiaffi, sputi, graffi e altri inauditi supplizi ti hanno flagellato; e per le ingiuriose parole, per le aspre percosse e i durissimi tormenti, con i quali i tuoi nemici ti hanno afflitto, ti supplico, di liberarmi dai miei nemici sia visibili che invisibili e concedimi di ritrovare, sotto l’ombra delle tue ali, la protezione dell’eterna salvezza. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

III Orazione

O Signore Gesù Cristo, o Verbo Incarcano, Creatore Onnipotente, del mondo, che sei immenso, incomprensibile e puoi racchiudere l’universo nello spazio di un palmo, ricordati dell’amarissimo dolore che hai sopportato quando le tue santissime mani e i tuoi piedi sono stati fissati con chiodi acuminati sul legno della croce. Quale dolore hai provato, o Gesù, quando gli spietati crocifissori hanno dilaniato le tue membra, hanno slogato le tue ossa e hanno tirato il tuo corpo per ogni verso, a loro piacere. Ti prego, per la memoria di questi dolori sopportati sulla croce, che tu mi voglia concedere che Ti Ami e nutra il giusto Timor di Dio. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

IV Orazione

O Signore Gesù Cristo, Medico Celeste, ricordati delle sofferenze e dei dolori che hai sentito nelle tue membra già lacerate mentre si levava in alto la croce. Dai piedi alla testa eri tutto un cumulo di dolori; e tuttavia ti sei scordato di tanta sofferenza e hai rivolto pietosamente preghiere al Padre per i tuoi nemici dicendo: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno. Per questa smisurata carità e misericordia e per la memoria di questi dolori, concedimi di ricordarmi della tua amatissima passione, affinché essa mi giovi per un piena Remissione di tutti i miei peccati. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

V Orazione

O Signore Gesù Cristo, ricordati, Specchio di Eterna Chiarezza, dell’afflizione che hai avuto quando, vista la predestinazione di quelli eletti che mediante la tua Passione dovevano salvarsi, hai previsto che molti non l’avrebbero accolta. Pertanto, per la profondità della Misericordia che hai mostrato non solo nel provare dolore per i perduti e i disperati, ma nell’usarla verso il ladrone quando hai detto: Oggi sarai con me in Paradiso, ti chiedo che tu voglia, Gesù Pietoso, usarla con me al momento della mia morte. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

VI Orazione

O  Signore Gesù Cristo, Re Amabile, ricordati del dolore che hai provato quando nudo e miserabile sei stato messo in croce, senza avere, fra tanti amici e conoscenti che ti erano intorno, chi ti consolasse, eccetto la tua Diletta Madre, alla quale hai raccomandato il Discepolo prediletto, dicendo: Donna, ecco tuo figlio; e al Discepolo: Ecco tua Madre. Fiducioso ti prego, pietosissimo Gesù, per la spada di dolore che allora Le trapassò l’Anima, che tu abbia compassione di me nelle mie afflizioni e tribolazioni sia del corpo che dello spirito e mi consoli, porgendomi aiuto e gaudio in ogni prova e avversità. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

VII Orazione

O Signore Gesù Cristo, fonte di dolcezza inestinguibile, che mosso da intimo affetto di amore dicesti in croce: Ho sete, cioè desidero sommamente la salvezza del genere umano, ti preghiamo accendi in noi il desiderio di operare perfettamente, spegnendo del tutto la sete dei desideri peccaminosti e la brama verso i piaceri del mondo. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

VIII Orazione

O Signore Gesù Cristo, Dolcezza dei cuori e Soavità grandissima delle menti, per l’amarezza dell’aceto e del fiele che hai gustato per noi nell’ora della tua morte concedi a noi, miseri peccatori, che in ogni tempo, specialmente nell’ora della morte, ci nutriamo degnamente del tuo Corpo e del tuo Sangue, come rimendio e consolazione per le nostre anime. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

IX Orazione

O Signore Gesù Cristo, Gioia della mente, ricordati dell’angoscia e del dolore che hai patito quando, per l’amarezza della morte e l’insulto dei giudei, gridasti al padre tuo: Eloì, Eloì, lemà sabactàni; cioè: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Per questo ti chiedo di non abbandonarmi nell’ora della morte. Signore mio e Dio mio. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

X Orazione

O Signore Gesù Cristo, Principio e Termine Ultimo del nostro amore, che dalla pianta dei piedi fino alla cima del capo ti sei immerso nel mare dei dolori, per le tue larghe e profondissime piaghe, ti prego di insegnarmi a operare perfettamente con vera carità nella tua legge e nei tuoi precetti. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

XI Orazione

O Signore Gesù Cristo, profondo Abisso di Pietà e di Misericordia io ti domando, per la profondità delle piaghe che hanno trapassato non solo la tua carne e le midolla delle ossa, ma anche le tue più intime viscere, che ti piaccia di sollevarmi dai miei peccati e di nascondermi nelle aperture delle tue ferite. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

XII Orazione

O Signore Gesù Cristo, Specchio di Verità, Segno d’Unità, Legame di Carità, ricorda le innumerevoli ferite di cui è stato ricoperto il tuo corpo, lacerto dai Giudei e imporporato dallo stesso tuo Preziosissimo Sangue. Ti prego, scrivi nel mio cuore, con quello stesso Sangue, le tue ferite, affinché, nella meditazione del tuo dolore e del tuo amore, si rinnovi ogni giorno in me il dolore del tuo soffrire, si accresca l’amore e perseveri fedelmente nel renderti grazie sino alla fine della mia vita,; cioè fino a quando io non verrò da te, pieno di tutti i beni e di tutti i meriti che ti sei degnato di donarmi dal tesoro della tua passione. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

XIII Orazione

O Signore Gesù Cristo, Re Invincibile e Immortale, ricordati del dolore che hai sentito quando, essendo venute meno tutte le le forze del tuo corpo e del tuo cuore, chinando il capo hai detto: Tutto è compiuto. Perciò ti prego per tale angoscia e dolore che tu abbia misericordia di me nell’ultima ora della mia vita, quando la mia anima sarà turbata dall’ansia dell’agonia. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

XIV Orazione

O Signore Gesù Cristo, Unigenito del Padre Altissimo, Splendore e Immagine della Sua Sostanza, ricordati dell’umile preghiera con la quale hai raccomandato il Tuo Spirito dicendo: Padre, nelle Tue Mani consegno il Mio Spirito. E dopo, piegato il capo e aperte le viscere della Tua Misericordia per riscattarci, gridando hai emesso l’ultimo respiro. Per questa Preziosissima morte, Re dei Santi, ti prego: rendimi forte nel resistere al diavolo, al mondo e alla carne, affinché, morto al mondo io viva solo per Te e Tu nell’ultima ora della mia vita riceva il mio spirito, che dopo lungo esilio e pellegrinaggio desidera ritornare alla sua patria. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

XV Orazione

O Signore Gesù Cristo, Vera e Feconda Vita, ricordati dell’abbondante effusione del tuo sangue allorché, piegato il capo sulla croce, il soldato Longino ti ha squarciato il costato da cui sono usciti Sangue ed Acqua. Dolcissimo Gesù, per questa Amarissima Passione, ti prego ferisci il mio cuore, affinché giorno e notte io versi lacrime di Penitenza e di Amore. Convertimi totalmente a Te perché il mio cuore sia perpetua abitazione di Te e la mia Conversione ti piaccia e ti sia accetta e il termine della mia vita sia lodevole, per Lodarti insieme con tutti i Santi in eterno. Amen.

Dolcissimo Signore Gesù Cristo, abbi misericordia di me peccatore.
Gesù, Figlio di Dio, nato da Maria Vergine, crocifisso per la Salvezza degli uomini, che ora Regni in Cielo. abbi Pietà di noi.

Padre nostro • Ave Maria • Gloria

 

Preghiamo

O Signore mio Gesù Cristo, Figlio di Dio Vivo, accetta questa preghiera con lo stesso sviscerato amore col quale sopportasti tutte le piaghe del Tuo Santissimo Corpo. Abbi Misericordia di noi e a tutti i fedeli, vivi e defunti, concedi la tua Misericordia, la tua Grazia, la Remissione di tutte le Colpe e le Pene e la Vita Eterna. Amen.

 

Il-Caravaggio-La-passione-di-Gesù

Il Caravaggio La passione di Gesù

 

Santa Brigida di Svezia

Santa Brigida è conosciuta sopratutto come Mistica e fondatrice dell’Ordine del Santissimo Salvatore. Non bisogna, tuttavia, dimenticare che la prima parte della sua vita fu quella di una laica felicemente sposata. Indicandola come Compatrona d’Europa, intendo far si che la sentano vicino non soltanto coloro che hanno ricevuto la Vocazione a una vita di speciale Consacrazione, ma anche coloro che sono chiamati alle ordinarie occupazioni della vita laicale nel mondo e, sopratutto all’alta e impegnativa vocazione di formare una Famiglia Cristiana. Senza lasciarsi fuorviare dalle condizioni di benessere del suo ceto sociale, Ella visse col marito Ulf, un’esperienza di coppia in cui l’amore sponsale si  coniugò con la preghiera intensa, con lo studio della Sacra Scrittura, con la mortificazione, con la carità […]. Ma questo periodo della sua vita famigliare era solo una prima tappa. Il pellegrinaggio che fece col marito a Santiago del Compostela chiuse simbolicamente questa fase, preparando Brigida alla nuova vita che iniziò qualche anno dopo, quando, con la morte dello sposo, avvertì la voce di cristo che le affidava una nuova missione, guidandola passo passo con una serie di Grazie Mistiche straordinarie […]. In Brigida si avverte la forza della Profezia. Talvolta i suoi toni sembrano un’eco di quelli degli antichi Grandi Profeti. Ella parla con sicurezza a principi e Pontefici, svelando i Disegni di Dio sugli avvenimenti storici. Non risparmia ammonizioni severe anche in tema di riforma morale del popolo Cristiano e dello stesso Clero. (cfr. Revelationes, IV, 49; cfr. anche IV, 5). […] La figura della Santa svedese resta un prezioso “legame” ecumenico, rafforzatto anche dall’impegno in tal senso svolto dal suo Ordine.
Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II, che proclama Santa Brigida di Svezia Compatrona d’Europa (1.10.1999)

 

Il Purgatorio per San Pio da Pietrelcina SACERDOTE DEI DUE MONDI

Molti Santi ebbero grande devozione per le Anime del Purgatorio. In questa devozione si distinse anche Padre Pio da Pietrelcina: egli ha sempre avuto una grande devozione per loro.

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Preghiamo per i nostri Cari Defunti e le Anime del Purgatorio.

Le Preghiere per i nostri cari defunti e le anime dei nostri fratelli e sorelle in Gesù Cristo che devono espiare i loro peccati in Purgatorio affinchè possano essere accolti da Dio in Paradiso e consolate dall’Amore Materno di Maria Santissima.

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La Passione di Gesù su Padre Pio da Pietralcina: Testimonianza di Fra Modestino

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Tutti i dolori della Passione

Quando ricevetti l’incarico di archiviare gli indumenti di Padre Pio cominciai con i Paramenti e gli oggetti sacri usati dal Padre nelle Celebrazioni Eucaristiche. Passai poi agli indumenti personali.
Ognuno potrà immaginare con quale trepidazione mi inoltravo in quel lavoro, interrotto solo per la preghiera comune, per il pranzo e per il riposo. […].
Tra le mani avevo le prove tangibili di tutta la martirizzante sofferenza subita dall’amato Padre, nel suo continuo stato vittimale. Sangue, sangue, sangue dappertutto! Una enorme quantità di pannolini che erano serviti a tamponare le effusioni ematiche della ferita del costato. Ognuno corredato dalla dichiarazione dei reverendi Confratelli che li avevano raccolti, datati e conservati. Guanti bianchi usati dal Padre per lavarsi il viso, e calzini di cotone bianco. Tutti con le indelebili impronte delle ferite, aperte nelle mani e nei piedi, segnate dal sangue assorbito e che rivelava, perfino con alcune piccole croste, il foro che le stigmate avevano aperto nella sua carne, squarciandola.
Una emozionante scoperta la feci nello spiegare cinque fazzoletti intrisi di rosso: con i primi tre Padre Pio aveva asciugato il sudore della sua fronte, con gli altri due aveva asciugato le sue lagrime. Lo confermava una dichiarazione allegata di Padre Onorato Marcucci che, il 6 maggio 1965, dopo aver asciugato il sudore sulla fronte e sul viso di Padre Pio, s’era accorto che era sangue. Quindi non si trattava di normale sudorazione o di comuni lagrime: Padre Pio aveva pianto lagrime di sangue; come Gesù nell’orto degli ulivi, aveva sudato sangue! […].
Pregai intensamente Padre Pio. Gli chiesi perdono a nome di tutti per le incomprensioni, per i dispiaceri volontari ed involontari arrecatigli, dissi grazie per ciò che aveva patito per noi, gli chiesi conferma se effettivamente aveva pianto e sudato sangue. Ebbi l’impressione, in quel momento, di sentire una locuzione interna con cui il Padre mi assicurava: «Ho fatto per le anime la stessa offerta che fece Gesù nell’orto del Getsemani. Mi sono associato alle sofferenze di Cristo».
Proseguii nel mio lavoro con mani e cuore tremanti, quando, ecco, un’altra profonda emozione mi era riservata. Notai, tra le altre, una camicia tutta macchiata di sangue. La dichiarazione acclusa, vergata il Venerdì Santo del 1921, la definiva «camicia della flagellazione».
Rimasi fortemente impressionato! Era di lino, rattoppata, con le maniche lunghe. Doveva coprire il corpo del Padre probabilmente fino alle ginocchia. La spiegai delicatamente e, quale cruento spettacolo per i miei occhi!: macchie di sangue dappertutto, di sudore sieroso, specie in prossimità dei reni.
Lasciai sul lettino quella camicia insanguinata e scoppiai in pianto dicendo: «Non sono degno…». Ora capivo, in tutta la sua ampia realtà, quella frase che in un mattino di maggio del 1947, in Coro, mi disse, con gli occhi umidi di pianto: «Figlio mio, la mia vita è un continuo martirio».
Già nell’Epistolario (I, p. 669) avevo letto che Padre Pio pativa la flagellazione «quasi una volta per settimana», ma, avere tra le mani la prova di quel supplizio, era per me terrificante. Certamente egli sentiva fisicamente i colpi del flagello pur senza la rottura della carne.
Era tardi quella sera e, dopo tante emozioni provate, mi sorprese il sonno. Sognai Padre Pio che mi parlò della sua flagellazione e mi disse: «Figlio mio, quando una piaga è aperta si soffre di meno perché il sangue defluisce più facilmente. Ma il dolore è davvero insopportabile se il sangue è costretto a uscire dai pori».
L’indomani mi convinsi che Padre Pio aveva vissuto e sofferto tutti i dolori di Gesù. La Passione del Signore si era, per cinquant’anni, ripetuta in lui.
Sudore e lagrime di sangue, flagellazione, ferite alle mani, ai piedi, al costato, coronazione di spine. Per associazione di idee mi ricordai che ero stato testimone anche di quest’ultimo evento, non taciuto tra l’altro dal Padre stesso ai suoi Direttori spirituali (cf. Epistolario I, p. 669).
Infatti, nel gennaio del 1945, quando ancora non arrivavano molte persone a San Giovanni Rotondo, servivo la Santa Messa dell’alba celebrata da Padre Pio alla presenza di una ventina di persone. A quei tempi la Messa del Padre durava da un’ora a un’ora e mezza.
Stanco di stare in ginocchio, mi spostai al lato dell’altare per continuare ad assistere, in piedi, al Santo Sacrificio. Da quella posizione potevo seguire con molta attenzione i gesti, i movimenti, le lagrime e i sospiri, il profondo raccoglimento di Padre Pio.
Quando i miei occhi si posarono sulla fronte e dietro la nuca del Celebrante, notai che la sua carne, in quel punto, sembrava come intrecciata e sulla fronte presentava dei foruncoletti simili a punture di spine.
Spesso, poi, Padre Pio portava il dito medio della mano destra alle tempie e faceva dei gesti come se volesse sollevare qualcosa che gli stava dando fastidio. Notai, infine, conficcata nella sua fronte, una piccola croce di circa tre centimetri.
Ripresi il mio lavoro; ma avevo il cuore e la mente che mi scoppiavano. Capivo i fenomeni mistici che quegli indumenti di Padre Pio rivelavano, ma non riuscivo a rendermi conto del come potevano essere avvenuti.
La fonte sicuramente doveva essere stata il cuore del Padre, così pieno d’amore per il Signore e per i fratelli.

Fra Modestino da Pietrelcina,
Io… testimone del Padre, pp. 75-78

Ex satanista mette in guardia dai pericoli di Halloween [ #NoHalloween ]

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Incredibile, assolutamente da vedere questo video. #NoHalloween!
Cosa è Halloween veramente? Halloween è il capodanno dei satanisti, la più grande “festa” dedicata all’occulto, al demonio. Questa video conferenza mette “Bianco su nero” tutte le verità celate sui pericoli di chi festeggia Halloween, che ricordo è il 31 Ottobre, alla vigilia della Festa Cristiano-Cattolica dedicata ai Santi. Proteggiamo la nostra anima e quella di tutte le persone, non soltanto dei nostri famigliari, amici, conoscenti, ma di tutti, perchè tutti siamo Fratelli e Sorelle in Gesù Cristo nostro Salvatore e nostro Dio. Ancora una volta, grazie a questa confessione, Lodiamo il Signore perchè ci ha dato in Aiuto la Santissima Vergine Immacolata Maria, Madre della Chiesa e Madre nostra, che ci ascolta nelle Preghiere e ci è Vicina.